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Un percorso comune fin dalle origini dell’umanità
Creature di Dio con eguale dignità
Animali e ambiente, un legame indissolubile
Il migliore amico dell’uomo
Diritti degli animali e sviluppo sostenibile

I diritti degli animali

Un percorso comune fin dalle origini dell’umanità

Creature di Dio con eguale dignità

Animali e ambiente, un legame indissolubile

Il migliore amico dell’uomo

Diritti degli animali e sviluppo sostenibile

Che cosa sono i diritti degli animali?

Che cosa sono i diritti degli animali?

L'espressione “diritti  degli animali” (o “diritti animali”) definisce l'estensione alle altre specie animali di alcuni dei diritti fondamentali dell’uomo, per esempio il diritto di vivere in libertà o di non soffrire inutilmente.

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Quando si parla di diritti degli animali il termine "diritto" è inteso in senso morale e legale. La posizione dei sostenitori dei diritti animali è dunque più specifica di quella dei movimenti animalisti, che, nelle loro correnti più moderate, esprimono solidarietà nei confronti degli animali senza necessariamente attribuire agli animali stessi dei diritti, accettando ad esempio l’uccisione di animali a scopo alimentare.

L'idea di “diritti animali” risale al Settecento, secolo in cui si pronunciarono a favore di un'etica animalista pensatori come Voltaire e Bentham. Bentham in particolare espresse posizioni assai radicali, per l'epoca, nei confronti del problema dell'utilizzo di animali da parte dell'uomo, pur accettandone anch’egli il consumo a fini alimentari.

Ma è soprattutto Peter Singer, nella seconda metà del Novecento, a sviluppare il concetto di antispecismo, la teoria contraria all'attribuzione di un diverso valore e status morale agli individui a seconda della loro specie di appartenenza, in opposizione all'utilizzo degli animali come cibo, come cavie e in qualunque altro contesto, da parte del genere umano. Egli, tra i padri dei movimenti attuali per i diritti animali, è inventore anche dell'espressione “liberazione animale”.

I diritti degli animali secondo Singer, tuttavia, non sono veri diritti, analoghi a quelli in capo alle persone (fisiche o giuridiche), poiché sono attribuiti con generalità alla totalità del mondo animale e non al singolo particolare individuo, ma, pur avendo molte delle caratteristiche di "diritti fondamentali", possono essere fatti valere solo nei confronti delle azioni dell'uomo e non di quelle di altri animali (ad esempio, secondo questa filosofia, l'uomo non può uccidere un animale, neanche per cibarsene, ma l'animale può essere ucciso da un altro animale, quindi non ha il vero e proprio diritto a non essere ucciso). Per questo motivo, molti ritengono più corretto parlare di “doveri dell'uomo nei confronti dell'animale”, piuttosto che di “diritti degli animali”.

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DIRITTI DEGLI ANIMALI:

un rapporto che risale alle origini dell'umanità

AMBITI COINVOLTI

Un tema già sentito dagli antichi

La Chiesa e il rispetto del creato

Un rapporto fra luci e ombre

I movimenti per i diritti degli animali

LA POSTA IN GIOCO

Uomo, animali e sviluppo sostenibile

DIRITTI DEGLI ANIMALI: un rapporto che risale alle origini dell'umanità

Un tema già sentito dagli antichi

La Chiesa e il rispetto del creato

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I movimenti per i diritti degli animali

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I diritti degli animali

Perché è un problema etico

Il rapporto dell’uomo con gli animali risale agli albori della civiltà ed è anche grazie alla capacità dell’uomo di volgere a suo vantaggio tale rapporto (imparando a difendersi dai predatori e, soprattutto, addomesticando numerose specie animali utili) che le diverse società umane dei primordi hanno potuto crescere e svilupparsi. Non stupisce quindi che agli animali (e alle diverse prescrizioni che riguardano il rapporto dell’uomo con essi) sia dedicato spazio già nei testi religiosi più antichi (è il caso della Bibbia) o che, addirittura, essi prestassero la loro immagine a numerose divinità (si pensi per esempio agli Egizi).

Il tema dei diritti degli animali è apparentemente caratteristico dei nostri tempi, ma in realtà si tratta di un argomento già sentito nell’antichità, quando pensatori come Pitagora si opponevano all’uccisione di animali a scopo alimentare. 

La Chiesa cattolica, fin dalle origini del cristianesimo, ha esplicitamente proibito la crudeltà nei confronti degli animali, e a oggi ha prodotto numerosi documenti e dichiarazioni ufficiali che evidenziano l’importanza di questo tema.

Tuttavia, la storia del rapporto dell’uomo con le altre specie animali ha, nei secoli, avuto fasi alterne: come dimenticare ad esempio l’uso di animali in guerra o lo sfruttamento durissimo cui erano sottoposti gli animali da lavoro prima dell’avvento delle macchine agricole? E che differenza con gli animali domestici dei giorni nostri, curati e coccolati alla pari di un essere umano!

Ai giorni nostri i sostenitori dei diritti degli animali sono numerosi e attivi in tutto il mondo, anche se i movimenti “animalisti” hanno posizioni diverse fra loro, che vanno dalla generica tutela degli animali dagli eccessi di crudeltà e sfruttamento al più radicale rifiuto di ogni forma di violenza sugli animali, compresa l’uccisione per il consumo alimentare: i più estremi sostenitori dei diritti degli animali, poi, rifiutano perfino di consumare prodotti ottenuti dall’attività animale, come il latte, le uova e il miele.

Oggi il tema dei diritti degli animali è strettamente legato ad aspetti ambientali e alla questione dello sviluppo sostenibile [vedi Sviluppo sostenibile], con la necessità, da un lato, di tutelare le specie minacciate o in via di estinzione, garantendo loro condizioni ambientali adeguate, e dall’altro di affrontare i numerosi aspetti negativi legati all’uso di animali a scopo alimentare: si pensi soltanto al problema dello sfruttamento del mare, con lo spreco, ogni anno, di milioni di pesci piccoli, rigettati in mare ormai morti, o alla deforestazione praticata per ricavare terreni da pascolo.

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Gli animali e la produzione alimentare

Slow Food

Oggi l’allevamento di animali a scopo alimentare pone problemi (per esempio, la deforestazione necessaria per la creazione di pascoli e terre arabili) destinati ad aggravarsi con l’aumento della popolazione mondiale e con lo sviluppo della globalizzazione [vedi Globalizzazione]. Accrescere la consapevolezza dei consumatori e motivare gli allevatori a rispettare maggiormente il benessere animale rappresenta, per Slow Food, una delle soluzioni per garantire uno sviluppo sostenibile [vedi Sviluppo sostenibile].

La produzione intensiva di carne richiede grandi superfici per consentire il pascolo e la produzione di mangimi animali: circa 3,5 miliardi di ettari di terra (che costituiscono il 26% del totale della terraferma) sono interessati dalla produzione animale. Circa 470 milioni di ettari sono destinati alla produzione di mangimi, pari a un terzo delle terre arabili. I mangimi utilizzati in Europa provengono in larga parte da aree extraeuropee, con una media di 40 milioni di tonnellate di proteine vegetali importate ogni anno dal Sudamerica, principalmente sotto forma di germogli di soia e di glutine di grano. La produzione intensiva di mangime animale ha un impatto ambientale devastante: si calcola che l’allevamento del bestiame sia responsabile di circa l’80% della deforestazione nella regione amazzonica.

L’Europa, oltre a essere il principale importatore mondiale di mangime animale, esporta su grande scala carne e prodotti caseari nei paesi in via di sviluppo, entrando in competizione con i produttori locali e minacciando lo sviluppo delle economie locali [vedi Globalizzazione] e la sopravvivenza delle comunità. Oltre a interessare gli allevamenti che li utilizzano, il problema dei mangimi animali coinvolge anche tutti i Paesi produttori delle materie prime impiegate per confezionarli. Le monocolture di mais e soia, infatti, hanno un impatto molto pesante sullo sviluppo delle comunità locali e sull’equilibrio ecologico[vedi Inquinamento] del Pianeta.

Nel 2007, il Trattato di Lisbona sottoscritto dai paesi dell’Unione Europea ha ufficialmente riconosciuto agli animali lo status di esseri senzienti (cioè dotati della capacità di sentire, di provare sensazioni come piacere e dolore, di interagire con l'esterno, di manifestare una volontà, di intrattenere rapporti sociali) impegnando gli Stati membri ad adoperarsi per adottare politiche massimamente rispettose del loro benessere. Di fatto, in questo modo il benessere animale è stato equiparato ad altri princìpi etici, come la parità tra i sessi, la protezione sociale [vedi Welfare], la tutela della salute umana, lo sviluppo sostenibile [vedi Sviluppo sostenibile) e la tutela dei consumatori. Eppure, nonostante quel significativo passo avanti, si tende ancora troppo spesso a trascurare il benessere degli animali di allevamento.

Nel sistema attuale gli animali pagano un prezzo elevato. Gli allevamenti industriali riducono gli animali a mere macchine, a merci: essi sono costretti in gabbie strettissime o confinati in spazi ridotti dove trascorrono una vita breve quanto dolorosa. Prima di essere macellati subiscono varie mutilazioni: è spuntato loro il becco, viene mozzata loro la coda e le corna sono segate per evitare che lo stress prodotto dalla reclusione e dalla condanna a uno stile di vita innaturale possa indurli a ferirsi o a ferire i vicini. Dopo aver trascorso la loro intera esistenza in quelle condizioni sono portati al macello, un trasferimento che in molti casi richiede ore di viaggio in condizioni di grande sofferenza. Strappati al loro ambiente abituale, e affidati a operatori sovente impreparati, gli animali subiscono stress e tensioni di ogni genere. Vivere in queste condizioni rende gli animali più vulnerabili alle malattie: in molti allevamenti intensivi sono iniettati loro, a intervalli regolari, vaccini e antibiotici, sostanze potenzialmente nocive per chi ne consumerà la carne. Negli Stati Uniti l’80% dei vaccini prodotti è destinato al settore dell’allevamento, e i dati relativi alla Germania mostrano che gli antibiotici per uso veterinario utilizzati ogni anno sono pari a 1700 tonnellate, a fronte delle circa 300 tonnellate destinate all’uomo.

Fin dai primi anni Novanta del secolo scorso l’Unione Europea è stata all’avanguardia nel campo dell’innovazione giuridica in materia di benessere animale. Negli anni sono stati raggiunti risultati significativi: l’allevamento di pollame in batteria è stato bandito, così come le gabbie di gestazione per le scrofe (dopo le prime settimane di gravidanza) e l’uso di pastoie per le scrofe e i vitelli. Eppure resta ancora molto da fare. Il nocciolo del problema resta l’effettiva attuazione delle norme.

La seconda Strategia dell’Unione Europea per la protezione e il benessere degli animali, che precisa la posizione dell’UE in materia di benessere animale fino al 2015, è stata resa pubblica nel 2012. Il documento conferma l’impegno dell’UE, ma elude diversi aspetti del problema, per i quali spesso esiste un grave vuoto legislativo.

  • Il trasporto degli animali: la legislazione vigente consente ancora di trasportare gli animali per più giorni consecutivi. I comitati per la tutela dei diritti degli animali premono per introdurre un tetto massimo di otto ore.

  • Le vacche da latte: non esiste ancora una legge sul benessere delle vacche utilizzate nell’industria lattiero-casearia.

  • Antibiotici: occorre elaborare una strategia per una drastica riduzione dell’uso di antibiotici nell’allevamento.

  • Animali clonati: il divieto di commercializzare carne ottenuta da animali clonati o da loro discendenti non è ancora formulato in modo sufficientemente esplicito. La clonazione di animali o l’allevamento dei loro discendenti comporta gravi sofferenze per gli animali.

  • Etichettatura: non esiste ancora un sistema di etichettatura chiaro per i prodotti a base di carne. I consumatori sensibili al problema del benessere animale non sono messi in condizione di fare scelte consapevoli.

Un altro problema ancora aperto è la progressiva chiusura dei macelli locali, che costringe gli allevatori, anche i più piccoli, a far subire agli animali trasporti pesanti e prolungati, sottoponendoli a forte stress prima e durante la macellazione, con il rischio di compromettere la qualità della carne e quindi la produttività. È necessario predisporre un maggior numero di macelli di piccola dimensione distribuiti sul territorio, introdurre norme sull’utilizzo dei macelli mobili e richiamare l’attenzione sul problema con apposite iniziative.

Un altro aspetto rilevante è l’effettiva attuazione delle normative europee nei paesi UE. La legge sull’allevamento di pollame in batteria è stata introdotta nel 2012, e benché il termine per la ratifica fosse stato fissato a 12 anni, molti Stati europei non hanno ancora provveduto, prolungando indebitamente il disagio dei polli allevati in gabbie sovraffollate.

La stessa situazione si è verificata nel 2013 per la messa al bando delle gabbie di gestazione. Gli Stati membri devono garantire un monitoraggio efficace e predisporre controlli per assicurare il rispetto delle leggi sul benessere animale e l’attuazione capillare delle norme che possono contribuire a ridurne le sofferenze.

Nella Strategia 2012-2015 l’Unione Europea si è detta intenzionata a mettere allo studio il problema del benessere dei pesci, che secondo le ricerche più recenti sono creature intelligenti capaci di provare dolore, paura e stress psicologico. Lo sfruttamento degli ecosistemi marini e le conseguenze devastanti dell’acquacoltura minacciano il benessere ittico, penalizzando in tutto il mondo le comunità locali che da generazioni vivono di pesca. I pesci di allevamento vivono in vasche piccolissime, dove la pessima qualità dell’acqua e il sovraffollamento non consentono agli animali di respirare in modo adeguato. L’allevamento in vasca, inoltre, impedisce ai pesci di nuotare liberamente, e quindi di adottare il loro comportamento naturale. In futuro sarà necessario impegnarsi anche per garantire il benessere e la sostenibilità negli allevamenti ittici.

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Copertina

La definizione

Il problema

Il fatto

I diritti degli animali:

  • erano già discussi nel mondo antico

  • nascono grazie a Voltaire

  • sono un fenomeno del XX secolo

  • nascono negli Stati Uniti durante la contestazione del 1968

1

La Chiesa Cattolica:

  • considera gli animali inferiori all’uomo

  • proibisce il consumo di carne animale

  • afferma che nei confronti della natura l’uomo è sottoposto anche a leggi morali

  • afferma che l’uomo ha il dovere di addomesticare gli animali

3

La legge in Italia:

  • non tutela gli animali

  • tutela esclusivamente gli animali selvatici

  • punisce penalmente i responsabili di maltrattamenti sugli animali

  • proibisce l’uso di animali negli spettacoli

3

L’antropomorfizzazione è:

  • Il movimento per i diritti degli animali

  • L’attribuzione di caratteri umani agli animali

  • L’attribuzione di caratteri animali agli umani

  • Il movimento che sostiene la sperimentazione animale

2

Domande per riflettere

  • Insieme all’insegnante, prendete in esame un personaggio dei fumetti, dei cartoni animati o del cinema ispirato o interpretato da un animale.
    Che caratteristiche ha?

  • Si può dire che sia stato “antropomorfizzato”?

  • Infine, sintetizzate le informazioni ottenute in una scheda multimediale.

  • Insieme all’insegnante e ai compagni ragionate sul vostro rapporto con gli animali. Ad esempio, se vi trovate in città avrete degli animali domestici, mentre in altre aree forse conoscete animali che lavorano, o che vengono allevati perché fonte di cibo… Sintetizzate i risultati della vostra discussione su un cartellone.

  • Insieme all’insegnante, scrivete su un cartellone una piccola “Costituzione degli animali” che raccolga tutti i diritti che secondo voi è importante attribuire loro.

Dilemmi per discutere

Gli animali:

Vanno difesi attribuendo loro gli stessi diritti dell’uomo

Possono essere utilizzati liberamente dall’uomo, purché senza inutile crudeltà

La scienza:

Può utilizzare gli animali per il progresso della ricerca, anche a costo di farli soffrire

Deve trovare metodi che non richiedano l’impiego di animali

I diritti degli animali:

Vanno applicati anche a costo di qualche rinuncia, per esempio in fatto di abbigliamento e di alimentazione

Vanno applicati anche tenendo conto dell’interesse dell’umanità

Fare il punto

Riflettere

Discutere

I diritti degli animali | Per approfondire

Che cosa dice la Legge

I diritti degli animali sono promossi, a livello internazionale, sulla base della Dichiarazione dei Diritti adottata nel 1978 dall’Unesco, che assume come concetto guida quello della richiesta di rinuncia, da parte dell'uomo, al biocidio, cioè a «ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità». Il riconoscimento effettivo di tali diritti varia però grandemente, secondo le leggi e i regolamenti in vigore nei singoli Paesi. Inoltre, il documento dell’Unesco è stato sottoposto a critiche dagli animalisti più radicali, poiché per esempio, pur prescrivendo la necessità di evitare l'ansia e il dolore inutili, contempla l’allevamento e l'uccisione di animali per l'alimentazione umana. Con il Trattato di Lisbona del 2007, l’Unione Europea ha riconosciuto agli animali lo status di esseri senzienti. In Italia molti diritti degli animali sono riconosciuti e tutelati da numerosi provvedimenti, che prevedono anche conseguenze penali per i trasgressori.

UNESCO, Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale

Articolo 1

Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza.

 Articolo 2
Ogni animale ha diritto al rispetto.
L'uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali.
Ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell'uomo.

 Articolo 3
Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.
Se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, né angoscia.

 Articolo 4
Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto a vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi.
Ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.

 Articolo 5
Ogni animale appartenente a una specie che vive abitualmente nell'ambiente dell'uomo ha il diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie.
Ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall'uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.


Italia
Codice penale, art. 544-ter

Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale.

I diritti degli animali | Per approfondire

Il parere della Chiesa Cattolica

Anche nei confronti degli animali, la Chiesa indica esplicitamente la responsabilità umana nei confronti della Creazione, che deve essere difesa e preservata a vantaggio delle generazioni future. Non fanno eccezione gli animali, che vengono esplicitamente protetti dalla crudeltà immotivata dell’uomo. Un dettaglio interessante da notare: prima del Concilio Vaticano II c’era la proibizione di diventare sacerdoti per i figli dei macellai, che dovevano chiedere la dispensa.

Pio V, No ai maltrattamenti

Maltrattare gli animali e ucciderli senza ragione è azione più di demoni che degli uomini.

 


Giovanni Paolo II, La legge morale e la natura

Bisogna prendere crescente consapevolezza che non si può fare impunemente uso delle diverse categorie di esseri, viventi o inanimati – animali, piante, elementi naturali –, come si vuole […]. Al contrario, occorre tener conto della natura di ciascun essere e della sua mutua connessione in un sistema ordinato, che è appunto il cosmo. Non si può parlare di libertà di “usare e abusare”, o di disporre delle cose come meglio aggrada. La limitazione imposta dallo stesso Creatore fin dal principio, ed espressa simbolicamente con la proibizione di «mangiare il frutto dell’albero» (Gen 2,16), mostra con sufficiente chiarezza che, nei confronti della natura visibile, siamo sottomessi a leggi non solo biologiche, ma anche morali, che non si possono impunemente trasgredire.

I diritti degli animali | Per approfondire

Il parere delle diverse religioni

La posizione nei confronti del mondo animale è molto varia, a seconda del credo religioso interessato. Così, si passa da forme di tutela assoluta (tipiche ad esempio di molte religioni orientali come l’induismo e il jainismo) a distinzioni di ordine e natura diversa, come quelle che classificano gli animali impuri, che non possono essere toccati e di cui è vietato il consumo a fini alimentari: anche in questi casi però è proibita ai fedeli qualsiasi azione crudele e immotivata a danno di un animale.

Corano, Sura V

Vi sono vietati gli animali morti, il sangue, la carne di porco e ciò su cui sia stato invocato altro nome che quello di Dio, l’animale soffocato, quello ucciso a bastonate, quello morto per una caduta, incornato o quello che sia stato sbranato da una belva feroce, a meno che non l’abbiate sgozzato prima della morte e quello che sia stato immolato su altari… Ma se qualcuno si trovasse nel bisogno della fame, senza l’intenzione di peccare, ebbene Dio è perdonatore, misericordioso.


UCEI, I divieti tradizionali

Per gli ebrei gli animali impuri, oltre al maiale e al cavallo comprendevano anche il cammello, la lepre, gli animali acquatici senza pinne e senza squame, venti tipi di volatili (Levitico II, 1-19). Come per l’Islam era proibita la bestia morta di morte naturale (Levitico II, 1; 22, 8; Deuteronomio 14, 21; ecc.), il sangue e ogni animale non dissanguato (Genesi 9, 4; Levitico 3, 17; Deuteronomio 12, 16 e 23; ecc.). Altri divieti condizionali riguardano gli animali sacrificati. I primi cristiani mantennero in parte questi divieti, oltre al divieto di mangiare le carni degli animali sacrificati agli idoli (Atti 15, 20 e 28-29; 21, 25). Paolo ne sconsigliava il consumo per evitare lo scandalo e per un atto di carità (Romani 14, 1; Corinzi 8).


Majjhima Nikaya, Non uccidere mai

Desiderio, odio e accecamento io li ho eliminati e sradicati dal mio animo, così da non farli più germogliare. Chi uccide per amor mio o per amore di uno dei miei discepoli, compie un'azione cinque volte ingiusta: perché prende l'animale, gli causa dolore, lo fa uccidere, e di nuovo gli arreca dolore e tratta me o uno dei miei discepoli in modo inadeguato.


Dhammapada, La prospettiva dell'altro

Tutti gli esseri viventi hanno paura delle bastonate. Tutti gli esseri viventi hanno paura di essere uccisi. Se ti metti al  posto dell'altro 
non permetti che uno uccida né che l'altro permetta di uccidere.

I diritti degli animali | Per approfondire

La parola agli esperti: "perché sì"

I testi riportati di seguito riguardano diversi aspetti del rapporto uomo-animali e rappresentano un ventaglio di posizioni più o meno radicali, a favore dei diritti animali, su temi come la liceità dell’uccisione di animali per consumarne le carni (come nel brano di Plutarco), la capacità degli animali di provare sentimenti e l’inutilità di alcuni aspetti crudeli della sperimentazione scientifica.

Plutarco, Del mangiare carne

Consideriamo senz'altro assurda la convinzione di quanti affermano che l'uso di mangiare la carne abbia un'origine naturale. Che l'uomo non sia carnivoro per natura, è provato in primo luogo dalla sua struttura fisica. Il corpo umano non ha affinità con alcuna creatura formata per mangiare la carne: non possiede becco ricurvo, né artigli affilati, né denti aguzzi, né viscere resistenti e umori caldi in grado di digerire e assimilare un pesante pasto a base di carne. Invece, proprio per la levigatezza dei denti, per le dimensioni ridotte della bocca, per la lingua molle e per la debolezza degli umori destinati alla digestione, la natura esclude la nostra disposizione a mangiare la carne.
Se però sei convinto di essere naturalmente predisposto a tale alimentazione, prova anzitutto a uccidere tu stesso l'animale che vuoi mangiare. Ma ammazzalo tu in persona, con le tue mani, senza ricorrere a un coltello, a un bastone o a una scure. Fa' come i lupi, gli orsi e i leoni, che ammazzano da sé quanto mangiano: uccidi un bue a morsi o un porco con la bocca, oppure dilania un agnello o una lepre, e divorali dopo averli aggrediti mentre sono ancora vivi, come fanno le bestie. Ma se aspetti che il tuo cibo sia morto e se la vita presente in quelle creature ti fa vergognare di goderne la carne, perché continui a mangiare contro natura gli esseri dotati di vita? Eppure, neanche quando l'animale è morto lo si potrebbe mangiare così come si trova, ma si lessa, si arrostisce, si modifica la sua carne per mezzo del fuoco e delle spezie, alterando, trasformando e mitigando con innumerevoli condimenti il sapore del sangue, affinché il senso del gusto, tratto in inganno, possa accettare quanto gli è estraneo.
Tu chiedi in base a quale ragionamento Pitagora si sia astenuto dal mangiare carne: io invece domando, pieno di meraviglia, con quale disposizione, animo o pensiero il primo uomo abbia toccato con la bocca il sangue e sfiorato con le labbra la carne di un animale ucciso, imbandendo le tavole con cadaveri e simulacri senza vita; e abbia altresì chiamato “cibi prelibati” quelle membra che solo poco prima muggivano, gridavano e si muovevano e vedevano. Come poté la vista sopportare l'uccisione di esseri che venivano sgozzati, scorticati e fatti a pezzi, come l'olfatto resse il fetore? Come una tale contaminazione non ripugnò al gusto, nel toccare le piaghe di altri esseri viventi e nel bere gli umori e il sangue di ferite letali? Non mangiamo di certo leoni e lupi per nostra difesa; al contrario, questi li lasciamo stare, mentre catturiamo e uccidiamo le bestie innocue e mansuete, prive di pungiglioni e di denti per morderci: creature che la natura pare aver generato per la loro bellezza e leggiadria.


Jeffrey Moussaieff Masson, Il maiale che cantava alla luna

«Adorava farsi una nuotata di prima mattina, quando il mare era liscio come l'olio, e apprezzava la compagnia dei bambini. Ma aveva anche alcuni lati misteriosi. Era sensibile alla musica, e le piaceva sentir suonare il violino. Sembrava apprezzare la musica soprattutto nelle notti di luna piena sulla spiaggia». Quest'animo sensibile e socievole non appartiene a una leggiadra fanciulla, ma a una scrofa, per l'esattezza una scrofa che vive ad Auckland, in Nuova Zelanda. Ed è con questa descrizione fulminante che Jeffrey Moussaieff Masson apre il suo ultimo libro, Il maiale che cantava alla luna, entrando subito nel cuore di un dibattito spinoso. I filosofi hanno discusso per secoli sui limiti della capacità degli animali di provare dolore, oscillando tra la negazione assoluta di Cartesio, che li descriveva e li usava come macchine, e l'empatia di Seneca. Ma Jeffrey Masson scavalca il dibattito sulla sensibilità per parlare dei sentimenti degli animali. E non degli animali selvatici, quelli a cui Walt Disney ha concesso il passaporto per penetrare il mondo della simpatia umana. No. Gli animali più anonimi, quelli che, finita l'epoca delle fattorie, siamo abituati a conoscere solo sotto forma di prodotto finito, di pietanza che non reca traccia del suo antico proprietario.

Un libro che si autoproclama "radicale", e che indubbiamente può risultare scomodo quando propone di chiedersi "chi c'è nel piatto anziché cosa c'è nel piatto", ma che al tempo stesso è capace di passare in rassegna con leggerezza la storia del nostro rapporto con gli animali da cortile intrecciandola con mille aneddoti e mille citazioni. Per esempio quella del grande naturalista W. H. Hudson che dei maiali diceva: «Mi piacciono il temperamento e l'atteggiamento del maiale verso le altre creature, soprattutto l'uomo. Non è sospettoso o timidamente sottomesso, come i cavalli, i bovini e le pecore; né impudente e strafottente come la capra; non è ostile come l'oca, né condiscendente come il gatto; e neppure un parassita adulatorio come il cane. Il maiale ci osserva da una posizione totalmente diversa, una specie di punto di vista democratico, come se fossimo concittadini e fratelli».

O quella di Rosamund Young   ̶ la proprietaria della più famosa azienda agricola biologica inglese che conosce per nome tutti i suoi 132 animali e distingue tra i permalosi, i prepotenti, i socievoli e gli affettuosi   ̶  secondo la quale le mucche possono insegnarci l'arte del relax: «Sono molto più gentili di noi, più equilibrate, più integre. Intuiscono subito come mi sento e odiano quando vado di fretta. Ho visto vitelli giocare a rincorrere una volpe attorno a un albero».

Ma mentre le mucche spesso diffidano degli esseri umani, le capre non ci percepiscono come una minaccia. Estremamente precoci dal punto di vista sessuale (le femmine possono accoppiarsi a tre mesi), assegnano il comando del gregge non al maschio più forte e robusto, ma alla femmina più anziana, spesso piccola e fragile.

L'elenco delle sorprese non finisce qui. Persino le galline e i polli, a cui ormai siamo abituati a dare un'identità solo come portatori di virus più o meno preoccupanti, guardate ai raggi x dell'approccio affettivo rivelano aspetti inediti. Per esempio il tono sommesso e particolare con cui il gallo avvisa la sua femmina preferita che ha trovato qualcosa di succulento da mangiare. O la storia della gallina Angie, divenuta quasi cieca in vecchiaia, che era difesa da un pollo e faceva con lui bagni di polvere, protetta dallo status di mascotte che si era guadagnata nella fattoria.


Hans Ruesch, L’imperatrice nuda

Se è vero che la maggioranza dei medici difende la vivisezione, è altrettanto vero che i più non sanno che cosa difendono, perché non ne sospettano lontanamente l'inerente fallacia e crudeltà. I più hanno assistito solo a qualche rara esibizione vivisezionista all'università, poi hanno cercato di dimenticare ciò che hanno visto. La maggioranza dei medici non ha mai messo piede in un laboratorio, così come la più parte dei vivisettori non ha mai passato cinque minuti al letto di un malato.

È sintomatico che quei medici i quali non hanno esitato a denunciare la vivisezione sono sempre stati tra i più eminenti. Più che di una minoranza, si tratta di una élite. Ma è sicuro che quando tutti gli aspetti di questa pratica ignobile quanto dannosa saranno finalmente portati alla luce, anche la maggioranza dei medici, che per lo più sono individui intelligenti e umanitari, si convincerà che l'abolizione della vivisezione non è soltanto un obbligo morale per ogni persona che voglia definirsi civile, ma una necessità per la scienza medica stessa.

La pratica della vivisezione procura in tutto il mondo una morte tra sofferenze atroci a un numero di animali che mentre vengono scritte queste righe si aggira intorno al mezzo milione al giorno. Il teatro di questi esperimenti sono migliaia di laboratori clinici, universitari e industriali, che tutti indistintamente negano l'accesso ai mezzi d'informazione, tranne per un'occasionale visita accuratamente inscenata per qualche giornalista ben addomesticato.

Perché “sofferenze atroci”? Perché il passaggio dalla vita a una morte inflitta di proposito a un essere vivente non si svolge mai senza sofferenze atroci e, di solito, prolungate.

I vivisettori respingono le accuse di agire solo per lucro, per velleità di carriera o sadismo travestito da “curiosità scientifica”, autoproclamandosi altruisti, facenti parte di quelle rare persone a cui sta a cuore unicamente il benessere dell'umanità. Senonché, a prescindere dalla considerazione che l'umanità, quella vera, quella di Voltaire e Schweitzer, ha sempre vibratamente proclamato di non voler affatto progredire sulle sofferenze degli animali, è ormai ampiamente dimostrato, e la documentazione in materia è schiacciante, che la vivisezione è una pratica non solo disumana e quindi disumanizzante, ma una continua fonte di errori, che hanno causato gravi danni alla scienza e all'uomo e sono destinati a causarne molti altri ancora, annullando largamente qualsiasi ipotetico vantaggio; e nel migliore dei casi essa porta a risultati ampiamente scontati, dunque è inutile. Difatti la storia della medicina dimostra chiaramente che tutte le conoscenze che abbiamo in medicina provengono dall'esperienza e dall'osservazione cliniche, e non dal campo sperimentale.

I diritti degli animali | Per approfondire

La parola agli esperti: "perché no"

I brani riportati di seguito non vogliono naturalmente negare il rispetto per gli animali, ma presentano posizioni che si oppongono alla “antropomorfizzazione” dell’animale (è il caso di Savater), all’abbandono di pratiche intrinsecamente “ecologiche” come la caccia (secondo Rigoni Stern) o, infine, che invitano alla cautela in materia di informazione sulla sperimentazione scientifica, perché prevalga la correttezza e non il sensazionalismo.

Fernando Savater, L’animale antropomorfo

La casa di Fernando Savater, a Madrid, è un labirinto di libri e oggetti di ogni genere, pupazzi, chincaglieria, ninnoli. Molti quadri di cavalli, come è inevitabile per un uomo stregato dagli ippodromi fin da quando era bambino. Nulla invece di tori. Nessuno di quei segni che in Spagna si trovano ovunque nelle case degli aficionados, come qui vengono chiamati gli appassionati di corrida. Eppure il filosofo basco ha difeso le corse dei tori durante il dibattito che ha portato la Catalogna a vietarle.

Il rapporto fra uomini e animali è un rapporto compromesso?
Il problema dei nostri giorni è che, soprattutto in città, non si sviluppa più alcuna relazione con gli animali. Io ho conosciuto una Spagna rurale. Qui fuori, sulla Gran Via, passavano le pecore per la transumanza. Oggi si conoscono solo gli animali di Walt Disney e si stenta a vedere in cosa essi siano diversi dagli uomini. Ciò ha portato a una sorta di antropomorfizzazione degli animali. Una tendenza che spinge ad accreditare le forme più estreme di animalismo, come l'antispecismo di Peter Singer, ossia l' idea che tra le specie animali non ci siano distinzioni di sorta.

È una tesi pericolosa?
Non distinguere gli uomini dagli altri esseri viventi è nefasto. Perché la morale riguarda solo gli esseri umani. Purtroppo però ormai si tende a scambiare la morale con la compassione. Ora, la compassione è un sentimento buono, per carità, e tuttavia non è la morale. Vede, è molto più semplice di quanto si creda. Mettiamo che passeggiando trovo un passerotto caduto dal nido. So che è in pericolo e poiché sono persona compassionevole, lo raccolgo e lo metto in salvo. Questo è molto bello. Ma è ben diverso dal caso in cui io mi imbattessi in un neonato abbandonato per strada. Lì non si tratta di compassione. Io ho il dovere morale di occuparmene. Questa differenza gli antispecisti non la intendono.

Gli antispecisti sostengono che è l’interesse ciò che caratterizza senza distinzioni tutti gli esseri viventi e che dunque un toro non ha nessun interesse di entrare nell'arena, né il maiale di andare al macello. Guardi, la questione dell' interesse è il punto nodale. La parola già lo spiega. È latino: inter esse, ciò che unisce e separa due esseri. Ha a che fare con i rapporti fra esseri umani che si comprendono. L'interesse è la possibilità di scegliere diverse condotte anziché una sola. Gli animali sono mossi dall'istinto, laddove io, essere umano, nonostante abbia un istinto, posso anteporre un interesse diverso. Quando non si può che seguire una sola condotta, chiamarlo interesse mi pare completamente assurdo: è la solita proiezione antropomorfizzante. La dimensione in cui ha senso parlare di interessi è una dimensione di libertà dalle necessità della natura, il libero arbitrio insomma.

Che gli antispecisti contestano.
Sì. Salvo poi chiedere agli uomini di scegliere soluzioni diverse rispetto a quelle che magari preferiscono, come mangiare carni, usare pelle animale per le scarpe e così via. Con il risultato paradossale che gli uomini dovrebbero rifiutarsi di uccidere la tigre, ma certo la tigre non potrebbe che continuare a fare quello che fa secondo l'istinto, ossia anche divorare l'uomo. L'uomo sarebbe dunque l'unico tra gli animali a rispettare la nuova legge. Dimostrando quindi che qualche differenza tra lui e le altre specie in fondo c'è.

Ma come si è arrivati a queste posizioni estreme, spesso anche largamente condivise?
Per quel che riguarda la storia del pensiero, il percorso è evidente. Si tratta dell'evoluzione delle teorie utilitariste di Bentham che per primo parlò dei cosiddetti “diritti degli animali”. Credo però che sia più interessante considerare l'atteggiamento generale con cui si accolgono queste teorie. Un atteggiamento in cui predomina il sentimentalismo e in cui l'umanitarismo sta sostituendo l’umanismo. Stiamo attenti: chi è umanitario si preoccupa del benessere degli altri, ma non della loro umanità, che risiede in aspirazioni, desideri e così via. Io con un cane posso essere umanitario, ma non umanista. E qui si apre l'altro tema dei nostri giorni. È assai più semplice avere una relazione con un animale domestico piuttosto che con un essere umano.

Siamo in fuga dalla relazione?
Non c'è dubbio. Vede, con un animale domestico come il cane, per esempio, noi possiamo seguire i nostri due atteggiamenti più estranei alla relazionalità: il sergente ordinatore che è in noi e che al cane dà ordini; e il sensibile iperprotettivo che fa le manfrine. I cani del resto ci offrono un affetto che non esige nulla in cambio. Un affetto che non si può investire di carica morale.

Crede che in futuro agli animali sia destinata una vita diversa?
Se questo animalismo diventasse dominante, si realizzerebbe la forma perfetta di protezione degli animali: l'estinzione. E del resto, qual è oggi l'animale perfetto e più conosciuto e amato? Il dinosauro. Sta lì nel nulla. A Jurassic Park, vive una vita magnifica. I veri barbari sono coloro che non distinguono uomini e animali. Caligola che fece senatore un cavallo e uccise centinaia di persone che non apprezzava. Quello era un barbaro. Perché trattava gli uomini come gli animali e gli animali come gli uomini.


Mario Rigoni Stern, La necessità della caccia

«Da qualche tempo non vado più a caccia, ma solo per motivi di età e di salute. Non certo perché abbia cambiato idea». Mario Rigoni Stern è un cacciatore non pentito. E non solo per amore della doppietta: ma anche, spiega, per amore della natura.

Rigoni Stern, la sua sembra una posizione, se ci passa il termine, non “politicamente corretta”. Come la spiega?
In un modo molto semplice. In natura si può raccogliere parte del capitale che la natura stessa produce. Questo vale per la flora e anche per la fauna. Voglio dire: così come si può raccogliere la legna, si può anche pescare, o cacciare. L'uomo si è sempre comportato così.

D'accordo. Ma è lecito comportarsi così?
Non solo è lecito: è doveroso. Si deve raccogliere quella parte di capitale naturale di cui parlavo. Si deve farlo per il bene della natura. I disboscamenti, o il taglio dell'erba, in certi casi sono indispensabili per tutelare l'equilibrio naturale.

E la stessa cosa vale, secondo lei, per gli animali?
Certo: a volte anche la selvaggina è, diciamo così, in esubero. E bisogna ridurla per ristabilire, appunto, l'equilibrio della natura. Guardi, le faccio degli esempi concreti, che riguardano noi, l'Italia. A San Rossore, in Toscana, i daini hanno rovinato bosco e sottobosco. E la stessa cosa è successa al Parco della Mandria, in provincia di Torino, dove i cervi hanno distrutto la flora. Ma posso farle infiniti altri esempi: la Val di Susa, e così via. Chi si intende di queste cose sa benissimo che la caccia è necessaria. Sono certi demagoghi che parlano senza sapere nulla. Poi c'è un altro tipo di caccia, quella nelle riserve, con animali di allevamento. È una caccia che non rovina né offende l'equilibrio naturale. Non fa male a nessuno.

Si contesta però anche un'altra cosa: il diritto dell'uomo di uccidere gli animali.
Benissimo. E allora io dico: mangiamo solo l'erba. Ma potrei obiettare che anche l'erba è viva, e non ne usciremmo più, da un discorso del genere. Ma poi, i contrari alla caccia le mangiano o no, le bistecche?

Lei dice: è un'ipocrisia piangere sulla sorte di un fagiano e poi mangiarselo al ristorante.
Di più: dico che mangiare una bistecca, dal punto di vista “ecologista”, è peggio che mangiare un animale ucciso con la caccia. Perché le bistecche vengono da allevamenti dove gli animali non solo vengono uccisi, ma vengono pure, prima, “pompati” artificialmente con varie sostanze chimiche. E allora io chiedo: chi è meno rispettoso della natura?

E se le dicessero: va bene, diventiamo tutti vegetariani?
Continuerei a dire che sono loro ad andare contro natura. Perché l'uomo è stato fatto anche per mangiare la carne. È onnivoro, non erbivoro. 


Dario Padovan, L’informazione scientifica (specie quella via Internet) deve essere corretta

In Italia circa 24 milioni di persone possiedono un profilo Facebook. Un mezzo davvero potente dove poter esprimere la propria opinione. Sempre più sovente accade però che dalla discussione si passi a insulti e minacce. Abbiamo tutti ancora in mente la vicenda di Carolina Simonsen, la ragazza malata rea di essersi schierata a favore della ricerca. Sulla piazza virtuale del social network la sperimentazione animale sta tenendo banco da tempo. Immagini di animali torturati vengono postate in continuazione per aprire gli occhi su cosa accade nei laboratori di tutto il mondo. Siamo però proprio sicuri sia veramente ciò che accade nella quotidianità? 

«In questi casi la disinformazione regna sovrana. Le immagini sono palesemente false. Ogni giorno riceviamo continue segnalazioni e richieste di chiarimento» spiega Dario Padovan, presidente dell’associazione Pro-Test Italia.  

Uno degli esempi più famosi è quello relativo alle immagini provenienti da un presunto laboratorio in cui si vedono alcuni cani completamente squartati e una didascalia che associa l’orrenda visione alla sperimentazione animale. «Una vera e propria scena da film horror. Infatti - spiega Padovan - è proprio di questo che si tratta. L’immagine appartiene al film “Una lucertola nella pelle di donna”». I cani che compaiono non sono altro che pupazzi creati per l’occasione dal famoso artista Carlo Rambaldi, Oscar per gli effetti speciali e creatore di E.T, l’extraterrestre. 

 «Un altro problema legato alle immagini - continua Padovan - è quello relativo alla decontestualizzazione. Ad esempio su Facebook circola la foto di un coniglio con grosse perdite di pelo associate a presunti test di cosmetica. Un accostamento creato ad arte poiché le immagini provengono dal sito di una clinica veterinaria. L’animale in questione è affetto da scabbia ed è lì proprio per essere curato». 

La disinformazione non si ferma alle sole immagini ma riguarda anche i dati: una delle frasi più comuni che è possibile trovare in rete è quella relativa alla presunta spaccatura del mondo scientifico sull’utilità o meno della sperimentazione animale. Una divisione che in realtà non esiste: un’indagine condotta dalla rivista Nature ha mostrato che gli scienziati che si dichiarano contrari sono poco più del 3%. «Un altro aspetto da non trascurare - commenta a tal proposito Padovan - riguarda la tendenza a travisare i dati. Di esempi ce ne sono molti. Penso ad esempio a chi afferma che il 51% dei farmaci commercializzati negli Stati Uniti viene ritirato dopo il commercio per gravi reazioni avverse. Non è proprio così: consultando i dati della FDA (Food and Drug Administration) dal 1975 al 1999 ne sono stati ritirati meno del 3%. Una bella differenza». 

Come districarsi dunque in questa giungla di immagini e numeri? «La ricetta - conclude Padovan - è composta da tre ingredienti fondamentali: avere senso critico, diffidare dei dati privi di qualsiasi riferimento e controllare le fonti. In questo contesto è fondamentale per una corretta informazione il contributo responsabile e competente dei mass media». 

GlossarioBiografie

Acquacoltura

Produzione di organismi acquatici (pesci, molluschi, crostacei e alghe) in ambienti confinati e controllati dall’uomo.


Antispecismo

Movimento filosofico che si oppone allo specismo, cioè all'attribuzione di un diverso valore e status morale agli individui a seconda della loro specie.


Antropormofizzazione

Tendenza ad attribuire caratteristiche fisiche o psicologiche umane a esseri diversi dall'uomo.


Corano

Testo sacro della religione islamica: per l’islam, rappresenta il messaggio divino rivelato da Dio (Allah) a Muhammad, e dettato da Muhammad a diversi sapienti.


Decontestualizzazione

Estrarre dal proprio contesto, per esempio una frase o un oggetto.


Dhammapada

Testo del buddhismo composto da 423 versetti raccolti in 26 categorie. Secondo la tradizione, raccoglie parole realmente pronunciate da Buddha.


Diritti della donna

Comprendono i diritti civili, economici e politici che le donne hanno ottenuto, in gran parte, a partire dal XVIII secolo, come, per esempio, il diritto di voto.


Diritto

L’insieme delle norme che regolano la vita dei membri di una comunità di riferimento (per esempio uno Stato o una Regione).


Ecosistema

Parte di biosfera delimitata naturalmente, cioè l’insieme di organismi animali e vegetali che interagiscono fra loro e con l’ambiente circostante.


Empatia

Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.


Etica

L'etica è il ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che consentono di distinguere i comportamenti umani buoni, giusti e moralmente leciti da quelli ritenuti cattivi, dannosi e moralmente inaccettabili.


Etologia

Disciplina che studia il comportamento degli animali nel loro ambiente naturale.


FDA

La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali) è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.


Impuro

Nel concetto di varie religioni, anche primitive, equivale in genere a immondo, contaminato.


Majjhima Nikaya

Testo buddhista che raccoglie 152 discorsi attribuiti a Buddha e ai suoi più importanti discepoli.


Monocoltura

Un procedimento produttivo agricolo che consiste nell'adibire vaste zone di territorio alla coltura di un'unica specie vegetale.


Sperimentazione animale

Utilizzo scientifico di animali a scopo di studio e ricerca.


Umanismo

Il termine definisce genericamente le concezioni filosofiche che attribuiscono centralità all’essere umano, privilegiando, per esempio, aspetti come la razionalità, la logica, la capacità creativa tipica dell’uomo ecc.


Vivisezione

Atto operatorio su animali vivi, svegli o in anestesia totale o parziale, privo di finalità terapeutiche ma tendente a promuovere, attraverso il metodo sperimentale, lo sviluppo delle scienze biologiche.


Bentham

Bentham, Jeremy

Jeremy Bentham (1748-1832), filosofo, giurista e politico inglese, fu uno dei più importanti esponenti dell’utilitarismo, un movimento che ispirò il pensiero liberale.

Caligola

Caligola

Caligola (12-41) è il soprannome di Gaio Giulio Cesare Germanico, imperatore romano noto per la sua stravaganza e la sua crudeltà.

Cartesio

Cartesio

Cartesio (René Descartes, 1596-1650) è stato un filosofo e matematico francese, ritenuto il fondatore della filosofia e della matematica moderne.

Disney

Disney, Walt

Walt Disney (1901-1966) è stato un fumettista, animatore cinematografico, regista e produttore (ha vinto 22 premi Oscar), legato alla creazione di personaggi, fra tutti Topolino, ormai celebri in tutto il mondo.

Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla (1920-2005) è stato il 264° papa della Chiesa cattolica. Eletto pontefice nel 1978, fu il primo pontefice polacco. È stato proclamato santo da papa Francesco il 27 aprile 2014.

Hudson

Hudson, William H.

William H. Hudson (1841-1922) è stato un naturalista e ornitologo statunitense, celebre per i suoi studi della fauna sudamericana.

Masson

Masson, Jeffrey Moussaieff

Jeffrey Moussaieff Masson, nato negli Stati Uniti nel 1941, è psicanalista ed ex direttore degli Archivi Sigmund Freud, nonché autore di numerosi saggi.

Padovan, Dario

Dario Padovan è presidente dell’associazione Pro-Test Italia, che si batte per la corretta informazione sulla sperimentazione scientifica con animali.

Pio V

Pio V

Pio V (1504-1572), al secolo Antonio Ghislieri, fu il 225° papa della Chiesa Cattolica.

Pitagora

Pitagora

Pitagora (570 a.C.-495 a.C.) è stato un filosofo e scienziato greco: fondatore di una sua scuola, ha intuito per prima l’importanza descrittiva della matematica.

Plutarco

Plutarco

Plutarco (46-125) è stato un biografo, scrittore e filosofo greco, vissuto sotto l’impero romano, di cui fu cittadino e funzionario. Fu fortemente influenzato dalla filosofia di Platone.

Rigoni Stern

Rigoni Stern, Mario

Mario Rigoni Stern (1921-2008) è stato uno scrittore italiano, autore di numerosi romanzi di successo, spesso ispirati dalla natura e dal rapporto dell’uomo con essa e con gli animali che la abitano.

Ruesch

Ruesch, Hans

Hans Ruesch (1913-2007), svizzero, è stato autore di romanzi di successo e di saggi fortemente contrari alla sperimentazione animale.

Savater

Savater, Fernando

Fernando Savater, nato nel 1947, è uno dei più importanti filosofi spagnoli dei giorni nostri, oltre a essere autore di saggi di successo.

Schweitzer

Schweitzer, Albert

Albert Schweitzer (1875-1965) è stato un medico, teologo, musicista e missionario tedesco luterano, noto per le sue attività umanitarie in Africa.

Seneca

Seneca, Lucio Anneo

Lucio Anneo Seneca (4 a.C.-65 d.C.) è stato un filosofo, poeta, drammaturgo e politico romano, esponente dello stoicismo.

Singer

Singer, Peter

Peter Singer, nato nel 1946, è un filosofo australiano. Attivo a difesa dei diritti degli animali, è celebre soprattutto per il suo testo Animal Liberation, del 1975.

Slow Food

Slow Food

Slow Food è un’associazione internazionale senza scopo di lucro fondata da Carlo Petrini in Italia, a Bra, nel 1986: è impegnata sui temi della sovranità alimentare e della difesa della biodiversità.

UCEI

UCEI è l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’ente che rappresenta a livello nazionale le 21 comunità ebraiche italiane.

UNESCO

UNESCO

UNESCO è l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

Voltaire

Voltaire

Voltaire (1694-1778) fu uno dei fondatori e degli animatori del movimento dell’Illuminismo, nonché romanziere, drammaturgo, poeta e saggista.

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Glossario Biografie

Acquacoltura

Produzione di organismi acquatici (pesci, molluschi, crostacei e alghe) in ambienti confinati e controllati dall’uomo.

Antispecismo

Movimento filosofico che si oppone allo specismo, cioè all'attribuzione di un diverso valore e status morale agli individui a seconda della loro specie.

Antropormofizzazione

Tendenza ad attribuire caratteristiche fisiche o psicologiche umane a esseri diversi dall'uomo.

Corano

Testo sacro della religione islamica: per l’islam, rappresenta il messaggio divino rivelato da Dio (Allah) a Muhammad, e dettato da Muhammad a diversi sapienti.

Decontestualizzazione

Estrarre dal proprio contesto, per esempio una frase o un oggetto.

Dhammapada

Testo del buddhismo composto da 423 versetti raccolti in 26 categorie. Secondo la tradizione, raccoglie parole realmente pronunciate da Buddha.

Diritti della donna

Comprendono i diritti civili, economici e politici che le donne hanno ottenuto, in gran parte, a partire dal XVIII secolo, come, per esempio, il diritto di voto.

Diritto

L’insieme delle norme che regolano la vita dei membri di una comunità di riferimento (per esempio uno Stato o una Regione).

Ecosistema

Parte di biosfera delimitata naturalmente, cioè l’insieme di organismi animali e vegetali che interagiscono fra loro e con l’ambiente circostante.

Empatia

Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.

Etica

L'etica è il ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che consentono di distinguere i comportamenti umani buoni, giusti e moralmente leciti da quelli ritenuti cattivi, dannosi e moralmente inaccettabili.

Etologia

Disciplina che studia il comportamento degli animali nel loro ambiente naturale.

FDA

La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali) è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

Impuro

Nel concetto di varie religioni, anche primitive, equivale in genere a immondo, contaminato.

Majjhima Nikaya

Testo buddhista che raccoglie 152 discorsi attribuiti a Buddha e ai suoi più importanti discepoli.

Monocoltura

Un procedimento produttivo agricolo che consiste nell'adibire vaste zone di territorio alla coltura di un'unica specie vegetale.

Sperimentazione animale

Utilizzo scientifico di animali a scopo di studio e ricerca.

Umanismo

Il termine definisce genericamente le concezioni filosofiche che attribuiscono centralità all’essere umano, privilegiando, per esempio, aspetti come la razionalità, la logica, la capacità creativa tipica dell’uomo ecc.

Vivisezione

Atto operatorio su animali vivi, svegli o in anestesia totale o parziale, privo di finalità terapeutiche ma tendente a promuovere, attraverso il metodo sperimentale, lo sviluppo delle scienze biologiche.

Bentham

Jeremy Bentham

Jeremy Bentham (1748-1832), filosofo, giurista e politico inglese, fu uno dei più importanti esponenti dell’utilitarismo, un movimento che ispirò il pensiero liberale.

Caligola

Caligola

Caligola (12-41) è il soprannome di Gaio Giulio Cesare Germanico, imperatore romano noto per la sua stravaganza e la sua crudeltà.

Cartesio

Cartesio

Cartesio (René Descartes, 1596-1650) è stato un filosofo e matematico francese, ritenuto il fondatore della filosofia e della matematica moderne.

Disney

Walt Disney

Walt Disney (1901-1966) è stato un fumettista, animatore cinematografico, regista e produttore (ha vinto 22 premi Oscar), legato alla creazione di personaggi, fra tutti Topolino, ormai celebri in tutto il mondo.

Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla (1920-2005) è stato il 264° papa della Chiesa cattolica. Eletto pontefice nel 1978, fu il primo pontefice polacco. È stato proclamato santo da papa Francesco il 27 aprile 2014.

Hudson

William H. Hudson

William H. Hudson (1841-1922) è stato un naturalista e ornitologo statunitense, celebre per i suoi studi della fauna sudamericana.

Masson

Jeffrey Moussaieff Masson

Jeffrey Moussaieff Masson, nato negli Stati Uniti nel 1941, è psicanalista ed ex direttore degli Archivi Sigmund Freud, nonché autore di numerosi saggi.

Dario Padovan

Dario Padovan è presidente dell’associazione Pro-Test Italia, che si batte per la corretta informazione sulla sperimentazione scientifica con animali.

Pio V

Pio V

Pio V (1504-1572), al secolo Antonio Ghislieri, fu il 225° papa della Chiesa Cattolica.

Pitagora

Pitagora

Pitagora (570 a.C.-495 a.C.) è stato un filosofo e scienziato greco: fondatore di una sua scuola, ha intuito per prima l’importanza descrittiva della matematica.

Plutarco

Plutarco

Plutarco (46-125) è stato un biografo, scrittore e filosofo greco, vissuto sotto l’impero romano, di cui fu cittadino e funzionario. Fu fortemente influenzato dalla filosofia di Platone.

Rigoni Stern

Mario Rigoni Stern

Mario Rigoni Stern (1921-2008) è stato uno scrittore italiano, autore di numerosi romanzi di successo, spesso ispirati dalla natura e dal rapporto dell’uomo con essa e con gli animali che la abitano.

Ruesch

Hans Ruesch

Hans Ruesch (1913-2007), svizzero, è stato autore di romanzi di successo e di saggi fortemente contrari alla sperimentazione animale.

Savater

Fernando Savater

Fernando Savater, nato nel 1947, è uno dei più importanti filosofi spagnoli dei giorni nostri, oltre a essere autore di saggi di successo.

Schweitzer

Albert Schweitzer

Albert Schweitzer (1875-1965) è stato un medico, teologo, musicista e missionario tedesco luterano, noto per le sue attività umanitarie in Africa.

Seneca

Lucio Anneo Seneca

Lucio Anneo Seneca (4 a.C.-65 d.C.) è stato un filosofo, poeta, drammaturgo e politico romano, esponente dello stoicismo.

Singer

Peter Singer

Peter Singer, nato nel 1946, è un filosofo australiano. Attivo a difesa dei diritti degli animali, è celebre soprattutto per il suo testo Animal Liberation, del 1975.

Slow Food

Slow Food

Slow Food è un’associazione internazionale senza scopo di lucro fondata da Carlo Petrini in Italia, a Bra, nel 1986: è impegnata sui temi della sovranità alimentare e della difesa della biodiversità.

UCEI

UCEI è l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’ente che rappresenta a livello nazionale le 21 comunità ebraiche italiane.

UNESCO

UNESCO

UNESCO è l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

Voltaire

Voltaire

Voltaire (1694-1778) fu uno dei fondatori e degli animatori del movimento dell’Illuminismo, nonché romanziere, drammaturgo, poeta e saggista.

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