La nera magia del Führer. Un Americano a Norimberga

Un giornalista americano di passaggio in Germania assiste a una grande manifestazione nazista, scoprendo con stupore che la manifestazione non solo commuove fino alle lacrime i seguaci del Führer, ma riesce a turbare anche il suo animo.

Molti tedeschi erano convinti che il Führer fosse stato dotato di qualità sovrumane. Ricordo una signora dire che in Germania non era necessario che la gente avesse delle opinioni; avevano le opinioni del Führer, e lui era uno “ispirato”. Una notte mi recai allo stadio per ascoltare un’arringa di Hitler di fronte a tutti i leader nazisti […]. Lo stadio era zeppo di quasi 200 mila spettatori. All’avvicinarsi del momento dell’arrivo del Führer, la folla si fece irrequieta. […] Pochi minuti dopo una teoria di macchine nere piombò rombando nell’arena: in una, in piedi sul sedile anteriore, la mano tesa nel saluto nazista, c’era Hitler. […] Hitler raggiunse il palco nella tribuna d’onore in mezzo a un’ovazione assordante. […] Poi cominciò a parlare. La folla azzittì, ma i tamburi continuarono a rullare. La voce di Hitler strideva nella notte, e ogni tanto dalla moltitudine si levavano scroscianti acclamazioni. Una parte prese a ondeggiare avanti e indietro intonando Sieg Heil [saluto alla Vittoria] sempre più forte in un accesso delirante. Guardai alle facce intorno a me e vidi lacrime colare sulle guance. I tamburi avevano aumentato d’intensità e, all’improvviso, ebbi paura.

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