Guarda e rispondi

    Legenda

    Più di 25000 litri pro capite

    È la fascia con la maggiore disponibilità  di acqua. Un Americano consuma più di 600 litri al giorno, un Europeo tra 250 e 350, un abitante dell'Africa sub-sahariana da 10 a 20. Tuttavia, anche qui lo sfruttamento dell'acqua è soggetto a contrasti: Stati Uniti e Messico si contendono l'impiego del Rio Grande, che segna per lungo tratto il confine tra i due Stati. Anche l'acqua del Colorado, che un tempo sfociava abbondante in Messico, viene ora quasi del tutto sfruttata negli USA: quella che raggiunge il territorio messicano è inquinata da pesticidi e non utilizzabile per l'irrigazione o il consumo umano. Ecuador e Perù si contendono il Rio Cenepa.



    La regione dell'Africa del nord-est è attraversata dal Nilo, che prima di giungere alla foce in Egitto ha già  rifornito d'acqua nove Stati. Fra Sudan ed Etiopia sono presenti tensioni per lo sfruttamento del Nilo Azzurro, il più importante affluente del Nilo.
                       

    Un caso particolare è costituito dalla Palestina: nelle tensioni fra Israele e le nazioni vicine, compresa appunto l'Autorità  palestinese, una parte importante spetta alla questione dell'acqua. Israele ottiene i 2/3 del suo fabbisogno da sorgenti che si trovano nei territori occupati dopo il 1967, non riconosciuti dall'ONU. Di fatto, qualunque trattativa fra Israele e Palestina ha come sfondo il controllo e la disponibilità  d'acqua.

    Meno di 3000 litri pro capite

    I Paesi del Medio Oriente, la cui superficie è occupata in gran parte dal deserto, sono i più poveri d'acqua, con l'eccezione dei piccoli emirati che ne godono in abbondanza, sia pure a favore di un ristretto numero di individui.



    Nel subcontinente indiano si sono verificate crisi per i fiumi transfrontalieri: India e Bangladesh si disputano lo sfruttamento del Gange e del Brahmaputra.



    Da 12000 a 25000 litri pro capite

    La relativa abbondanza d'acqua di questa fascia va considerata tenendo conto che in molti casi - come in Africa e alcune zone dell'Asia - la disponibilità  idrica è legata ai cicli stagionali: ad abbondanti precipitazioni per brevi periodi dell'anno - che possono causare inondazioni disastrose - seguono lunghi periodi di siccità. Occorre che l'acqua caduta possa essere sfruttata a tempo debito, opportunamente immagazzinata o depurata: in molte di queste regioni mancano però le tecnologie adeguate per cui le popolazioni si trovano a soffrire per mancanza d'acqua.

    Da 3000 a 12000 litri pro capite

    Rientrano in questa fascia alcuni Paesi africani, l'area più orientale d'Europa e parte della Siberia. In Asia la relativa penuria d'acqua è causa di tensioni fra Turchia, Siria e Iraq per lo sfruttamento dell'Eufrate e del Tigri. La costruzione di dighe da parte della Turchia riduce la disponibilità  d'acqua - e anche la sua qualità, a causa dello sfruttamento agricolo e industriale - degli altri Paesi. Lo Shatt al Arab, dove Tigri ed Eufrate si congiungono, è conteso fra Iran e Iraq.

    Qualche problema sullo sfruttamento dell'acqua c'è anche in Europa dove non mancano tensioni fra Repubblica Ceca e Ungheria per il Danubio.

    Note

    Disponibilità giornaliera di acqua dolce

    1/1