Fra i più grandi scultori e architetti dell’arte romanica in Italia, Benedetto Antelami è considerato il promotore di un linguaggio espressivo che recupera il senso dello spazio e la rappresentazione della profondità, caratteristici del mondo classico.
Non sono giunte fino a noi notizie certe sulla vita dell’artista, probabilmente originario della Lombardia. Magistri Antelami, infatti, erano chiamati i lapicidi e muratori che, già dal X_secolo, provenivano dalla Valle d’Intelvi, presso Como.
Pertanto, il fatto che Antelami sia diventato, per antonomasia, il cognome di un artista in particolare, indica verosimilmente quanto egli fosse considerato illustre fra i vari Magistri attivi nell’Italia settentrionale tra il XII e XIII_secolo.
Le opere più importanti di Benedetto Antelami si trovano a Parma. Egli infatti lavora sia nel Duomo sia nel Battistero che, insieme al campanile, costituiscono uno dei complessi monumentali più rappresentativi del Romanico italiano.
Come architetto, Antelami progetta il Battistero, dirigendone i lavori di costruzione a partire dal 1196.
Rispetto ad altri edifici dello stesso periodo, il Battistero di Parma colpisce per il suo verticalismo, che anticipa lo slancio tipico dell’arte gotica. A pianta ottagonale, con tre grandi portali dalle profonde strombature, l’edificio si innalza come una torre, caratterizzato da un’alternanza di pieni e vuoti. Robusti pilastri angolari incorniciano i loggiati sovrapposti delle facciate, chiuse in alto da una fascia di archetti ciechi.
All’interno del Duomo, in particolare, l’artista scolpisce ad altorilievo la Deposizione di Cristo (1178).
Alcune delle sculture del Portale dei mesi della cattedrale sono state ricollocate nel battistero, come l'Allegoria del mese di novembre. Un contadino sta raccogliendo delle rape, mentre in alto si trova il segno zodiacale del sagittario.