La sinagoga è il luogo del culto della religione ebraica. Il termine “sinagoga” deriva dalla traduzione greca di un termine ebraico che significa “assemblea”, “casa di riunione”. La sinagoga infatti non è solo l’edificio dove si svolgono i riti della religione ebraica, ma è più ancora un luogo di studio e di riunione.
La Mezuzah è un elemento fisso che si trova in ogni casa ebraica, non solo all’entrata della sinagoga, ma anche nelle abitazioni. È un oggetto rituale che contiene una pergamena con passi della Torah: viene posta sullo stipite della porta, a destra rispetto a chi entra e a circa due terzi dell'altezza della porta stessa. Lo si tocca entrando e uscendo, per ricordare Dio e la Sua Legge.
È il tradizionale copricapo rotondo usato dagli ebrei maschi. È obbligatorio indossarlo nei luoghi di culto, ma i più religiosi la indossano anche durante la vita quotidiana. La si usa perché nell’ebraismo tradizionale non ci si può presentare a testa nuda al cospetto del Signore, in segno di rispetto, e per questo gli ebrei maschi pregano sempre a capo coperto. Le donne non hanno questo obbligo: esse possono pregare a testa scoperta; si coprono il capo invece dopo il matrimonio, in segno di discrezione, per indicare che hanno marito.
È un tavolo su una tribuna rialzata (detta Bimah), quasi sempre al centro della sala principale. Sulla Tevah il rabbino (ma può essere anche un qualsiasi fedele di sesso maschile) appoggia le tavole della Torah custodite nell’Aron e legge i passi della Bibbia, i salmi e le preghiere. Di solito la tribuna è di legno, e può avere rampe di scale per l’accesso.
Il rabbino (dall'ebraico biblico rabi che significa "maestro") è il termine con cui vengono indicati i dottori della legge ebrei, oggi usato per designare i capi spirituali delle singole comunità. Nella cultura ebraica il rabbino non è un sacerdote, ma uno studioso che si è distinto per i suoi studi ed è un autorevole insegnante della Torah e della legge mosaica.
È il tradizionale candelabro ebraico, a sette bracci. Nell'antichità veniva accesa all'interno del Tempio di Gerusalemme, perché ardesse perennemente nei pressi dell’Arca dell’alleanza. È un simbolo tradizionale così importante da essere rappresentato nello stemma dello Stato di Israele.
È l’Arca Santa o Armadio Sacro che contiene i rotoli della Torah, collocato in corrispondenza della parete orientale della sinagoga, in direzione di Gerusalemme. I rotoli della Torah sono custoditi con estrema cura, perché sono scritti interamente a mano e ogni versetto deve essere perfettamente leggibile. Durante le funzioni del sabato (giorno sacro per l’ebraismo) e nelle festività, l’Aron viene aperto e i rotoli vengono srotolati e letti; alla fine della funzione vengono riposti di nuovo al suo interno.
È il simbolo della presenza costante di Dio e della Sua protezione verso il popolo d’Israele. È una lampada pensile, generalmente a olio, che deve rimanere sempre accesa davanti all’Aron.
Sempre nei pressi dell’Aron, vicino al Ner Tamid, si trova generalmente la tavola ornamentale con i Dieci Comandamenti, che ricorda la Legge consegnata da Dio stesso al popolo ebraico sul Sinai, per mezzo di Mosè.
È il posto riservato alle donne, che è rialzato rispetto alla parte principale destinata agli uomini.