Nella prima metà dell’Ottocento si sviluppa in Europa la fotografia. Un’invenzione destinata a cambiare radicalmente il modo di comunicare
Questo dagherrotipo del 1837 rappresenta uno dei primi esempi di fotografia della storia. Il nome, caduto poi in disuso, deriva dall’inventore del procedimento, l’artista e scienziato francese Louis Daguerre. Prima di lui, un altro francese, Joseph Niépce, aveva ottenuto risultati simili, e battezzato la propria invenzione eliografia.
Per ottenere dagherrotipi o eliografie era necessario un procedimento lungo e complesso; l’esposizione poteva durare anche dieci minuti. Fu grazie alle innovazioni introdotte dall’inglese William Fox Talbot, di cui qui vediamo una foto del 1843, che questo e altri aspetti del procedimento fotografico divennero più rapidi. Questa immagine, assieme ad altre, va a comporre il primo libro fotografico della storia, Pencil of Nature, stampato in migliaia di copie nel 1846.
Pagina 2/6Nella seconda metà dell’Ottocento, aprirono in tutto il mondo centinaia di studi fotografici; nel 1850, la sola New York ne contava più di ottanta. Merito, soprattutto, della moda del ritratto, e dell’economicità del procedimento. Classi agiate e meno agiate presero infatti l’abitudine di farsi ritrarre dai fotografi, anche allo scopo di tenere in vita, almeno nell’immagine, figli in partenza per la guerra o bambini e giovani deceduti prematuramente. Questa fotografia del 1858, che ritrae i parenti raccolti al capezzale di una giovane morente, dimostra anche come la fotografia fosse già alla ricerca di effetti artistici e di composizioni studiate come quadri.
Pagina 3/6Che la fotografia non servisse soltanto a documentare ma potesse anche produrre opere d’arte è un tema molto dibattuto nella seconda metà dell’Ottocento. Le immagini dell’inglese Peter Henry Emerson sono spesso additate come esempi dei principali risultati artistici raggiunti dalla fotografia del tempo. In Francia, invece, ottiene un grande successo il lavoro di Nadar (nell’immagine, alcuni autoritratti), amico degli impressionisti e grande ritrattista delle celebrità del suo tempo, tra cui il pittore Eduard Manet (1867) e l’attrice Sarah Bernhardt.
Pagina 4/6Ritratto fotografico di Vittorio Emanuele II.
Nel frattempo, la fotografia si impone come uno strumento essenziale per viaggiatori, geografi e archeologi, ma anche per storici e giornalisti. E diventa, inevitabilmente, anche un mezzo per catturare e comunicare l’immagine dei sovrani europei, affiancandosi e infine sostituendosi alla pittura.
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La nascita della fotografia