In questo dipinto fiammingo del Seicento, il povero e il ricco affiancati.
Le trasformazioni sociali ed economiche dell'Europa durante il Seicento contribuiscono ad aggravare il fenomeno del "pauperismo", cioè la povertà e l'emarginazione sociale di ampi strati della popolazione. Secondo stime moderne, si calcola che alla fine del Seicento quasi un quarto della popolazione inglese vivesse sotto la cosiddetta "soglia di povertà", e che almeno 30 mila fossero i vagabondi. Non diversamente in Francia: negli stessi anni, si ritiene che un terzo della popolazione francese fosse minacciato dalla miseria.
Pagina 1/6Ragazzi di strada in un dipinto di Bartolomé Esteban Murillo del 1665.
Ma chi è povero nel Seicento? In termini assoluti, chi non può, o non può più, mantenere un tenore di vita in linea con il proprio status sociale. Ma nell'Europa del Seicento ci sono molte tipologie diverse di povero: accanto a coloro che faticano a sfamarsi, c'è un numero sempre crescente di mendicanti, vagabondi e senzatetto, che dormono per strada e vivono di elemosina. Una categoria particolare è poi rappresentata dai cosiddetti "poveri vergognosi": nobili o ricchi, membri dell'élite sociale, che non sono più in grado di vivere come impone il loro status.
Pagina 2/6La Distribuzione delle elemosine, affresco conservato presso la Sala del Pellegrinaio dell'Ospedale di Santa Maria della Scala a Siena.
La Chiesa fu l'istituzione che, più di ogni altra, cercò di reagire alla povertà sempre più diffusa attraverso la creazione di numerose organizzazioni assistenziali. Diverso e a volte ambiguo fu invece l'atteggiamento delle autorità cittadine: il timore maggiore era rappresentato dalle masse di vagabondi e mendicanti, che oltre a creare un clima di insicurezza, potevano trasformarsi in veicoli di pestilenze. Gli ospedali rappresentarono per tutto il secolo un luogo di ricovero per i senzatetto, che erano spesso internati in modo coatto.
Pagina 3/6Maison de force de la Salpêtrière.
Gli ospedali dell'epoca somigliavano più a case di correzione. House of Correction è, non a caso, il nome di questi istituti in Inghilterra, dove nacquero nel Cinquecento per moltiplicarsi nel secolo successivo. Lo scopo della Houses of Correction era quello di punire i vagabondi e di dare sollievo ai poveri: nella pratica, era case di lavoro che cercavano di reprimere la mendicità rieducando i poveri. Sull'esempio inglese vennero aperti istituti simili in tutta Europa: in Francia, nel 1656 venne inaugurata la Maison de force de la Salpêtrière (nell'immagine), con l'obiettivo di ripulire le strade dal vizio e dai mendicanti.
Pagina 4/6Il pasto poverissimo di alcuni contadini in un dipinto del 1642 di Loui Le Nain.
Il ruolo di aiuto ai poveri da parte della Chiesa fu decisamente meno repressivo. Conventi e monasteri aprirono le loro porte ai bisognosi, organizzando distribuzioni di cibo e abiti. Parallelamente, vennero rafforzate due istituzioni già esistenti: i Monti delle doti (per fornire una dote alle ragazze più povere) e, soprattutto, i Monti di Pietà. Questi ultimi erano un'istituzione finanziaria senza scopo di lucro, nata per iniziativa dei Francescani allo scopo di erogare piccoli prestiti di denaro a condizioni favorevoli. Per ottenerlo, i clienti dovevano lasciare in pegno un bene che valesse almeno un terzo in più di quanto volevano in prestito.
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La povertà nel Seicento