L’invenzione della prospettiva
PRATO (Toscana)
Cattedrale di Santo Stefano
Filippo Lippi, Le esequie di Santo Stefano, 1465.
Affresco e tempera.
Nella cappella Maggiore del duomo di Prato è conservato un ciclo di affreschi, dedicato ai santi Stefano e Giovanni Battista, opera di Filippo Lippi.
Le storie del patrono della chiesa narrano le vicende della vita del santo, tra cui la celebrazione delle esequie, ambientata nella navata centrale di una basilica paleocristiana magnificamente scorciata, con soffitto ligneo a cassettoni e colonnato corinzio.
Sono rappresentati numerosi personaggi, nelle cui fattezze si riconoscono personalità influenti dell’epoca, come il papa Pio II con l’abito rosso. Alle sue spalle il frate a figura intera è un probabile ritratto dell’artista.
SPELLO (Umbria)
Santa Maria Maggiore, Cappella Baglioni
Pinturicchio, Disputa di Gesù con i dottori, 1501.
Affresco.
La cappella Baglioni, detta “cappella bella”, fu affrescata da Pinturicchio per volere del priore della Canonica di Santa Maria Maggiore, che volle far rappresentare sulle pareti l’Annunciazione, la Natività e la Disputa di Gesù con i dottori. Questo episodio, di grandi pacatezza ed equilibrio prospettico, narra il ritrovamento di Gesù da parte di Maria e Giuseppe presso il tempio di Gerusalemme, dove il bambino dodicenne sta discutendo con gli anziani. Al centro della composizione Gesù, in piedi su un pavimento in marmo dipinto in prospettiva, è attorniato da gruppi di persone; a sinistra i genitori, a destra l’uomo di spalle è il committente, Baglioni. Sullo sfondo si erge il tempio, che segue le linee prospettiche, simile a una basilica quattrocentesca.
MILANO (Lombardia)
Pinacoteca di Brera
Ercole de’ Roberti, Pala di Santa Maria in Porto, 1479-1481.
Olio su tavola, 323 × 240 cm.
La pala di Ravenna o “Portuense”, chiamata così perché realizzata per la chiesa di Santa Maria in Porto poco fuori Ravenna, rappresenta la Vergine e il Bambino in trono, affiancati dai santi Elisabetta, Anna, Agostino e dal beato Pietro degli Onesti.
Il trono è poggiato su un podio ottagonale, la cui base è decorata da formelle con scene della vita di Gesù (Strage degli innocenti, Adorazione dei Magi, Presentazione di Gesù al Tempio).
Dalla base si elevano esili colonnine che lasciano intravedere un paesaggio.
Maria siede sul seggio incastonato in una nicchia decorata a rilievi, coperta da un portico, con volta a crociera.
L’architettura, realizzata in prospettiva con pieni e vuoti, dà all’intera opera un senso di profondità.
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