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Legenda
Suddivisione del suolo in centurie.
Centuriazione e unità di misura: la centuria era a sua volta divisibile:
- in un heredium, cioè 5000 m2 circa,
- in un iugero, cioè in 2500 m2 circa
- in un actus quadratus, cioè in 1250 m2 circa.
Nel disegno si osserva un misuratore di terreni che traccia e verifica l’incrocio ortogonale di cardine e decumano, attraverso uno strumento particolare quanto efficace: la groma.
La groma si infiggeva al suolo verificando con l’aiuto dei fili a piombo l’assoluta perpendicolarità del ferramento, l’asta centrale, al terreno. Un quinto filo, che pendeva dal centro della stelletta, segnava a terra l’incrocio, ad esempio, di cardine e decumano. L’incrocio formava quattro angoli di 90° ciascuno.
Descrizione
Per misurare l’ager publicus i Romani ricorsero a un particolare sistema: la centuriazione.
Il terreno veniva diviso in quattro zone percorse da due strade tra loro perpendicolari: il cardine massimo e il decumano massimo. Quindi veniva ancora diviso in parti minori da una serie di strade o linee di confine che formavano tanti quadrati. Di solito ogni quadrato misurava una centuria, cioè circa 5 km2, e conteneva cento rettangoli: di qui il termine di centuriazione.
Descrizione
Per misurare l’ager publicus i Romani ricorsero a un particolare sistema: la centuriazione.
Il terreno veniva diviso in quattro zone percorse da due strade tra loro perpendicolari: il cardine massimo e il decumano massimo. Quindi veniva ancora diviso in parti minori da una serie di strade o linee di confine che formavano tanti quadrati. Di solito ogni quadrato misurava una centuria, cioè circa 5 km2, e conteneva cento rettangoli: di qui il termine di centuriazione.