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    Legenda

    Il continente americano vede in generale un'ampia partecipazione femminile alla vita politica, con una forte componente di parlamentari donne sia negli USA, sia in Canada, sia in alcuni Paesi dell'America Latina. Nel 2007 una donna, Michelle Bachelet, è divenuta presidente del Cile. Anche dal punto di vista dell'istruzione, le donne americane vantano buone condizioni: in diversi Paesi almeno il 60% delle ragazze è scolarizzata, e la percentuale tocca quasi il 100% nell'America del Nord e a Cuba.

    Nella patria dei diritti politici delle donne la situazione è ovunque positiva, anche se è possibile notare delle differenze. Le donne parlamentari sono più del 40% in Svezia, meno del 10% in Grecia. Gran Bretagna e Islanda hanno avuto donne Primo Ministro, nel 2005 Angela Merkel è divenuta la prima donna cancelliere (cioè capo del governo) in Germania. Particolare la situazione irlandese, dove Mary McAleese è presidente dal 1997 e nel 2004 è stata confermata per un altro settennato. É anche stata la prima donna a succedere a un'altra donna, Mary Robinson. Nell'Europa dell'est la presenza femminile nei parlamenti è diminuita. In Lettonia Vaira Vike-Freiberga è divenuta presidente nel 1999, Yulia Timoshenko è divenuta Primo Ministro in Ucraina. La scolarizzazione delle donne è prossima al 100% sia all'est sia all'ovest.

                       

    L'Asia vanta la prima donna Primo Ministro della storia: Sirimavo Bandaranaike, che ha ottenuto la carica nel 1960 nell'allora Ceylon, oggi Sri Lanka. Nella maggior parte del continente però le donne parlamentari sono pochissime - con l'eccezione della Cina - e in molti Paesi le donne hanno una condizione sociale molto inferiore rispetto a quella degli uomini. Legislazione restrittive della libertà  femminile sono presenti in diversi Stati arabi. In Bangladesh più del 25% delle donne viene fatta sposare prima dei 15 anni; in questa situazione è evidente che il percorso scolastico è molto ridotto.

    Sotto l'influsso europeo, Australia e Nuova Zelanda hanno concesso il voto alle donne alla fine degli anni Venti del XX secolo. La percentuale delle donne parlamentari è superiore al 30% in Nuova Zelanda: qui due donne si sono succedute nella carica di Primo Ministro. Molto buona è la situazione della scolarità  e delle possibilità  di lavoro.

    In un continente segnato dalla miseria, dalle guerre tribali e dai retaggi del colonialismo razzista, la condizione femminile è la meno sviluppata nel mondo. In molti Stati le donne parlamentari sono meno del 5%, ma superano il 30% in Sudafrica e in Mozambico. Le bambine e le ragazze che vanno a scuola sono pochissime, soprattutto nei Paesi subsahariani e dell'Africa centrale. Sulle spalle delle donne e delle madri ricade il peso delle guerre, dei trasferimenti forzati, della lotta quotidiana per l'acqua e il cibo. Segno di speranza è l'elezione di Ellen Johnson Sirleaf a capo di Stato della Liberia nel 2005, la prima presidente di uno Stato africano. Alcune donne ministro sono presenti in altri Stati.

    Note

    L’emancipazione femminile

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