Maria Antonietta, ritratta da Élisabeth Vigée-Le Brun nel 1783.
Più ancora di Luigi XVI, la figura simbolo della corte francese del Settecento fu quella di Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena, più semplicemente Maria Antonietta, austriaca, qui ritratta da Élisabeth Vigée-Le Brun nel 1783. Nata nel 1755, Maria Antonietta venne data in sposa al futuro re di Francia quando aveva a solo 14 anni: un “dono” destinato a suggellare l’alleanza tra Austria e Francia, contro l’Inghilterra e la Prussia.
Pagina 1/6Jean baptiste gautier Dogoty, Maria Antonietta suona l'arpa, 1777.
Maria Antonietta faticò non poco ad adeguarsi ai riti della corte francese. Complice la sua tenera età, e un matrimonio subito infelice, visse inizialmente nella nostalgia della sua Austria. Solo crescendo, seppe reagire al clima ostile della corte, sviluppando una personalità dedita alla frivolezza, all’adulterio e alle spese folli. Questa immagine di Maria Antonietta – non certo l’unica – è rimasta a lungo la più comune tra gli storici.
Pagina 2/6Élisabeth Vigée - Le Brun, Maria Antonietta con i suoi figli,, 1787.
Di certo, Maria Antonietta – soprannominata a corte, con ostilità, “l’Austriaca” – non fece molto per ingraziarsi l’aristocrazia francese e il “suo” popolo, a cui pure cercò di imporre un’immagine di moglie fedele e madre premurosa (come davvero fu). Anzi: molto presto, cominciò a diventare impopolare tra i francesi, che mal sopportavano i suoi capricci e le sue spese. Così, suscitò scandalo nell’opinione pubblica la decisione di acquistare, nel 1785, a una cifra esorbitante, il castello di Saint-Cloud, per trasformarlo in proprietà privata della regina di Francia.
Pagina 3/6Mentre Maria Antonietta, mai ostacolata dal marito, viveva la sua vita di lussi ben protetta da Versailles, Parigi preparava la reazione a una povertà sempre più diffusa. Nel 1789, all’alba della Rivoluzione francese, una folla inferocita marciò su Versailles, per chiedere pane al re. Gli appartamenti reali furono invasi e la regina insultata. La famiglia reale fu costretta a trasferirsi a Parigi, nel palazzo delle Tuileries (“conquistato” dai rivoluzionari nel 1792, come racconta il dipinto di Jean Duplessis-Bertaux). Da quel momento, la regina si confinò nel palazzo: raramente si mostrava in pubblico, e visse fino alla morte una vita particolarmente morigerata.
Pagina 4/6La fine, per certi versi già scritta all’inizio della Rivoluzione francese, giunse solo nel 1793. Già molto malata, Maria Antonietta, dopo la morte del consorte, ghigliottinato dai rivoluzionari, venne trasferita nella prigione della Conciergerie. Tentò la fuga, senza successo; il 14 ottobre, di fronte al Tribunale rivoluzionario, venne accusata di essere la responsabile di tutti i mali della Francia, sin dal suo arrivo nel paese. La mattina del 16 ottobre Maria Antonietta, vestita di bianco, fu condotta alla ghigliottina. Con la sua testa in una mano, il boia la mostrò al pubblico parigino, gridando “Viva la Repubblica!”.
Pagina 5/6Per avviare l’esercitazione, clicca sul Maria Antonietta qui sotto: la prova comparirà in una nuova finestra del browser. Per rivedere il testo che hai appena esaminato e per consultare gli altri materiali dell’Atlante-Laboratorio, dovrai tornare alla finestra di partenza.
Maria Antonietta