La macchina a vapore di Watt.
La prima rivoluzione industriale fu resa possibile dall’invenzione e dalla diffusione del motore a vapore. Questa nuova tecnologia consentiva di produrre energia attraverso il vapore acqueo ottenuto dalla combustione di materie prime come il carbone. Il principale artefice del perfezionamento del motore a vapore fu l’inglese James Watt: grazie a lui, alla fine del Settecento fu possibile passare da applicazioni sporadiche ad un utilizzo generalizzato nei trasporti e nelle industrie.
Pagina 1/6Prima ancora che nell’industria, il motore a vapore trovò largo impiego nei trasporti, in particolare quelli navali. La prima nave a vapore italiana fu la Ferdinando I, costruita a Napoli e qui salpata nel 1818. Il progetto era però di un francese, Pietro Andriel, il quale, non avendo trovato finanziatori in patria, si era rivolto a re Ferdinando I di Borbone. Questi gli aveva concesso il monopolio della navigazione a vapore sulle acque del Regno, inaugurata proprio con il varo della Ferdinando. Per i napoletani, però, quell’imbarcazione dal lungo e sottile fumaiolo divenne subito il Serpentone.
Pagina 2/6Le eliche del Titanic.
Sul fronte dei trasporti, il motore a vapore si impose soprattutto tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del nuovo secolo, quando cominciarono a essere costruiti i primi piroscafi di lusso, gigantesche imbarcazioni dotate di turbine a vapore e destinate al trasporto passeggeri tra le due sponde dell’Atlantico. Il Titanic, finanziato dagli americani ma costruito a Liverpool nel 1912, è senz’altro il più famoso tra i piroscafi di lusso prodotti in quel periodo. I motori a vapore del Titanic muovevano tre enormi eliche, una centrale, due laterali.
Pagina 3/6La Rocket, in una stampa dell’epoca.
Nel 1814, grazie al britannico George Stephenson, debuttò anche la prima locomotiva a vapore, destinata al trasporto del carbone in una miniera. Nei seguenti cinque anni, Stephenson costruì altre 16 locomotive; ma la più famosa resta sicuramente la Rocket, che l’ingegnere realizzò nel 1829. La Rocket fu la prima locomotiva “moderna”, e stabilì lo standard per tutte le successive locomotive costruire in Europa.
Pagina 4/6Industria tessile.
A beneficiare dell’energia prodotta dal vapore fu naturalmente anche l’industria, in particolare quella (molto fiorente soprattutto in Inghilterra) di tipo tessile, che utilizzava abitualmente l’energia idroelettrica. In questo caso, come in altri, gli antiquati meccanismi in legno impiegati per produrre energia vennero rimpiazzati dal motore a vapore. Un’altra industria che beneficiò particolarmente della nuova invenzione fu quella metallurgica: in breve tempo, la Gran Bretagna divenne il principale esportatore di manufatti in ferro.
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Il motore a vapore