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La base dello sviluppo delle civiltà
L’essere umano, un “animale sociale”
Quando le relazioni sono fonti di conflitto
Le relazioni nell’era digitale
L’attualità dell’amore per gli altri

Le relazioni interpersonali

La base dello sviluppo delle civiltà

L’essere umano, un “animale sociale”

Quando le relazioni sono fonti di conflitto

Le relazioni nell’era digitale

L’attualità dell’amore per gli altri

Che cosa sono le relazioni interpersonali?

Che cosa sono le relazioni interpersonali?

Le relazioni interpersonali sono i rapporti che intercorrono fra due o più individui. Queste relazioni si possono basare su sentimenti (simpatia, amicizia, amore), sulla condivisione di interessi, di impegni sociali e professionali.

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Il termine relazioni interpersonali designa la complessa rete di rapporti che lega fra loro gli individui all’interno dei nuclei sociali (la famiglia, il “clan”, e così via) e, con un’accezione più ampia, i rapporti fra i diversi gruppi in seno alla società.
Lo studio di tali rapporti deriva anche dallo sviluppo del concetto di “persona”, affrontato in primo luogo dall’antropologia. Lo studio delle diverse civiltà infatti ha mostrato che il concetto di “persona” può variare significativamente a seconda della cultura considerata: la “persona” è quindi, di volta in volta, inserita in un ordine simbolico, in un insieme di rappresentazioni e di pratiche rituali, che definiscono le diverse qualità (fisiche, psichiche, morali, sociali) della persona, oltre che all’interno di un sistema di regole e norme capace di definire status, diritti e doveri delle parti sociali.

Secondo alcuni studiosi, tuttavia, la costruzione di relazioni interpersonali, nel corso della vita di un individuo, tende a mutare ed evolvere: le diverse identità personali si costruiscono nell’esperienza di vita, mutano nel corso dell’esistenza individuale e possono variare in rapporto al contesto sociale, facendo mutare a loro volta la qualità delle relazioni che l’individuo instaura con gli altri.
Le relazioni interpersonali vanno dunque considerate soprattutto in quanto relazioni dinamiche.

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LE RELAZIONI INTERPERSONALI:

la base della civiltà umana

 

AMBITI COINVOLTI

Un rapporto complesso

Un approccio multidisciplinare

La posizione della Chiesa Cattolica

La "rivoluzione" digitale e la società multiculturale

LA POSTA IN GIOCO

Costruire una vera condivisione

LE RELAZIONI INTERPERSONALI: la base della civiltà umana

Un rapporto complesso

Un approccio multidisciplinare

La posizione della Chiesa Cattolica

La "rivoluzione" digitale e la società multiculturale

Costruire una vera condivisione

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Le relazioni interpersonali

Perché è un problema etico

La storia delle civiltà umane è strettamente legata ai rapporti interpersonali: senza di essi, infatti, non sarebbe stato possibile lo sviluppo del linguaggio, e di tutte le forme di progresso che derivano spesso dall’intuizione individuale ma che non sarebbe possibile attuare, per la complessità dell’opera, in assenza di forme di cooperazione fra individui. Perciò la stessa storia delle civiltà umane può essere descritta anche attraverso l’evoluzione dei rapporti fra individui in seno alle diverse istituzioni e aggregazioni sociali (la famiglia, il clan, le associazioni e le corporazioni, e così via).

L’importanza del rapporto con gli altri è testimoniata fin dalle origini della civiltà umana: infatti i racconti del mito o i primi testi religiosi danno testimonianza della ricchezza ma anche della complessità delle relazioni personali; è il caso, per esempio, del drammatico racconto del conflitto fra Caino e Abele.

Le relazioni interpersonali oggi sono oggetto di studio da parte di numerose discipline (la psicologia, l’antropologia, la sociologia) che devono tenere conto dei considerevoli mutamenti a livello sociale.

Fin dalle origini, la Chiesa Cattolica ha posto l’accento sul messaggio evangelico, attraverso cui Gesù ci invita ad amare gli altri senza riserve.

Oggi sono significativi gli effetti sulle relazioni interpersonali della cosiddetta “rivoluzione digitale”, o le implicazioni di società sempre più “multiculturali”, in cui ai valori tradizionali si sommano le nuove tendenze derivanti dalla globalizzazione [vedi Globalizzazione].

Le relazioni fra persone, dunque, non possono prescindere da momenti di mediazione e di reale condivisione, che consentano di progredire da una generica “tolleranza” nei confronti di chi è diverso, a una reale inclusione che consenta di valorizzare, armonizzandole, le caratteristiche individuali.

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Il rifugio della solitudine

Armando Torno

Nonostante il mondo sia sempre più “connesso” e le opportunità di socializzazione non siano mai state così abbondanti, la solitudine sembra tornata “di moda”, forse anche per sfuggire a relazioni poco autentiche.

La popolazione della Terra ha superato i sette miliardi e la solitudine è in aumento. Ci si sente soli anche quando si è prigionieri del traffico o mentre si passeggia in una via affollatissima di una metropoli. I social network hanno moltiplicato i contatti tra le persone, ma non sostituiscono la presenza umana. Si avverte l'isolamento se manca lo sguardo, un gesto, l'odore dell'altro. O se non si è capiti. O per altri milioni di motivi che tendono sempre a crescere.

Gli esempi? Sono numerosissimi. E l'estate, tra spiagge affollate e sentieri perduti, li mette in evidenza. Sulla prima pagina online del New York Times  era narrata la domenica di luglio di una persona nella Grande Mela: la trascorre isolata, ora dopo ora, lontana da tutto. E sul Guardian di sabato scorso Marion McGilvary rifletteva sulla sua solitudine, anche se temporanea, pur avendo quattro figli. Una strana condizione, ma il telefono non squilla, la casa è vuota, nessuno ti attende. Comunque, basta aprire il Grande dizionario della lingua italiana della Utet, per accorgersi che nella storia del nostro idioma i termini "solitario" o "solitudine" hanno avuto più fortuna che non «solidarietà». Anche l'editoria nostrana, che rappresenta un mercatino rispetto ai numeri inglesi, tra testi originali e traduzioni offre circa trecentocinquanta titoli con la parola "solitudine". Ce n'è di ogni genere. Un'affollata solitudine, per esempio, indica le "poesie eteronime" di Fernando Pessoa; Eugenio Borgna, invece, ha titolato un suo recente saggio La solitudine dell'anima, proprio per ricordare che essa è "una condizione ineliminabile della vita". Ma si trova anche, a seconda dei bisogni, qualcosa sulla solitudine del manager, delle madri, del cittadino globale, del maratoneta, dei numeri primi e dei numeri uno, della ragione, del morente, dell'America latina, della destra, dell'Occidente, di Elena (quella che ha causato la rovina di Troia), della tecnologica, dell'animale. Non possiamo fornirvi l'elenco completo, ma non è esagerato scrivere che la solitudine gode di credito. O, se si volessero utilizzare le parole dei direttori commerciali, che "tira".

Il periodo estivo mette in luce meglio di altri le solitudini. Il caldo, chissà perché, oltre a stanare quelle vecchie, induce taluni a crearne di nuove. Le fa confondere con il riposo. Sovente però diventano disperazione. Il tempo libero delle ferie, insomma, le chiama a raccolta. E questo anche se non stiamo parlando di un fenomeno stagionale.

Nicola Abbagnano  ci confidò il giorno in cui riabbracciava Ludovico Geymonat, dopo anni di reciproco silenzio, che alcune solitudini si scelgono e altre invece ce le troviamo addosso. Si può, per esempio, condurre una vita casta per motivi religiosi o perché è preferibile ai guai che prima o poi causa l'amore; in tal caso ci rifugiamo in una solitudine sessuale, utile per evitare quei tormentoni di coppia che sono la parte più cupa dell'esistenza. Sant'Agostino , che fu un maestro di solitudine, così come molti filosofi, la riteneva indispensabile per avviare un rapporto con Dio. Ma non è esagerato credere che anche il motto degli antichi Stoici, «vivi nascosto», nacque per motivi spirituali più che sociali.
I seguaci di Epicuro, invece, sceglievano un'"autarchia" per essere più liberi. Il sommo Michel de Montaigne unì l'una e l'altra. Fece della solitudine un capolavoro: si ritirò nella torre del suo castello a scrivere gli Essais, in compagnia dei soli classici. Ogni giorno si allenava a sorridere del mondo e degli uomini, a non credere a quanto veniva strillato. Si limitò a ricordare la vanità di tante fatiche, l'inutilità di troppi progetti. Una frase gliela prendiamo in prestito per rammentare quanto sia attuale la sua filosofia: «Quando gli uomini si riuniscono le loro teste si restringono».

I credenti trovano grandi solitudini nella Bibbia: Mosè, per esempio, è solo per incontrare Dio sul Sinai; Gesù si prepara alla vita pubblica con quaranta giorni nel deserto, anzi sovente si ritira a pregare in luoghi isolati. I monaci parlarono ben presto dell'habitare secum, dell'abitare con se stessi; o anche di "cella interiore", luogo di intimità con l'Altissimo che portiamo con noi. Giacomo Leopardi inserisce fra gli Idilli il componimento poetico La vita solitaria, una delle tante testimonianze che riflettono la sua vita isolata. E Friedrich Nietzsche, altro campione del genere che cercava di socializzare il meno possibile, lasciando frammenti come questo: «Lontano dal mercato e dalla gloria nacquero da che è mondo gli inventori dei nuovi valori».

Le solitudini più fascinose? Sono forse state quelle degli anacoreti della Grecia antica. Credevano, celati nelle loro grotte, nell'austerità della vita eterna. Per questo, sentendo venir meno le forze, iniziavano a ridere e proseguivano per giorni, sospirando e sghignazzando. Volevano esaurire, prima del grande passo, le scorte di comicità a disposizione della carne.

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Copertina

La definizione

Il problema

Il fatto

Le relazioni interpersonali sono:

  • caratteristiche delle società progredite

  • caratteristiche di ogni società

  • tipiche delle civiltà sedentarie

  • oggetto di studio della psicoanalisi

2

La Chiesa Cattolica:

  • non esprime nessuna posizione sulle relazioni interpersonali

  • insiste sull’attualità del messaggio evangelico che invita ad amare gli altri

  • invita ad amare soltanto chi si comporta bene nei nostri confronti

  • invita ad amare soltanto gli altri cristiani

2

Secondo gli studiosi le relazioni interpersonali:

  • non sono mai cambiate dalle origini dell’umanità a oggi

  • dipendono esclusivamente da fattori psicologici

  • dipendono da fattori in costante evoluzione

  • sono determinate esclusivamente da aspetti sociali

3

In Italia i rapporti interpersonali:

  • sono esclusivamente regolati dalle leggi

  • sono regolati esclusivamente dalle tradizioni e dai costumi locali

  • sono regolati dalla legge ma dipendono dall’evoluzione della società

  • sono fortemente influenzati da modelli provenienti dall’estero

3

Domande per riflettere

  • Disegnate una “mappa” o uno “schema” delle vostre relazioni interpersonali, indicando con linee o frecce le persone che “contano” nella vostra vita sociale.

  • Confrontate poi il vostro lavoro con quello dei compagni.

  • Insieme all’insegnante, utilizzando la tecnica del brainstorming, cercate di individuare quali siano le soluzioni migliori in caso di conflitto interpersonale.

  • Come possiamo intervenire?

  • Che cosa significa svolgere un opera di “mediazione”? Sintetizzate i risultati ottenuti in una specie di “decalogo”.

  • Che cos’è lo stalking? Siete a conoscenza di episodi di cronaca che riguardano questo fenomeno?

  • Come pensate ci si debba comportare per combatterlo?

  • Che cosa può fare la scuola? Discutetene con l’insegnante e sintetizzate i risultati sulla LIM o su un cartellone.

Dilemmi per discutere

Nella nostra vita:

È meglio conoscere tante persone, anche superficialmente, per non annoiarsi mai

È meglio avere pochi veri amici, ma sinceri e affidabili

Nei rapporti con gli altri:

È sempre meglio non fidarsi troppo e mantenere le distanze

È necessario essere sinceri e davvero aperti, disponibili

In caso di conflitto con gli altri:

È importante soprattutto riconciliarsi

È importante soprattutto capire le ragioni del conflitto, per evitare che esso si ripeta

Fare il punto

Riflettere

Discutere

Le relazioni interpersonali | Per approfondire

Che cosa dice la Legge

In tutti i Paesi le relazioni fra persone, come è logico, sono alla base di numerosissimi ambiti regolati dalla legge e sono esplicitamente citate in numerose Carte costituzionali (per esempio, dove si riconosce ai cittadini la libertà di associazione): sono così oggetto di legge i rapporti di lavoro, la disciplina del commercio, la stessa vita famigliare, via via fino ad ambiti più specifici come, per esempio, gli obblighi nei confronti dei minori di età o i rapporti fra membri di grado diverso delle forze armate.

L’evoluzione delle leggi che regolano i rapporti fra persone tiene conto dei mutamenti a livello sociale e mira a rispondere a particolari “emergenze”, come nel caso dello stalking (gli atti persecutori), reato introdotto di recente nel nostro Codice penale proprio in seguito a numerosi gravi casi che hanno suscitato la reazione dell’opinione pubblica.

Italia
Codice Penale Art. 612 bis (Atti persecutori)

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.

La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.

La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.

Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede tuttavia d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio.

Le relazioni interpersonali | Per approfondire

Il parere della Chiesa Cattolica

La Chiesa Cattolica ricorda l’importanza essenziale del precetto evangelico con cui Gesù impone ai discepoli di amare gli altri come Egli ha amato i discepoli. Le relazioni umane devono quindi essere armoniche, ispirate a principi di equità nei confronti delle persone e del bene comune.
Le parole di papa Francesco si riferiscono invece a un aspetto più particolare e “difficile”: il dovere di amare anche chi non ci ama.

Catechismo della Chiesa Cattolica

1807- La giustizia è la virtù morale che consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto. La giustizia verso Dio è chiamata «virtù di religione». La giustizia verso gli uomini dispone a rispettare i diritti di ciascuno e a stabilire nelle relazioni umane l'armonia che promuove l'equità nei confronti delle persone e del bene comune. L'uomo giusto, di cui spesso si fa parola nei Libri Sacri, si distingue per l'abituale dirittura dei propri pensieri e per la rettitudine della propria condotta verso il prossimo. «Non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia» (Lv 19,15). «Voi, padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo» (Col 4,1).

1822- La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio.

1823- Gesù fa della carità il comandamento nuovo. Amando i suoi «sino alla fine» (Gv 13,1), egli manifesta l'amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l'amore di Gesù, che essi ricevono a loro volta. Per questo Gesù dice: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). E ancora: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati» (Gv 15,12).


Francesco, Non si misura l'amore di Dio

Gesù ci invita a imitarlo, a spezzare il pane per gli altri, noi dovremmo spezzare la nostra vita per gli altri. Ogni volta che partecipiamo alla santa messa e prendiamo l’eucarestia, ci arriva la fraternità, la fantasia della carità, la capacità di dare speranza agli sfiduciati.

Qual è la misura di Dio? La misura di Dio è senza misura. Non si può misurare l’amore di Dio, tutto è senza misura. Diventiamo capaci di amare chi non ci ama, e non è facile, se noi sappiamo che una persona non ci vuole bene, dobbiamo amare anche chi non ci ama e opporci al male con il bene. Grazie a Gesù, anche la nostra vita diventa pane spezzato per i fratelli. Io vorrei ricordare due cose: la misura dell'amore di Dio è amare senza misura. E la nostra vita ricevendo l’eucarestia si fa dono, facciamo della nostra vita un dono.

Le relazioni interpersonali | Per approfondire

Il parere delle diverse religioni

Nelle diverse religioni il rapporto con gli altri ha, come è ovvio, notevole importanza, anche se esso è trattato con presupposti diversi. Tutte le fedi però mettono in rilievo l’importanza di una relazione empatica, costruttiva, di reale condivisione, rispettosa delle individualità.

Rivka Barissever, L'importanza del rispetto

Secondo la tradizione ebraica soltanto una persona che abbia un forte senso del rispetto di sé e che si senta onorato e rispettato al pari degli altri può comprendere l’importanza di essere rispettati e agire, di conseguenza, ugualmente nei confronti del prossimo.
Questo valore di base emerge con forza dalla proibizione religiosa di umiliare una persona, soprattutto in pubblico, che viene considerato l’equivalente morale dell’omicidio.
Strettamente legati a questo valore sono l’obbligo di trattare le persone equamente e quello di avere considerazione della vita come qualcosa di sacro. A riguardo dell’obbligo di trattare le persone equamente, il concetto è maggiormente comprensibile alla luce della risposta alla domanda, che pone la Mishnà, del perché Dio creò un solo essere umano e gli diede in seguito il compito di crescere e moltiplicarsi invece di crearne già in quantità. A questa domanda la Mishnà risponde che così è stato in modo che l’intera umanità discendesse da un’unica persona e nessun essere umano potesse credersi in qualche modo superiore.


Yusef al Qaradawi, Amarsi come fratelli

L'Islam ha fondato i rapporti fra i membri della sua società su due basi essenziali:

1) La salvaguardia della fratellanza, il legame solido che li unisce gli uni agli altri.

2) La protezione dei diritti e dei valori sacri che l'Islam ha preservato per ogni individuo di questa società. Si tratta della preservazione del loro sangue, del loro onore e dei loro beni.

Allah ha affermato all'inizio che i credenti sono fratelli uniti dalla fratellanza della fede. Ora, la fratellanza implica che si conoscano fra loro e che non si rinneghino, che mantengano i loro legami e non li rompano, che i loro rapporti siano amichevoli e non ostili, che si amino e non si detestino e che si uniscano fra loro senza alcuna discordia.


Nichiren Daishonin, Una sfida costruttiva

C'è un modo per ottenere delle felici relazioni con gli altri, ed è quello di utilizzare tali relazioni secondo lo scopo per cui sono intese, non per lo scopo che tu hai stabilito.

I rapporti in effetti sono sempre una sfida; richiedono di continuo che tu crei, esprima e sperimenti aspetti sempre e sempre più elevati di te stesso, che tu offra immagini di te sempre e sempre più grandiose, visioni addirittura magnifiche. In nessuna circostanza riesci a fare questo in maniera più immediata, con maggiore impatto, e in un modo impeccabile di quanto tu lo possa fare in un rapporto di amicizia. In effetti, senza un rapporto con qualcosa che è Altro da te, ciò non ti sarebbe mai possibile.

Soltanto mediante i tuoi rapporti con persone, luoghi ed eventi hai la possibilità di esistere (come quantità apprezzabile, come qualcosa di identificabile) nell'universo. Ricorda, in assenza dell'altro, tu non esisti. Così è nel mondo del relativo in opposizione al mondo dell'assoluto dove risiedo Io.

Una volta che tu abbia compreso questo in modo chiaro, una volta che tu lo abbia profondamente afferrato, per intuito benedirai ogni e qualsiasi esperienza, tutti gli incontri umani, e soprattutto i rapporti personali, perché li vedrai come costruttivi, nel più alto significato del termine. Ti renderai conto di come possano essere usati, debbano essere usati, e siano usati (che tu lo voglia o no) per costruire chi sei veramente.

Tale costruzione può essere una magnifica creazione di consapevole proposito, o una configurazione del tutto fortuita. Puoi scegliere di essere una persona che è il mero risultato di quanto è accaduto, oppure una persona che ha scelto di essere e di fare quanto è accaduto. È in quest'ultima forma che la creazione di sé diventa consapevole. E nella seconda esperienza che si realizza l'io.

Le relazioni interpersonali | Per approfondire

La parola agli esperti: "perché sì"

I brani riportati di seguito sono caratterizzati da un’attenzione ai valori positivi delle relazioni umane, pur in contesti in rapido mutamento come quello della comunicazione “digitale”.
Gli autori rimandano dunque all’importanza di un approccio “etico” alle relazioni, nella convinzione che la qualità dei rapporti umani vada costruita con consapevolezza e impegno.

Jonah Lynch, La tecnologia e le relazioni

Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook è il suo ultimo testo che invita a riflettere sui cambiamenti prodotti nella persona dalle nuove tecnologie. Ci può spiegare che cosa c'entrano i limoni con le tecnologie?
D'inverno, quando passeggio davanti alla mia camera, mi piace annusare il profumo dei limoni che si trovano su un albero nel giardino. Quando stavo scrivendo questo libro, una volta ero lì fuori a sentire il profumo e mi è venuta voglia di condividerlo con mia madre. In quel momento mi è venuta l'ispirazione per il titolo: ecco una cosa bellissima che però non può passare tramite e-mail. Mi è sembrata un'esperienza sintetica per indicare alcuni dei limiti della tecnologia.

La tecnologia ha invaso la nostra vita, rimodellando il nostro modo di leggere, scrivere, apprendere e comunicare.
I vantaggi sembrano evidenti, lei crede tuttavia che ci siano anche pericoli reali e concreti dietro alla rivoluzione digitale?

Non sono poche le persone che avvertono un oscuro disagio con il nostro mondo tecnologico. C'è chi, come Nicholas Carr, fa leva sugli ultimi studi di neuroscienza per far vedere che la tecnologia, lungi dall'essere neutrale, influisce profondamente sulle strutture neuronali. Ci sono sociologi che rilevano nella nostra società iperconnessa un’immensa solitudine. Anche nella scuola non è ancora chiaro il giudizio complessivo circa l'aiuto che le tecnologie digitali possono dare all'apprendimento. Un esempio su tutti è l'attenzione. Gli strumenti multimediali certamente possono essere più accattivanti delle lavagne di ardesia, ma forse finiscono per indebolire l'attenzione dello studente e, di conseguenza, anche la sua capacità di fare esperienza.

Lei ci invita a riflettere sulla mutazione dei rapporti interpersonali, influenzati dal modo di comunicare e di incontrarsi proposto dai social network, e all'inizio del libro spiega che tre dei cinque sensi non possono essere trasmessi attraverso la tecnologia. Verrebbe da aggiungere “per ora”... 
Ma certo, è un po' una boutade... So bene che ci sono stati e che ci saranno ancora tentativi di creare "stampanti di profumi". L'anno scorso girava su YouTube un simpatico video che illustrava un fantomatico macchinario che permetteva di baciare attraverso una connessione internet... 

La mia insistenza sui sensi è più che altro un invito a riflettere sulla ricchezza dell'esperienza "in tempo reale". Samuel Beckett, in Molloy, parla della «spray of phenomena», il getto dei fenomeni che continuamente ci raggiungono attraverso tutti i sensi. 

Quell’eccedenza è innegabile: pensa alla differenza fra una dipinto e una foto dello stesso dipinto, o fra un film 3D e uno spettacolo teatrale. C'è una differenza importante fra la realtà fisica e ogni suo surrogato. La cosa è ancora più importante quando si tratta di rapporti umani. Pensa alla differenza tra un bacio telematico e uno in persona, oppure a una stretta di mano o a una risata insieme, piuttosto che «ahahahah» scritto nella chat....

Nel passaggio epocale che stiamo attraversando in ambito tecnologico, come ritiene possibile che coloro che hanno il compito di educare i “nativi digitali” riescano  a introdurli nella realtà vera, non quella virtuale? Crede che sia necessario un po’ di digiuno tecnologico per raggiungere tale scopo?
Innanzitutto cambierei i termini della domanda. Anche Internet è realtà. Credo che il compito dell'educatore sia di introdurre alla totalità della realtà, senza sbilanciarsi troppo da una parte o da un altra. Per questo nel mio libro parlo di un digiuno tecnologico. Non è la proposta dell'astinenza, di non avere a che fare. Si tratta invece di avere un rapporto ragionevole con ogni aspetto della realtà. Ad esempio, mi sembra liberante spegnere il cellulare, quando parlo con gli amici più cari. In quel momento, non c'è nulla di più importante della persona che ho davanti. Altre volte è liberante poter essere raggiunto, e non dover stare sempre nel mio ufficio. Uno degli scopi dell'educazione è di imparare la libertà di usare gli strumenti in base a un ideale.


Zygmunt Bauman, Costruire le relazioni

Cos'è che ci spinge a cercare sempre nuove storie?
Il bisogno di amare ed essere amati, in una continua ricerca di appagamento, senza essere mai sicuri di essere stati soddisfatti abbastanza. L’amore liquido è proprio questo: un amore diviso tra il desiderio di emozioni e la paura del legame.

Dunque siamo condannati a vivere relazioni brevi o all’infedeltà... 
Nessuno è "condannato". Di fronte a diverse possibilità sta a noi scegliere. Alcune scelte sono più facili e altre più rischiose. Quelle apparentemente meno impegnative sono più semplici rispetto a quelle che richiedono sforzo e sacrificio. 

Eppure lei ha vissuto un amore duraturo, quello con sua moglie Janina, scomparsa due anni fa.
L’amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l'uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere rigenerato, ricreato e resuscitato ogni giorno. Mi creda, l’amore ripaga quest'attenzione meravigliosamente. Per quanto mi riguarda (e spero sia stato così anche per Janina) posso dirle: come il vino, il sapore del nostro amore è migliorato negli anni.

Oggi viviamo più relazioni nell'arco di una vita. Siamo più liberi o solo più impauriti? 
Libertà e sicurezza sono valori entrambi necessari, ma sono in conflitto tra loro. Il prezzo da pagare per una maggiore sicurezza è una minore libertà, il prezzo di una maggiore libertà è una minore sicurezza. La maggior parte delle persone cerca di trovare un equilibrio, quasi sempre invano.

Lei però è invecchiato insieme a sua moglie: come avete affrontato la noia della quotidianità? Invecchiare insieme è diventato fuori moda? 
È la prospettiva dell’invecchiare a essere ormai fuori moda, identificata con una diminuzione delle possibilità di scelta e con l’assenza di "novità". Quella "novità" che in una società di consumatori è stata elevata al più alto grado della gerarchia dei valori e considerata la chiave della felicità. Tendiamo a non tollerare la routine, perché fin dall'infanzia siamo stati abituati a rincorrere oggetti "usa e getta", da rimpiazzare velocemente. Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli, frutto dello sforzo e di un lavoro scrupoloso.

Abbiamo finito per trasformare i sentimenti in merci. Come possiamo ridare all'altro la sua unicità? 
Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento. L'amore richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l’altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana.

Forse accumuliamo relazioni per evitare i rischi dell'amore, come se la "quantità" ci rendesse immuni dell'esclusività dolorosa dei rapporti. 
È così. Quando ciò che ci circonda diventa incerto, l'illusione di avere tante "seconde scelte", che ci ricompensino dalla sofferenza della precarietà, è invitante. Muoversi da un luogo all'altro (più promettente perché non ancora sperimentato) sembra più facile e allettante che impegnarsi in un lungo sforzo di riparazione delle imperfezioni della dimora attuale, per trasformarla in una vera e propria casa e non solo in un posto in cui vivere. L’amore “esclusivo" non è quasi mai esente da dolori e problemi, ma la gioia è nello sforzo comune per superarli.

In un mondo pieno di tentazioni, possiamo resistere? E perché? 
È richiesta una volontà molto forte per resistere. Emmanuel Lévinas ha parlato della «tentazione della tentazione». È lo stato dell’«essere tentati» ciò che in realtà desideriamo, non l'oggetto che la tentazione promette di consegnarci. Desideriamo quello stato, perché è un'apertura nella routine. Nel momento in cui siamo tentati ci sembra di essere liberi: stiamo già guardando oltre la routine, ma non abbiamo ancora ceduto alla tentazione, non abbiamo ancora raggiunto il punto di non ritorno. Un attimo più tardi, se cediamo, la libertà svanisce e viene sostituita da una nuova routine. La tentazione è un'imboscata nella quale tendiamo a cadere gioiosamente e volontariamente.

I "legami umani" in un mondo che consuma tutto sono un intralcio? 

Sono stati sostituiti dalle "connessioni". Mentre i legami richiedono impegno, "connettere" e "disconnettere" è un gioco da bambini. Su Facebook si possono avere centinaia di amici muovendo un dito. Farsi degli amici offline è più complicato. Ciò che si guadagna in quantità si perde in qualità. Ciò che si guadagna in facilità (scambiata per libertà) si perde in sicurezza.


Flavio Pajer, L’etica della relazioni multiculturali  

Se nelle società moderne - e persino all'interno delle istituzioni, dei partiti, delle chiese - coesiste di fatto la pluralità di valori, una delle capacità prioritarie della persona è di saper vivere e convivere nella pluralità, dando senso a questa pluralità.
Intanto, il fatto di vivere accanto a persone che pensano e vivono in modo diverso può indurre all'indifferenza o al relativismo morale, perché ciascuno si crede in diritto di "farsi la sua vita" come meglio crede, senza dover render conto ad altri. Ma proprio questa libera circolazione di idee e di modelli di vita potrebbe, al contrario, divenire una chance nuova per dimostrare la propria maturità e coerenza morale una volta che non si è più costretti dal conformismo ambientale. 
Prima condizione per accedere a questa maturità è il riconoscimento del valore della diversità. 
Riconoscere cioè che la differenza che sembra separarci dall'altro è di fatto un potenziale arricchimento per ambedue, purché si sappia entrare nel sistema culturale dell'altro senza per questo rinunciare alla propria identità.
La stessa natura insegna che è sempre la relazione col diverso da sé che diventa interessante e feconda, non la relazione con l'uguale a sé, che isterilisce perché ripetitiva. Il riconoscimento della diversità è indispensabile anche perché fa superare sia l'istintiva intolleranza sia l'accomodante disinnesco di ogni tensione, non meno pericoloso perché illusorio e ipocrita.
Entrare in relazione costruttiva con l'altro significa poi trovare un consenso almeno su una tavola minima di valori essenziali comuni. Ciò significa recuperare quel profondo humanum che sta alla radice di ogni pur differente cultura storica; significa svestirsi di tanti stereotipi culturali presi come assoluti e che invece sono semplicemente relativi a un gruppo o a un'epoca storica; significa conoscere le proprie radici, cioè sapere da dove sono venute le nostre idee e perché crediamo proprio in quelle; significa imparare a confrontarsi non partendo da presupposti indimostrati o da opinioni soggettive (si resta il più delle volte su un terreno di incompatibilità), ma in base a dati di fatto documentati ad argomenti ragionati, a ipotesi verificabili e verificate, a conclusioni accertate.
A livello propriamente etico il consenso va trovato intorno a quei valori e atteggiamenti universalmente riconosciuti come il rispetto della propria e altrui dignità personale, il rispetto delle proprie e altrui cose, l'accettazione del proprio e altrui limite, la compassione verso ogni sofferenza, la ricerca di ciò che è giusto per ognuno, la pratica della "regola aurea" «Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te».
Il rapporto con il diverso da me non può solo basarsi sul principio della tolleranza, che resta ambiguo nel suo stampo arcaico e illuministico in quanto lascia presupporre che la differenza tra i partner è incolmabile, e che la sola forma di convivenza è il separatismo. Occorre puntare invece sul principio della reciprocità, del confronto interattivo, fondato sulla fiducia che ciascuno ha qualcosa da dare e da ricevere.

Le relazioni interpersonali | Per approfondire

La parola agli esperti: "perché no"

I brani riportati di seguito non vogliono, naturalmente, negare l’importanza delle relazioni fra persone, ma evidenziano la fragilità di rapporti costruiti su valori non autentici, o, come nel caso di McCarthy, su valori non più completamente condivisi dalle nuove generazioni. Meglio allora, secondo gli autori citati, ritirarsi in solitudine, una condizione che consente di ritornare a scoprire se stessi e, di conseguenza, di migliorare anche il rapporto con i propri simili.

Fabrizio De Andrè, Elogio della solitudine

Si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la può permettere il politico: il politico solitario è un politico fallito, di solito.

Però, sostanzialmente, quando si può rimanere soli con sé stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l’universo: dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle. E ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addirittura che si riescano a trovare anche delle migliori soluzioni, e, siccome siamo simili ai nostri simili, credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.

Con questo non voglio fare nessun panegirico né dell’anacoretismo né dell’eremitaggio, non è che si debba fare gli eremiti, o gli anacoreti; è che ho constatato attraverso la mia esperienza di vita, ed è stata una vita (non è che dimostro di avere la mia età attraverso la carta d’identità), credo di averla vissuta; mi sono reso conto che un uomo solo non mi ha mai fatto paura, invece l’uomo organizzato mi ha sempre fatto molta paura.


Konstantinos Kavafis, Per quanto sta in te

E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.


Cormac McCarthy, Non è un paese per vecchi

Al giorno d'oggi mi sembra che i giovani fanno una gran fatica a crescere. Non lo so perché. Forse è solo che nessuno vuole crescere più in fretta del necessario. Mio cugino a diciotto anni faceva già il vicesceriffo. Era sposato e aveva un figlio. E un mio amico, un ragazzo con cui sono cresciuto, alla stessa età era già stato ordinato sacerdote della Chiesa battista. Pastore di una vecchia chiesetta di campagna. Dopo circa tre anni si trasferì, e quando lo disse ai suoi parrocchiani quelli rimasero seduti in chiesa a piagnucolare. Tutti, uomini e donne. Lui li aveva sposati, battezzati e seppelliti. E avrà avuto ventun anni, forse ventidue. Quando predicava, la gente si metteva persino fuori dalla chiesa ad ascoltare.

A me sembrava incredibile. A scuola stava sempre zitto. Io a ventun anni entrai nell'esercito, e al campo di addestramento ero uno dei più anziani del gruppo. Di lì a sei mesi ero in Francia a sparare alla gente col fucile. E all'epoca non lo trovavo neanche tanto strano. Quattro anni dopo ero lo sceriffo di questa contea. E non ho mai avuto dubbi su quello che dovevo fare nella vita. Al giorno d'oggi se ti metti a fare discorsi su cos'è giusto e cos'è sbagliato la gente spesso e volentieri si mette a ridere. Ma io su certe cose non ho mai avuto dubbi.

Nelle mie idee su certe cose. E spero di non averne mai. Loretta mi ha raccontato di aver sentito alla radio che una percentuale di bambini in questo paese viene allevata dai nonni.

Non mi ricordo quant'era. Ma mi è sembrata proprio alta.

Figli che i genitori non volevano tirare su. Ne abbiamo parlato, io e Loretta. E abbiamo pensato questo: quando arriverà la prossima generazione e neanche quella vorrà tirare su i propri figli, allora chi ci penserà? I loro genitori saranno gli unici nonni disponibili, e neanche loro vorranno tirarli su. Non abbiamo saputo dare una risposta. Nei giorni buoni mi dico che c'è qualcosa che non capisco o che non metto in conto. Ma quei giorni sono rari. Certe volte mi sveglio in piena notte e mi sento sicuro come la morte che solo la seconda venuta di Cristo potrà fermare questo andazzo. Non so a che serva stare sveglio a pensarci. Ma mi capita.

Credo che non si possa fare questo lavoro senza una moglie. E una moglie abbastanza insolita, a ben pensarci. Cuoca, secondina e non so che altro. Quei giovanotti non sanno quanto gli è andata di lusso. Anzi, forse lo sanno. Non ho mai avuto paura che le facessero del male. Per buona parte dell'anno si beccano le verdure fresche dell'orto. Mais di prima qualità. Fagioli per la zuppa. E ogni tanto lei gli prepara anche gli hamburger e le patate fritte. Certi ex-detenuti sono tornati a trovarci anche a distanza di anni, dopo che si erano sposati e avevano messo la testa a posto. Sono venuti con la moglie. Addirittura con i figli. E non sono mica venuti a salutare me.

Li ho visti presentare la moglie o la fidanzata e poi scoppiare a piangere. Uomini grandi e grossi. Che avevano fatto cose molto brutte. Ma mia moglie sapeva il fatto suo. È sempre stato cosi. E cosi ogni mese sforiamo sul budget della prigione, ma che ci possiamo fare? Non ci si può fare un bel niente. Ecco cosa si può fare.

GlossarioBiografie

Anacoreta

Religioso che abbandona la società per condurre una vita solitaria dedicandosi alla preghiera e alla contemplazione.


Antropologia

È la disciplina che studia l’essere umano sotto diversi punti di vista: sociale, culturale, psico-evolutivo, artistico, espressivo, filosofico, religioso e, in genere, dal punto di vista del suo comportamento all’interno della società.


Diritto

L’insieme delle norme che regolano la vita dei membri di una comunità di riferimento (per esempio uno Stato o una Regione).


Economia

Scienza che studia la produzione dei beni e dei servizi, la distribuzione e l'utilizzazione della ricchezza.


Empatia

Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.


Etica

L'etica è il ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che consentono di distinguere i comportamenti umani buoni, giusti e moralmente leciti da quelli ritenuti cattivi, dannosi e moralmente inaccettabili.


Illuminismo

Movimento politico, culturale, sociale e filosofico sviluppatosi in Europa nel XVIII secolo. Il termine indica genericamente ogni forma di pensiero che voglia "illuminare" la mente degli uomini, ottenebrata dall’ignoranza e dalla superstizione.


Mishnà

Uno dei testi fondamentali dell’ebraismo, designa l’insieme della Torah e del suo studio, e comprende soprattutto le sentenze dei Maestri della tradizione riguardo a problemi concreti.


Psicologia

È la disciplina che studia i processi psichici e mentali sia nella loro dimensione individuale sia nella dimensione sociale. La psicologia dunque studia il comportamento umano individuale, di gruppo e in relazione all’ambiente. Nel corso degli ultimi due secoli si sono sviluppati diversi approcci a questa disciplina, che hanno prodotto diverse sottodiscipline psicologiche, con differenti matrici culturali di riferimento.


Relativismo

Posizione filosofica che nega l’esistenza di una verità assoluta o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una sua definizione assoluta e definitiva.


Rito

L’insieme di norme che regola lo svolgimento di un’azione sacrale, le cerimonie di un culto religioso.


Sociologia

Scienza sociale che studia i fenomeni della società umana, indagando i loro effetti e le loro cause, in rapporto con l'individuo e il gruppo sociale.


Abbagnano

Abbagnano, Nicola

Nicola Abbagnano (1901-1990) è stato uno dei massimi filosofi e storici della filosofia italiani.

Al-Qaradawi

Al-Qaradawi, Yusef

Yusef al Qaradawi, nato in Egitto nel 1926, è un religioso musulmano sunnita autore di numerosi saggi sull’interpretazione del Corano.

Barissever, Rivka

Rivka Barissever  vive a Roma e ha studiato a lungo la famiglia nella cultura e nella religione ebraica.

Bauman

Bauman, Zygmunt

Zygmunt Bauman è nato in Polonia nel 1925.
Dal 1971 risiede in Inghilterra ed è professore emerito di sociologia all'Università di Leeds.
È uno dei più importanti studiosi della società contemporanea e si è occupato di aspetti come la modernità, l'Olocausto, la globalizzazione, il consumismo postmoderno.

Beckett

Beckett, Samuel

Samuel Beckett (1906-1989) è stato uno sceneggiatore, scrittore, poeta e drammaturgo irlandese: è considerato uno dei massimi esponenti del cosiddetto “teatro dell’assurdo”.

Borgna

Borgna, Eugenio

Eugenio Borgna, nato nel 1930, è uno dei più importanti psichiatri italiani, attivo in ambito clinico ma anche autore di numerosi saggi.

Carr

Carr, Nicholas

Nicholas Carr, nato nel 1959 negli Stati Uniti, è uno scrittore che si occupa di tecnologia, mondo del lavoro e cultura.

Daishonin

Daishonin, Nichiren

Nichiren Daishonin (1222-1282) è stato un monaco buddhista giapponese, fondatore del buddhismo Nichiren, una delle principali correnti del buddhismo.

De Andrè

De Andrè, Fabrizio

Fabrizio De Andrè (1940-1999) è considerato dalla critica uno dei più grandi cantautori italiani di ogni tempo.

Epicuro

Epicuro

Epicuro (342 a.C.- 270 a.C.) è stato un importante filosofo Greco antico, fondatore della scuola che da lui prende nome, l’epicureismo.

Francesco

Francesco

Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è nato a Buenos Aires, in Argentina, nel 1936. Dal 13 marzo 2013 è il 266° papa della Chiesa cattolica: è il primo pontefice proveniente dal continente americano, nonché il primo ad appartenere alla Compagnia di Gesù.

Geymonat

Geymonat, Ludovico

Ludovico Geymonat (1908-1991) è stato un importante matematico e filosofo italiano.

Kavafis

Kavafis, Konstantinos

Konstantinos Kavafis (1863-1933) è stato un importante poeta greco, spesso accusato di attaccare i valori tradizionali.

Leopardi

Leopardi, Giacomo

Giacomo Leopardi (1798-1837) è stato uno dei più importanti poeti italiani dell’Ottocento, ma è stato anche autore di saggi letterari e filosofici ed è considerato una delle figure principali del Romanticismo europeo.

Lévinas

Lévinas, Emmanuel

Emmanuel Lévinas (1906-1995) è stato un filosofo francese che ha studiato in particolare l’etica delle relazioni con gli altri: ha definito infatti la filosofia come “la conoscenza dell’amore”.

Lynch

Lynch, Jonah

Jonah Lynch, nato nel 1978, è un laureato in astrofisica che ha scelto, poi, di diventare sacerdote cattolico: attualmente vive a Roma ed è vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo.

McCarthy

McCarthy, Cormac

Cormac McCarthy, nato nel 1933, è uno scrittore, drammaturgo e sceneggiatore statunitense.

McGilvary

McGilvary, Marion

Marion McGilvary è una giornalista e scrittrice inglese, autrice di numerosi testi dedicati alle tematiche della famiglia e della comunicazione fra genitori e figli.

Montaigne

Montaigne, Michel de

Michel de Montaigne (1533-1592) è stato un filosofo, scrittore e politico francese, celebre per i suoi aforismi.

Nietzsche

Nietzsche, Friedrich W.

Friedrich W. Nietzsche (1844-1900) è stato un filosofo tedesco considerato fra i più importanti esponenti mondiali della disciplina, anche grazie alla sua indiscutibile influenza sulla cultura del Novecento.

Pajer

Pajer, Flavio

Flavio Pajer è docente di Pedagogia e didattica delle religioni presso la Pontificia Università Salesiana di Roma, esperto in tematiche educative e autore di numerosi manuali per l’insegnamento della religione e di saggi dedicati in particolare alla società multiculturale.

Pessoa

Pessoa, Fernando

Fernando Pessoa (1888-1935) è stato un poeta e scrittore portoghese: è considerato fra I più importanti poeti del XX secolo.

Sant’Agostino d’Ippona

Sant’Agostino d’Ippona

Sant’Agostino d’Ippona (354-430) è stato un filosofo, teologo e vescovo latino. È Padre, Dottore e Santo della Chiesa Cattolica.

The Guardian

The Guardian

The Guardian è un quotidiano britannico con sede a Londra, fondato nel 1821.

The New York Times

The New York Times

The New York Times è un quotidiano pubblicato negli Stati Uniti, nella citta di New York: fu fondato nel 1851.

Torno

Torno, Armando

Armando Torno, nato a Milano nel 1953, è giornalista e saggista, autore di numerosi testi dedicati ai rapporti fra religione e modernità.

Utet

Utet

L’Unione Tipografico-Editrice Torinese, fondata a Torino nel 1791, è una delle più antiche case editrici italiane.

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Glossario Biografie

Anacoreta

Religioso che abbandona la società per condurre una vita solitaria dedicandosi alla preghiera e alla contemplazione.

Antropologia

È la disciplina che studia l’essere umano sotto diversi punti di vista: sociale, culturale, psico-evolutivo, artistico, espressivo, filosofico, religioso e, in genere, dal punto di vista del suo comportamento all’interno della società.

Diritto

L’insieme delle norme che regolano la vita dei membri di una comunità di riferimento (per esempio uno Stato o una Regione).

Economia

Scienza che studia la produzione dei beni e dei servizi, la distribuzione e l'utilizzazione della ricchezza.

Empatia

Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.

Etica

L'etica è il ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che consentono di distinguere i comportamenti umani buoni, giusti e moralmente leciti da quelli ritenuti cattivi, dannosi e moralmente inaccettabili.

Illuminismo

Movimento politico, culturale, sociale e filosofico sviluppatosi in Europa nel XVIII secolo. Il termine indica genericamente ogni forma di pensiero che voglia "illuminare" la mente degli uomini, ottenebrata dall’ignoranza e dalla superstizione.

Mishnà

Uno dei testi fondamentali dell’ebraismo, designa l’insieme della Torah e del suo studio, e comprende soprattutto le sentenze dei Maestri della tradizione riguardo a problemi concreti.

Psicologia

È la disciplina che studia i processi psichici e mentali sia nella loro dimensione individuale sia nella dimensione sociale. La psicologia dunque studia il comportamento umano individuale, di gruppo e in relazione all’ambiente. Nel corso degli ultimi due secoli si sono sviluppati diversi approcci a questa disciplina, che hanno prodotto diverse sottodiscipline psicologiche, con differenti matrici culturali di riferimento.

Relativismo

Posizione filosofica che nega l’esistenza di una verità assoluta o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una sua definizione assoluta e definitiva.

Rito

L’insieme di norme che regola lo svolgimento di un’azione sacrale, le cerimonie di un culto religioso.

Sociologia

Scienza sociale che studia i fenomeni della società umana, indagando i loro effetti e le loro cause, in rapporto con l'individuo e il gruppo sociale.

Abbagnano

Nicola Abbagnano

Nicola Abbagnano (1901-1990) è stato uno dei massimi filosofi e storici della filosofia italiani.

Al-Qaradawi

Yusef Al-Qaradawi

Yusef al Qaradawi, nato in Egitto nel 1926, è un religioso musulmano sunnita autore di numerosi saggi sull’interpretazione del Corano.

Rivka Barissever

Rivka Barissever  vive a Roma e ha studiato a lungo la famiglia nella cultura e nella religione ebraica.

Bauman

Zygmunt Bauman

Zygmunt Bauman è nato in Polonia nel 1925.
Dal 1971 risiede in Inghilterra ed è professore emerito di sociologia all'Università di Leeds.
È uno dei più importanti studiosi della società contemporanea e si è occupato di aspetti come la modernità, l'Olocausto, la globalizzazione, il consumismo postmoderno.

Beckett

Samuel Beckett

Samuel Beckett (1906-1989) è stato uno sceneggiatore, scrittore, poeta e drammaturgo irlandese: è considerato uno dei massimi esponenti del cosiddetto “teatro dell’assurdo”.

Borgna

Eugenio Borgna

Eugenio Borgna, nato nel 1930, è uno dei più importanti psichiatri italiani, attivo in ambito clinico ma anche autore di numerosi saggi.

Carr

Nicholas Carr

Nicholas Carr, nato nel 1959 negli Stati Uniti, è uno scrittore che si occupa di tecnologia, mondo del lavoro e cultura.

Daishonin

Nichiren Daishonin

Nichiren Daishonin (1222-1282) è stato un monaco buddhista giapponese, fondatore del buddhismo Nichiren, una delle principali correnti del buddhismo.

De Andrè

Fabrizio De Andrè

Fabrizio De Andrè (1940-1999) è considerato dalla critica uno dei più grandi cantautori italiani di ogni tempo.

Epicuro

Epicuro

Epicuro (342 a.C.- 270 a.C.) è stato un importante filosofo Greco antico, fondatore della scuola che da lui prende nome, l’epicureismo.

Francesco

Francesco

Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è nato a Buenos Aires, in Argentina, nel 1936. Dal 13 marzo 2013 è il 266° papa della Chiesa cattolica: è il primo pontefice proveniente dal continente americano, nonché il primo ad appartenere alla Compagnia di Gesù.

Geymonat

Ludovico Geymonat

Ludovico Geymonat (1908-1991) è stato un importante matematico e filosofo italiano.

Kavafis

Konstantinos Kavafis

Konstantinos Kavafis (1863-1933) è stato un importante poeta greco, spesso accusato di attaccare i valori tradizionali.

Leopardi

Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi (1798-1837) è stato uno dei più importanti poeti italiani dell’Ottocento, ma è stato anche autore di saggi letterari e filosofici ed è considerato una delle figure principali del Romanticismo europeo.

Lévinas

Emmanuel Lévinas

Emmanuel Lévinas (1906-1995) è stato un filosofo francese che ha studiato in particolare l’etica delle relazioni con gli altri: ha definito infatti la filosofia come “la conoscenza dell’amore”.

Lynch

Jonah Lynch

Jonah Lynch, nato nel 1978, è un laureato in astrofisica che ha scelto, poi, di diventare sacerdote cattolico: attualmente vive a Roma ed è vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo.

McCarthy

Cormac McCarthy

Cormac McCarthy, nato nel 1933, è uno scrittore, drammaturgo e sceneggiatore statunitense.

McGilvary

Marion McGilvary

Marion McGilvary è una giornalista e scrittrice inglese, autrice di numerosi testi dedicati alle tematiche della famiglia e della comunicazione fra genitori e figli.

Montaigne

Michel de Montaigne

Michel de Montaigne (1533-1592) è stato un filosofo, scrittore e politico francese, celebre per i suoi aforismi.

Nietzsche

Friedrich W. Nietzsche

Friedrich W. Nietzsche (1844-1900) è stato un filosofo tedesco considerato fra i più importanti esponenti mondiali della disciplina, anche grazie alla sua indiscutibile influenza sulla cultura del Novecento.

Pajer

Flavio Pajer

Flavio Pajer è docente di Pedagogia e didattica delle religioni presso la Pontificia Università Salesiana di Roma, esperto in tematiche educative e autore di numerosi manuali per l’insegnamento della religione e di saggi dedicati in particolare alla società multiculturale.

Pessoa

Fernando Pessoa

Fernando Pessoa (1888-1935) è stato un poeta e scrittore portoghese: è considerato fra I più importanti poeti del XX secolo.

Sant’Agostino d’Ippona

Sant’Agostino d’Ippona

Sant’Agostino d’Ippona (354-430) è stato un filosofo, teologo e vescovo latino. È Padre, Dottore e Santo della Chiesa Cattolica.

The Guardian

The Guardian

The Guardian è un quotidiano britannico con sede a Londra, fondato nel 1821.

The New York Times

The New York Times

The New York Times è un quotidiano pubblicato negli Stati Uniti, nella citta di New York: fu fondato nel 1851.

Torno

Armando Torno

Armando Torno, nato a Milano nel 1953, è giornalista e saggista, autore di numerosi testi dedicati ai rapporti fra religione e modernità.

Utet

Utet

L’Unione Tipografico-Editrice Torinese, fondata a Torino nel 1791, è una delle più antiche case editrici italiane.

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