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Michelangelo: la materia e l’anima

Michelangelo: la materia e l’anima

FIRENZE (Toscana)

Casa Buonarroti
Michelangelo Buonarroti, Madonna col Bambino, 1522 circa.
Matita nera, matita rossa, biacca e inchiostro, 54,1 × 39,6 cm.

Il palazzo fiorentino abitato dalla famiglia Buonarroti, oggi museo, ospita una notevole collezione di opere del maestro, raccolte dai suoi discendenti, e una serie di affreschi, alcuni dei quali eseguiti dalla pittrice Artemisia Gentileschi.
Tra le sculture più importanti ricordiamo la Madonna della Scala e la Centauromachia; tra i disegni, gli studi per le fortificazioni e questa Madonna col Bambino.
Si tratta di una composizione tenera, ma nello stesso tempo drammatica.
Infatti lo sguardo della Vergine è rivolto verso il vuoto, come se presagisse i patimenti futuri del figlio.

www.casabuonarroti.it

SIENA (Toscana)

Cattedrale di Santa Maria Assunta
Michelangelo Buonarroti, San Paolo, 1501-1504.
Marmo, h 127 cm. Altare Piccolomini.

L’altare Piccolomini fu costruito tra il 1480 e il 1485 per volere del cardinale Piccolomini, futuro pontefice.
Michelangelo si occupò della decorazione statuaria, scolpendo quattro statue (anche se il contratto ne prevedeva quindici) che tuttora si trovano nelle nicchie: i santi Agostino e Gregorio e gli apostoli Pietro e Paolo.
Quest’ultimo è il meglio riuscito: il santo, in posizione di riposo, è avvolto in un ampio mantello drappeggiato. La sua espressione è assorta, ma la torsione del capo e del corpo evidenziano l’energia e la tensione tipiche dell’indole dell’apostolo; il volto è circondato da capelli e barba ricciuti, che ricordano la statuaria classica.

BOLOGNA (Emilia-Romagna)

Chiesa di San Domenico
Michelangelo Buonarroti, Angelo reggicandelabro, 1494.
Marmo, h 51,5 cm.

Durante il suo soggiorno a Bologna, della durata di un anno, Michelangelo ottiene l’incarico di completare l’Arca di San Domenico, il sepolcro del santo, iniziato da Nicola Pisano e trasformato da Niccolò dell’Arca.
Michelangelo esegue le tre statue mancanti: i santi Petronio e Procolo e l’angelo reggicandelabro.
In quest’ultimo la robusta volumetria della figura è accentuata dalla compattezza delle ali, piuttosto corte.
La morbida veste forma numerose pieghe, non mascherando la forma del corpo, ma rendendolo solido.