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Febbraio/marzo

È una delle più importanti e amate festività della religione induista. Si celebra in paesi come India, Bangladesh, Nepal e Pakistan e ovunque siano presenti comunità di induisti.
Cade l’ultimo giorno di luna piena del mese induista di Phalguna che corrisponde al periodo che va da metà febbraio a metà marzo. In questa giornata viene rievocato un antico mito.

La leggenda racconta che il terribile demone Hiranyakashipu voleva che tutti lo adorassero come un dio. Suo figlio Prahalad, tuttavia, essendo devoto a Vishnu, si rifiutò. Il demone decise di punirlo per il suo “tradimento” e ordinò a una donna immune dal fuoco di ucciderlo attirandolo su una pira. Grazie alla protezione di Vishnu, Prahalad si salvò, mentre la donna diventò cenere. Infine, Vishnu sotto forma di Narasimha uccise il demone.

La celebrazione si svolge nel corso di due giornate, ciascuna delle quali ha un rituale consolidato dalla tradizione, ispirato a un episodio della mitologia induista.
La notte prima della festa vengono accesi dei grandi falò con lo scopo di scacciare gli spiriti del male e salutare l’arrivo della primavera e dei primi raccolti.

La seconda parte delle celebrazioni comprende la giornata principale del festival di Holi. Milioni di persone si riversano nelle strade vestite di bianco e si lanciano addosso acqua e polveri colorate e profumate, chiamate gulal. Si danza, si canta e si urla gioiosamente immersi tra i colori.

Questo è l’aspetto più famoso e caratteristico dell’intera festa e anch’esso trae origine da una leggenda induista che narra del dio Krishna e della sua amata Radha: Krishna, invidioso della carnagione di Radha, decise di dipingerle la faccia con dei colori affinché aumentasse la somiglianza fra loro. Da allora durante il festival di Holi le coppie di innamorati si dipingono reciprocamente il viso.

Questa tradizione è stata tramandata fino ai nostri giorni e porta con sé un messaggio importante: tutte le persone sono uguali a dispetto delle differenze di genere, status sociale e colore della pelle. Per un giorno, tutti si ritrovano a festeggiare assieme senza nessuna divisione. Tutte le barriere e le rigide strutture sociali vengono abbattute. I colori investono ogni cosa in città e chiunque si trovi per strada.

Recentemente il mondo occidentale ha adottato questo festival chiamandolo “festival dei colori”. È stato trasformato in un evento alla moda, un party con dj e musica, una festa commerciale. Ha perso così il suo spirito originario e ha assunto dei caratteri per lo più “laici”.