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In arabo Ramadan significa “mese torrido”, secondo la tradizione islamica in questo mese Maometto ricevette la rivelazione dei primi versi del Corano. Per i musulmani è il periodo più importante dell’anno.

Viene celebrato nel nono mese del calendario lunare islamico e dura 29 o 30 giorni in base all’osservazione della luna nuova. Il Ramadan, dunque, non cade mai nello stesso periodo dell’anno. Si stima che in tutto il mondo coinvolga 1,6 miliardi di persone.

Si tratta di un mese di purificazione praticata attraverso il digiuno, la preghiera e l’autodisciplina. Durante il Ramadan la regola prescrive di non mangiare né bere dall’alba al tramonto.

Il digiuno è preceduto da una ricca colazione prima dell’alba che si chiama suhoor e solo dopo la preghiera al tramonto il digiuno viene interrotto mangiando datteri e bevendo acqua.

Il significato spirituale del digiuno è importantissimo: il fedele obbedisce a un ordine divino, tiene sotto controllo i propri istinti e può capire per un periodo limitato cosa prova chi soffre tutto l’anno.

Il Ramadan non si esaurisce nel digiuno. I fedeli, sempre dall’alba al tramonto, sono obbligati ad evitare rapporti sessuali, fumo e tutto ciò che li allontani da un clima di pace.

La preghiera ha un ruolo fondamentale: si dedica molto tempo a leggere il Corano, a meditare e a chiedere perdono per i propri peccati.

L’aspetto penitenziale riguarda in particolare la “Notte del Destino”, Laylat al-Qadr, nella quale si tengono veglie fino all’alba con preghiere e suppliche. I musulmani credono che in questa notte Allah perdoni ogni peccato ed esaudisca ogni desiderio.

Con il sorgere della luna nuova del mese di Sawwal ha termine il mese di Ramadan e con esso finisce l’astinenza e inizia ‘Id al-fitr, la festa della rottura del digiuno.