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L’età delle grandi regge

L’età delle grandi regge

TORINO (Piemonte)

Palazzo Madama
Filippo Juvarra, 1718-1721.

Il messinese Juvarra, chiamato a Torino dai Savoia, progettò, oltre a molti altri edifici, la facciata e lo scalone di Palazzo Madama, dimora delle madame reali.
Il progetto doveva comprendere il rimaneggiamento di tutto il palazzo, ma dopo il completamento dell'avancorpo, nel 1721, i lavori non continuarono.
L’effetto scenografico della facciata è grande: sopra un piano a bugnato si eleva alto un corpo con grandi finestroni scandito da colonne e lesene di ordine composito. Queste sorreggono una trabeazione scolpita, sormontata da una balaustra decorata con vasi e statue.
Le tonalità chiare dei materiali usati e la composizione basata su pieni e vuoti contribuiscono a creare un effetto di leggerezza.

www.palazzomadamatorino.it

UDINE (Fiuli-Venezia Giulia)

Palazzo Patriarcale
Giovan Battista Tiepolo, Rachele nasconde gli idoli, 1726-1729.
Affresco, 400 × 500 cm.

Tiepolo, chiamato dal patriarca Giovanni Dolfin, affrescò lo scalone d’onore, la sala rossa e la galleria degli ospiti. In quest’ultima sono presenti gli episodi tratti dall’Antico Testamento, tra cui Rachele che nasconde gli idoli, una scena dal carattere teatrale, che mette in secondo piano il tema biblico.
In questo ciclo di affreschi Tiepolo utilizza colori più chiari, rispetto alle opere precedenti, avvicinandosi alle tonalità e alla luminosità di Veronese.
Il pittore rinuncia a effetti scenografici per inserire paesaggi che dimostrano una crescente attenzione per il reale.

www.musdioc-tiepolo.it

PARMA (Emilia-Romagna)

Galleria Nazionale
Bernardo Bellotto, Capriccio con Campidoglio, 1742 circa.
Olio su tela, 116 × 131 cm.

Il capriccio è un genere pittorico in cui i luoghi della memoria si mescolano alla fantasia, ridisegnando una città non reale, ma possibile e al tempo stesso immaginaria.
Bellotto, nipote di Canaletto, è un vedutista, in particolare rappresenta vedute venete e romane. Le rovine romane erano soggetti molto in voga nel Settecento, una sorta di cartolina, testimonianza di viaggi.
L’inquadratura usata nel dipinto, mostra in primo piano un arco in rovina, cui segue uno scorcio del Campidoglio dai piedi della scala con balconata di Michelangelo, includendo la chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Alla sommità della scala si trova il gruppo marmoreo con Castore, mentre sulla piazza si affacciano il secentesco Palazzo e la veduta parziale del Palazzo Senatorio. Nel riprodurre gli edifici classici, tanto amati da chi intraprendeva grand tour in Italia, Bellotto, più che l’aderenza alla realtà, privilegia il pittoresco e la memoria dell’antica grandezza perduta.

www.parmabeniartistici.beniculturali.it/galleria-nazionale-di-parma