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Quasi tutte le religioni danno una spiegazione dell’origine del mondo, ponendosi il problema della creazione, cioè dell’azione di una o più divinità per dare vita a qualcosa che prima non esisteva
La Genesi racconta che Dio ha creato il mondo in sei giorni e il settimo si è riposato. Nei primi tre giorni ha creato la luce, il cielo e la terra, negli altri tre ha creato stelle, uccelli, pesci, animali, uomo e donna
Nel Corano Allah crea i cieli e la terra, le tenebre e la luce, l’uomo dall’argilla, dandogli lo spirito della vita
Nell’induismo tutto l’universo viene generato da Brahma, una delle divinità della Trimurti, con la rottura di un “uovo cosmico”. Questa creazione si ripete per l’intervento di, Shiva, che distrugge l’universo perché possa essere rigenerato
Il buddismo si pone invece il problema della liberazione dell’anima. Infatti, separa nettamente ciò che è spirituale e ciò che è materiale. Nell’ebraismo, nel cristianesimo e nell’islam, invece, la creazione divina riguarda sia il cielo sia la terra
Al tema della creazione si collega quello dell’aldilà. In molte religioni la morte è un passaggio a una nuova vita, che può riguardare solo l’anima o anche il corpo
Il bene sarà premiato con la felicità eterna, il male sarà punito. Ebraismo, cristianesimo e islam prevedono un giudizio alla fine del mondo, con un paradiso riservato ai “buoni”
e un inferno per i “cattivi” (nella religione cattolica e in quella islamica c’è anche un purgatorio).
Induismo, buddhismo e altre religioni pensano che l’anima non sia legata a una sola persona, ma che dopo la morte si reincarni in un nuovo corpo: si tratta della trasmigrazione delle anime, che sono premiate o punite con una forma di esistenza inferi
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