Dopo i viaggi compiuti in America, Amerigo Vespucci scrisse una relazione che inviò a Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, per la cui banca aveva lavorato come agente a Siviglia. Leggiamone una pagina.
«Nei giorni passati avvisai sua signoria del mio ritorno. E ricordo di averle raccontato di queste parti del mondo nuovo, alle quali io ero andato con le caravelle del Serenissimo Re di Portogallo. Se saranno esaminate con attenzione, si vedrà chiaramente che esse fanno un altro mondo. A ragione noi l’abbiamo chiamato Mondo Nuovo, perché gli antichi non lo conoscevano affatto: le cose che abbiamo trovato superano la loro opinione. Essi pensavano che oltre l’equinozio non vi è altro che un mare larghissimo e isole arse e sterili. Il mare lo chiamarono Atlantico; qualcuno ammise che potesse esservi qualche terra, ma credevano che quella fosse sterile e non abitata. Questa mia navigazione corregge la loro opinione e dimostra a tutti che erano in errore, lontani dalla verità. Infatti oltre l’equinozio io ho trovato paesi più fertili e pieni d’abitanti che mai altrove ho trovato […]. Così, messe da parte le cose piccole, racconterò solo le cose grandi che sono degne di esser sapute e quelle che ho personalmente vedute, oppure ho udito da uomini degni di fede».
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Amerigo Vespucci: il Mondo Nuovo esiste!