La pittura del Rinascimento a Venezia
BERGAMO (Lombardia)
Accademia Carrara
Vittore Carpaccio, Natività della Madonna in un interno, 1504 circa.
Olio su tela, 126 × 129 cm.
La tela fa parte di un ciclo di dipinti di Vittore Carpaccio, oggi diviso tra più musei, che decorava la Scuola di Santa Maria degli Albanesi a Venezia.
Essa raffigura un luminoso interno domestico, tipico veneziano, in cui la parete di fondo è sfondata per accentuare la prospettiva, che è “aiutata” dal pavimento, dal soffitto ligneo e dall’infilata di porte, oltre le quali si intravedono ancelle al lavoro.
Oltre alla presenza di Anna e di Gioacchino, la prima sdraiata sul letto incassato e il secondo appoggiato a un bastone, sono molti i motivi simbolici: il bagno della neonata da parte della nutrice rimanda al rito della purificazione con il battesimo; i conigli, intenti a rosicchiare una foglia di cavolo, alludono alla speranza in Cristo per la propria salvezza, contro le tentazioni.
www.accademiacarrara.bg.it
RIMINI (Emilia-Romagna)
Museo della Città
Giovanni Bellini, Cristo morto con quattro angeli, 1470 circa.
Tempera e olio su tavola, 80,5 × 120 cm.
L’opera, che proviene dal Tempio Malatestiano di Rimini, rappresenta un Cristo straziato dalle ferite della passione, che sta per essere disteso sulla pietra del sepolcro per l’unzione del corpo, prima della sepoltura, da quattro piccoli angeli. Egli, accasciato, sembra quasi addormentato, sorretto da un solo angelo, dal volto nascosto, mentre gli altri angeli sono mestamente impegnati nel loro lavoro, come consapevoli della Resurrezione. Quello più a destra sorregge senza sforzo il grande braccio e la mano di Gesù, osservando la ferita dei chiodi.
www.museicomunalirimini.it/musei/museo_citta
ANCONA (Marche)
Pinacoteca comunale Francesco Podesti
Tiziano Vecellio, Pala Gozzi (Madonna col Bambino e i santi Francesco e Biagio), 1520.
Olio su tavola, 312 × 215 cm.
La tavola, che inizialmente era collocata nella chiesa di San Francesco ad Alto di Ancona, è caratterizzata dal tipico “rosso Tiziano” che pervade con la sua tonalità calda e intensa l’intera composizione.
In alto, tra le nubi, la Vergine trattiene il vivace Bambino, circondata da un angelo e tre putti. Maria rivolge lo sguardo verso il basso, dove si trovano i santi Francesco, a sinistra, e Biagio, protettore di Ragusa (in Dalmazia), a destra, che indica il donatore Aloiso Gozzi, inginocchiato.
Tra i personaggi in basso, una pianta di fico, simbolo della prosperità, e, dietro, una veduta di Venezia, città che controllava i commerci dell’intero Adriatico.
www.musan.it/musei/vis_musei.php?id_news=61