L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci
Matteo, sconvolto, ha le braccia rivolte al Maestro ma, girandosi in modo concitato verso Taddeo e Simone, pare dir loro: «Avete sentito? Un traditore tra noi!».
Simone, detto il Cananeo, parla con i due seduti vicino a lui e, alzando il palmo delle mani, mostra tutta la sua perplessità.
Filippo si è alzato e, proteso verso Gesù con le mani rivolte al petto, sembra dire: «Sono forse io, Signore?».
Giuda Taddeo guarda Simone mentre, con la mano destra rivolta verso l’alto, esprime pacatamente la sua incredulità e il suo sdegno.
Giacomo di Zebedeo, detto il Maggiore e fratello di Giovanni, pare far da scudo a Gesù, impedendo agli altri due apostoli di avvicinarsi troppo. Tuttavia, il suo è l’atteggiamento di chi si ritrae e apre la bocca e le braccia per aver sentito qualcosa di incredibile.
Tommaso, detto Didimo, è chinato verso Gesù, dietro a Giacomo. Egli esprime il suo carattere, bisognoso di sapere e di toccare con mano, puntando l’indice in alto, quasi a dire: «Voglio proprio vedere chi è!».
Gesù Cristo, seduto al centro tranquillo e solenne, è dipinto all’interno di uno schema piramidale: simbolo della Trinità. Lo sguardo e la mano sinistra sono rivolti al pane e al vino: simboli del suo corpo e del suo sangue che offrirà in sacrificio. La destra, invece, si allunga verso il piatto dove c’è «la mano di colui che mi tradisce» (Lc 22,21).
Giovanni, il più giovane degli apostoli, è l’unico che rimane sereno. Egli si sente sicuro: la fiducia in Gesù, Figlio di Dio, gli fa vincere ogni paura.
Pietro, irruento, si lancia dietro Giuda mettendo la mano sinistra sulla spalla di Giovanni, mentre gli sussurra: «fatti dire di chi sta parlando». La mano destra, invece, stringe un coltello, che esprime la sua indole giustiziera: preludio al taglio dell’orecchio, che farà al servo del sommo sacerdote nell’Orto degli ulivi.
Giuda Iscariota, il traditore, ha un volto brutto e scuro. Egli, col braccio destro, è appoggiato al tavolo mentre stringe il sacchetto con i trenta denari. La sua mano sinistra è invece protesa verso lo stesso piatto cui tende la mano destra di Gesù.
Andrea, fratello di Pietro, guarda Gesù e mette le mani avanti, come per dire: «Quello non sono io!».
Giacomo d’Alfeo, detto il Minore, guarda turbato verso Gesù. La sua mano destra poggia sulla spalla di Andrea mentre con la sinistra chiama Pietro.
Bartolomeo, detto anche Natanaele, scatta subito in piedi.
Minaccioso, con il corpo in avanti e le mani poggiate sul tavolo, pare dire: «Chi è costui?».