INSIEME AL GIORDANO - VOLUME 2
UNITÀ 1 - LA COMUNITÀ CRISTIANA
  
           


TESTIMONI DI CRISTO


Testimonianza: parola chiave nell’animazione missionaria delle comunità cristiane. I missionari sono testimoni di speranza, di pace, di comunione... Ma che cosa significa oggi essere testimoni del cristianesimo? Lo racconta una suora missionaria, tramite la sua esperienza personale in Guinea Bissau e in Italia e spiega che si è testimoni di Cristo sempre… non solo in Guinea, ma nella quotidianità, anche in Italia, anche qui, ora.

Tredici anni in Guinea Bissau e poi un tempo in Italia impegnata nell’animazione missionaria: parrocchie, gruppi, scuole, associazioni, ambienti di impegno sociale...
Cosa comporta l’essere testimoni? La testimonianza è dare prova di ciò in cui si crede e di ciò che si dice. Le ragioni della nostra fede devono essere accompagnate dalla credibilità. Gesù non ha scritto nulla... ma tutta la sua vita è stata un testimoniare l’amore di Dio Padre, con il perdono, con la guarigione, con la liberazione e la salvezza data all’uomo. La nostra testimonianza è memoria di Gesù: essere, sentire, fare come lui, nella Chiesa e nel mondo. In Guinea Bissau, in mezzo a una società non cristiana, legata a usi e costumi molto forti della tradizione, i giovani che vogliono seguire Gesù Cristo trovano mille difficoltà. Se appartengono a una famiglia non cristiana, devono trovare il coraggio di dire no a certe tradizioni molto radicate. Oggi il missionario non può più annunciare Cristo da solo, come agli inizi; c’è una comunità che, se pur piccola, è cresciuta e può esprimere la novità del Vangelo con linguaggi e simboli più comprensibili. I nostri cristiani, se ben accompagnati, proporranno modelli di vita e soluzioni alle difficoltà più efficaci di quelle che possiamo trovare noi che siamo fuori dalla loro cultura. In Guinea Bissau, la Parola di Dio a volte viene annunciata non dal missionario, ma dalla testimonianza dei villaggi stessi. Lo stile di vita generato dalla fede cristiana attira e suscita domande. Quando un villaggio inizia il cammino cristiano, allora la vita comincia a cambiare, e gli altri vedono come ci si aiuta, come la vita di famiglia è diversa, come si vive il perdono invece della vendetta, come ci si unisce per rispondere a esigenze comuni, per esempio costruire una scuola, o una farmacia. Dalla testimonianza di un villaggio, ecco che altri villaggi chiedono di fare lo stesso cammino.
Ciascun battezzato ha il compito di proporre la propria fede senza paura. “Guai a me se non testimoniassi”, dice Paolo. È un incarico che ci è stato dato, non qualcosa di facoltativo. E non si è testimoni solo in Guinea Bissau! In questo momento trascorro la mia vita tra lavoro di ufficio e viaggi nelle varie missioni, per conoscere il lavoro missionario delle nostre sorelle, e attraverso di loro popoli e Chiese. Qual è ora, in Italia e in viaggio, la mia testimonianza? Essere testimoni non significa che dobbiamo fare cose speciali, è la Parola che deve apparire e non noi… La vita può essere molto semplice, non occorrono grandi cose, ma deve essere consegnata alla Parola, perché sia libera di manifestarsi attraverso noi.

(Suor Alessandra Bonfanti in “Missionarie dell’Immacolata”, gennaio 2008)


           
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