Adolf Hitler durante un comizio del partito nazista.
Adolf Hitler nacque a Braunau, in Austria. Artista fallito, partecipò come volontario alla prima guerra mondiale.
Nel 1919 aderì al Partito tedesco dei lavoratori (dal 1920, Partito Nazionalsocialista), partecipando, nel 1923, a un tentativo di colpo di stato. Condannato al carcere, scrisse il Mein Kampf ("La mia battaglia"), opera in cui espose un programma politico fondato sull’antisemitismo, sull’antimarxismo e sull'esaltazione della razza ariana.
Teorizzò, per la Germania, la conquista di uno spazio vitale a danno dei popoli slavi. In politica interna, immaginò la creazione di uno Stato gerarchizzato e autoritario, sul modello del fascismo italiano. Forte di un considerevole consenso elettorale, dovuto alla crisi di quegli anni, nel 1933 fu nominato cancelliere (primo ministro).
Ottenuti i pieni poteri, liquidò le opposizioni, soppresse le libertà fondamentali e instaurò un regime totalitario. Sconfitto nella guerra che aveva scatenato, si suicidò il 30 aprile 1945, mentre l'Armata Rossa entrava a Berlino. La sua atroce eredità erano i 55 milioni di europei morti durante la guerra, militari e civili. Tra questi, oltre cinque milioni di ebrei, torturati e massacrati nei lager.
Pagina 1/7Il manifesto per le elezioni presidenziali del 1932 ha questo slogan: "La nostra ultima speranza: Hitler". Nell'occasione, il capo nazista venne sconfitto per pochi voti, ma quelle elezioni furono all'origine della sua salita al potere. I tedeschi, schiacciati dalla crisi e dalla disoccupazione, votarono in massa per Hitler, convinti che solo un leader forte e autoritario avrebbe saputo risollevarli dalla loro situazione.
Pagina 2/7Operai tedeschi all'ombra della svastica, simbolo del partito nazionalsocialista. Con l'avvento del nazismo cessarono disoccupazione e inflazione, ma la classe operaia tedesca perse la libertà di associarsi nei sindacati e di negoziare salari e condizioni di lavoro. Le fabbriche si trasformarono in efficienti "caserme" dedite alla produzione, nelle quali ognuno era soggetto a una ferrea disciplina.
Pagina 3/71938. Giovani ragazze attendono entusiaste il ritorno di Hitler dopo l'Anschluss, l'annessione dell'Austria alla Germania. Il carisma di Hitler era tale da provocare, soprattutto tra i giovani, episodi di isteria collettiva.
Pagina 4/7Migliaia di giovani salutano Hitler con il braccio teso a un raduno della Hitlerjugend, l'organizzazione giovanile del partito nazista. Il disciplinamento della gioventù fu uno dei capisaldi del regime hitleriano. I giovani venivano indottrinati con la propaganda e addestrati a una vita spartana, che li preparava all'ingresso nelle forze armate.
Pagina 5/7Berlino, maggio 1945. Il bunker dove, da pochi giorni, Hitler si è tolto la vita.
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Hitler, il Führer del popolo tedesco