1I Mille venivano quasi tutti dall'Italia del Nord ed erano in gran parte studenti, oppure medici e avvocati. 2Adunatisi in un sobborgo di Genova, si impadronirono di due bastimenti a vapore, il Piemonte e il Lombardo, levando l'ancora il 5 maggio per conquistare la Sicilia. 3Le autorità genovesi, soggette al re Vittorio Emanuele che non era certo in guerra con il “caro cugino” di Napoli, avevano assistito ai loro preparativi senza far nulla per ostacolarli. 4Forse la rivoluzione sicula non avrebbe trionfato senza l'intervento di Garibaldi, l'avventuroso guerriero che, ancora vivente, era già cinto dall'alone della leggenda. 5D'Azeglio disse di lui che, pur avendo un cervello da bue, era un ispirato condottiero di eserciti irregolari. 6Il coraggio e il magnetismo personale bastavano a innalzarlo sopra gli altri semidei del Risorgimento italiano. 7Era il simbolo stesso del movimento promosso da Giuseppe Mazzini; esercitava un fascino equivalente a quello di un vichingo, sempre pronto a combattere quando e dovunque gli piacesse, ma lo scopo principale della sua vita era un'Italia unita e indipendente.
8Al confronto, Francesco II, re delle Due Sicilie, appariva malinconicamente prosaico: non possedeva magnetismo e le sue virtù eroiche, ammesso che ne avesse, erano invisibili. 9Gli incrociatori napoletani che avrebbero dovuto impedire l'invasione si rivelarono impari al compito, così come i guerrieri napoletani. 10Tutto era in favore di Garibaldi. 11Garibaldi, avendo avuto da alcuni viaggiatori inglesi appena giunti da Marsala l'assicurazione che in quel porto non v'erano vascelli borbonici, fece rotta in quella direzione. 12Il Piemonte e il Lombardo fecero la loro comparsa nel porto fra l'una e mezzo e le due del pomeriggio. 13Il Piemonte, con a bordo Garibaldi, gettò l'ancora all'interno del molo tra una flotta di legni mercantili inglesi, mentre il Lombardo andava a arenarsi nelle secche presso il faro. 14I Mille riuscirono a farsi aiutare da centinaia di minuscole imbarcazioni e misero piede a terra. 15Come scrisse un inglese che vi aveva assistito personalmente, “lo sbarco fu eseguito abilmente, con celerità e ordine eccezionali”.
16Quando la nave napoletana Stromboli arrivò a Marsala, tutti i passeggeri del Piemonte erano già sbarcati, ma ve n'erano ancora parecchi a bordo del Lombardo arenato e sarebbe stato facile affondare questa nave. 17Senonché il comandante dello Stromboli vedendo due navi da guerra inglesi a fianco dei vascelli piemontesi, pensò che fossero là per dare aiuto agli invasori: in distanza le camicie rosse sembravano uniformi inglesi. 18Intorno all'isola incrociavano più navi inglesi che napoletane e ciò confermava il sospetto che avessero intenzioni ostili. 19Indubbiamente la presenza delle due navi britanniche paralizzò parzialmente il comandante napoletano, che tardò prima di aprire il fuoco. 20I garibaldini resistettero in modo ammirevole e al tramonto, quando cessarono le ostilità, solo uno di essi era caduto.
(ridotto e adattato da: Harold Acton, Gli ultimi Borboni di Napoli, Aldo Martello editore, 1962)
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La spedizione dei Mille