Papa Urbano II indice la prima Crociata. Miniatura francese del 1490.
L'epoca delle crociate comincia in un momento in cui l'Europa sperimenta un forte sviluppo, con la crescita delle città e l'aumento della popolazione e della produzione agricola. La fine delle scorrerie ungare e normanne, del resto, ha portato una relativa sicurezza, che consente agli europei di tornare a guardare lontano e di coltivare nuove ambizioni. I mercanti, in particolare, in continua concorrenza tra loro, sentono l'esigenza di realizzare commerci sempre più redditizi. I militari, dal canto loro, sono alla ricerca di una nobile causa per cui battersi: per l'onore cavalleresco, certo, ma anche, se possibile, per conquistare ricchezze e titoli nobiliari. L'occasione per realizzare queste aspirazioni sarà offerta a tutti dal papa Urbano II, che nel 1095, durante il Concilio di Clermont, esorterà i cristiani d'occidente a portare aiuto ai loro fratelli bizantini, allora impegnati a respingere l'attacco dei turchi, una popolazione musulmana proveniente dall'Asia centrale.
Pagina 1/10Francesco Hayez, Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima Crociata, 1835. Olio su tela. Milano, Fondazione Cariplo.
I primi a recepire l'appello di Urbano II e a mettersi in movimento verso oriente non furono cavalieri, ma uomini qualunque, per lo più poveri contadini, scossi dalle parole dei profeti improvvisati che, soprattutto in Francia e Germania, si mossero di paese in paese predicando la Guerra Santa. L'aiuto ai cristiani bizantini, però, sembrava a tutti insufficiente: occorreva combattere per la conquista di Gerusalemme e del Santo Sepolcro, il luogo in cui si riteneva che Gesù fosse risorto. "Dio lo vuole!", tuonava di fronte alle folle Pietro l'Eremita, il più famoso tra i propagandisti della prima crociata.
Pagina 2/10Crociati partono per la Terrasanta. Dal manoscritto delle Storie d'Oltremare, XIII secolo. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana.
L'iniziativa di bandire una spedizione armata a est è fortemente legata ai rapporti interni alle Chiese d'Oriente e d'Occidente. In cambio dell'aiuto prestato, infatti, il papa sperava di ottenere la sottomissione della Chiesa greca, che si era staccata da quella di Roma pochi anni prima (1054). Con il suo appello, inoltre, il pontefice aveva l'occasione di porre l'autorità papale al di sopra del potere regale e imperiale: se i sovrani europei avessero obbedito al suo richiamo, infatti, avrebbero implicitamente riconosciuto la supremazia dei pontefici. Sotto ognuno di questi aspetti, però, il progetto di Urbano II fallì. La Chiesa orientale e quella occidentale rimasero separate; nessun sovrano europeo, inoltre, si mosse a sostegno dell'iniziativa papale. I capi dell'esercito crociato, il più noto dei quali era Goffredo di Buglione, furono aristocratici di incerte fortune, desiderosi di riscattare le proprie sorti politiche ed economiche
Pagina 3/10I crociati attraversano il Bosforo, miniatura del XIII secolo.
Salvo che per attraversare il Bosforo, i crociati si mossero il più delle volte via terra, portando terrore e distruzione anche nelle regioni abitate da cristiani. Violenze e saccheggi furono infatti continui, soprattutto ai danni delle comunità ebraiche. Nella città tedesca di Magonza, in particolare, gli ebrei vennero massacrati tutti, senza distinzione di sesso o di età. Molti di loro furono uccisi tra le mura del palazzo del vescovo, presso il quale avevano cercato rifugio. La Città Santa, Gerusalemme, venne raggiunta e conquistata nel 1099, al termine di un viaggio di molti mesi. L'ingresso dei crociati in città si tradusse però, ancora una volta, in una terribile carneficina. Secondo i resoconti dell'epoca, l'intera popolazione di Gerusalemme – musulmani, ebrei, ma anche cristiani – venne trucidata.
Pagina 4/10Scena di crociata (con il Santo Sepolcro sullo sfondo), miniatura dal manoscritto La Terra Santa di Bucardo, XII secolo; Padova, Biblioteca del Seminario.
Nel 1119, un gruppo di monaci armati si stabilì sulla spianata del Tempio, a Gerusalemme, facendo voto di difendere la Città Santa da qualsiasi tentativo musulmano di riconquista. Nasceva, in quel momento, l'ordine cavalleresco dei Templari. Quella del cavaliere templare – monaco e insieme guerriero – era una figura inedita: fino ad allora, infatti, la funzione del combattente e quella del chierico erano state nettamente separate: gli uni facevano la guerra, gli altri pregavano. Come giustificare, del resto, il fatto che dei religiosi potessero uccidere o versare sangue? Questo dilemma etico venne ritenuto risolto dal'abate Bernardo di Chiaravalle, grande ammiratore dell'ordine. Secondo Bernardo, il monaco guerriero che uccideva un musulmano non commetteva un omicidio, ma un malicidio: eliminava, cioè, il male di cui il nemico "infedele" era ritenuto portatore. Egli, quindi, non peccava, ma, al contrario, compiva un atto meritevole.
Pagina 5/10Un crociato riceve da un monaco il simbolo della croce. Miniatura del XIV secolo.
Quella del 1095-1099 fu la prima di numerose spedizioni armate in Terra Santa. La seconda crociata fu bandita nel 1146, dopo che i musulmani avevano riconquistato la città di Edessa. Anche in questa occasione, il passaggio dei guerrieri crociati si accompagnò, in diversi luoghi, al massacro di ebrei.
Pagina 6/10Pianta di Gerusalemme. Disegno a colori a penna su pergamena, 1170-1180 circa. L'Aia, Koninklije Bibliothek.
La Gerusalemme cristiana cadde nel 1187 per opera di Saladino, sovrano d'Egitto. A differenza di quanto avevano fatto in precedenza i crociati, però, i guerrieri arabi trattarono i vinti con rispetto. In cambio di un riscatto, la popolazione cristiana venne autorizzata a tornare in Europa senza subire violenze.
Pagina 7/10Federico Barbarossa nei panni di cavaliere crociato. Miniatura tratta dalla Storia di Gerusalemme del monaco Roberto di Reims, XIII secolo.
Nel 1188, subito dopo la riconquista musulmana di Gerusalemme, l'occidente cristiano organizzò una nuova spedizione in Terra Santa. A questa crociata, la terza, parteciparono per la prima volta alcuni importanti sovrani europei (l'imperatore tedesco Federico I Barbarossa, il re di Francia Filippo II e il re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone). L'impresa si risolse, però, in un fallimento. L'imperatore Federico, anzi, non arrivò neppure in Palestina. Morì infatti annegato mentre attraversava un fiume dell'Asia Minore.
Pagina 8/10Cavalieri crociati inseguono gli avversari musulmani. Miniatura tratta da un codice del XII secolo.
Le crociate successive (in tutto se ne conteranno otto) saranno segnate quasi sempre da pesanti insuccessi. L'epoca delle crociate potrà dirsi conclusa nel 1291, quando i musulmani conquisteranno San Giovanni d'Acri (l'attuale Akko), l'ultima città mediorientale che si trovava ancora in mano ai cristiani.
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Il movimento crociato