Veduta di Urbino e del Palazzo Ducale.
Tra il 1460 e il 1480, Federico da Montefeltro, signore di Urbino, fa edificare un grandioso palazzo nel quale, attraverso l’architettura e la pittura, si manifesta pienamente la nuova cultura rinascimentale. Nel Cortegiano, pubblicato nel 1528, Baldassarre Castiglione descriverà il palazzo di Federico come « il più bello che in tutta Italia si ritrovi»: un edificio fornito «d'ogni opportuna cosa», tanto che «non un palazzo, ma una città in forma di palazzo esser pareva». Lavorano al progetto, in particolare, due architetti: Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini
Pagina 1/8Palazzo Ducale, Urbino. 1465-1476
La facciata del palazzo, rivolta verso l’esterno della città, si presenta come un muraglione chiuso da due alte torri che richiama ancora le architetture gotiche del tardo Medioevo. Alcuni elementi, tuttavia, testimoniano il nuovo gusto rinascimentale. Le due logge bianche centrali, racchiuse da colonne con capitelli corinzi e coperte da archi a tutto sesto e volte a botte, riprendono il modello dell’arco trionfale romano. I loggiati laterali, scanditi da esili colonne regolari, richiamano il Rinascimento fiorentino, anch’esso debitore dell’architettura classica.
Pagina 2/8Cortile del Palazzo Ducale di Urbino, 1470 circa
Nel cortile del palazzo si manifesta pienamente e senza compromessi il gusto architettonico rinascimentale: lo spazio è scandito da colonne con capitelli corinzi che reggono archi a tutto sesto, disposti in modo da formare un ambiente chiaro, geometrico e regolare. Il progetto del cortile si deve a Luciano Laurana e agli interventi successivi di Francesco di Giorgio Martini.
Pagina 3/8Studiolo di Federico da Montefeltro, 1475 circa. Urbino, Palazzo Ducale
Nel cuore del palazzo, Federico fa realizzare il proprio studiolo, uno degli interni più significativi del Rinascimento italiano. Per decorare il piccolo ambiente, vengono chiamati i più celebri disegnatori, ebanisti e pittori del tempo.
Pagina 4/8Sportello ligneo intarsiato con strumenti musicali. Studiolo di Federico da Montefeltro, Urbino, Palazzo Ducale
Nella parte bassa, le pareti dello studiolo sono rivestite di tarsie in legno; nella parte alta, sono decorate con i ritratti di uomini illustri dell’antichità e del Medioevo. Sia nelle parti intarsiate, sia in quelle dipinte, si nota l’influenza dei modelli antichi. Ciò che più stupisce, negli intarsi, è l’abilità degli artisti di creare degli spazi tridimensionali illusori: quelli che, con parola francese, vengono chiamati “trompe-l'œil”.
Pagina 5/8Sportello ligneo intarsiato. Studiolo di Federico da Montefeltro. Urbino, Palazzo Ducale
Gli elementi decorativi che affollano lo studio di Federico da Montefeltro testimoniano l’interesse del duca per le arti e le scienze. Non a caso, Federico è ricordato come uno dei più importanti mecenati del Rinascimento. La sua corte ospitò importantissimi architetti e pittori del calibro di Piero della Francesca, Paolo Uccello, Giusto di Gand e Pedro Berruguete. La famosa biblioteca di Federico, unica a quell'epoca per vastità e pregio, verrà acquistata da papa Alessandro VII nel 1657. Ancora oggi, essa costituisce il nucleo più importante e prezioso della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Pagina 6/8Piero della Francesca, Ritratto del Duca Federico da Montefeltro, 1456 ca., olio su tavola. Firenze, Galleria degli Uffizi
Federico da Montefeltro (1422–1482) è ricordato per essere stato un grande condottiero e capitano di ventura. I mezzi per costruire il suo palazzo e per mantenere la sua splendida corte gli vennero dai guadagni conseguiti con le imprese militari, al servizio di numerosi sovrani italiani: dal papa ai signori di Milano, Ferrara, Napoli e Firenze.
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Il Palazzo ducale di Urbino