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Anni ‘60-‘70: Pop Art e Iperrealismo

Anni ‘60-‘70: Pop Art e Iperrealismo

TORINO (Piemonte)

Galleria d’Arte Moderna (GAM)
Pino Pascali, Labbra rosse: omaggio a Billie Holiday, 1964.
Tela dipinta a smalto su centine di legno, 121 × 164 × 21 cm.

L’opera, che è parte di una serie di dettagli del corpo femminile, rappresenta labbra femminili, omaggio alla cantante jazz Billie Holiday.
Esse sono rosse e grandi, secondo il linguaggio caratteristico della Pop Art, eseguite come scultura dipinta o come pittura tridimensionale, dando così vita a un’ambiguità che è anche l’ambiguità dell’immagine: una figura femminile reinventata.

www.gamtorino.it

ROMA (Lazio)

Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM)
Daniel Spoerri, Tableau piège, 1961.
Oggetti vari su tavola, 54 × 59,5 cm.

L’artista esegue una serie di tableau, esperimenti chiamati anche “quadri-trappola”, dove oggetti, barattoli, pacchetti sono disposti disordinatamente su un tavolo e incollati al supporto, per divenire opera da parete.
L’esecuzione dell’opera era collettiva: Spoerri metteva una tavola di legno in una stanza, dove chiunque passasse poteva lasciare segni della sua presenza, mettendo oggetti sull’asse, creando così una sorta di natura morta di estremo realismo e intrappolando la quotidianità, in linea con gli orientamenti della Pop Art.

www.gnam.beniculturali.it

ROVERETO (Trentino-Alto Adige)

Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART)
Roy Lichtenstein, Large spool, 1963.
Resina acrilica (Magna) su tela, 172,7 × 142,2 cm.

L’opera appartiene a una serie di lavori il cui soggetto è rappresentato da elementi di uso quotidiano tratti da pubblicità, di cui però rimane solo l’essenziale.
In questo caso il rocchetto è su sfondo bianco, realizzato con spesse linee nere che esaltano la sua essenzialità, facendolo diventare un’icona.
Esso perde però la propria identità di oggetto quotidiano, divenendo un esercizio pittorico per l’artista.

www.mart.trento.it