Nel 1910, a Milano, Boccioni sottoscrive, insieme a Balla e a Carrà, il Manifesto della pittura futurista e il suo ruolo nel movimento acquista via via maggiore rilevanza.
All'attività di pittore e scultore associa anche quella di teorico e divulgatore di programmi artistici, pubblicando numerosi articoli che contribuiscono a diffondere le idee futuriste.