1Domenica 20 luglio 1969
2Finora tutte le manovre compiute da Apollo 11 non erano che la ripetizione di manovre analoghe eseguite in precedenti missioni. 3Da oggi in avanti comincia l'avventura dell'ignoto. 4Staccare il LEM dalla capsula madre, scendere verso la Luna. 5Atterrare sulla Luna. 6E se qualcosa non funzionasse? 7E se risultasse poi impossibile ripartire? 8Basterebbe che il LEM, allunando, assumesse una inclinazione maggiore del previsto. 9Quarantott'ore di riserva di ossigeno; poi la fine.
10Cinque brevi ore di sonno. 11Armstrong e Aldrin si svegliano alle 13,04: Colazione. 12Aldrin entra nel modulo lunare, seguito da Armstrong, per gli ultimi controlli. 13Le tute spaziali vengono pressurizzate. 14Ore 18,56: Aquila si stacca da Columbia. 15La manovra deve avvenire durante la tredicesima orbita, dietro l'altra faccia della Luna. 16Alle 19,47 Collins, che rimarrà in orbita, preme il bottone di sgancio: Aquila vola in formazione, indipendente.
17Ore 20,05: Armstrong e Aldrin iniziano la discesa solitaria, inscatolati, a fianco a fianco, nel “ragno”. 18Ore 22,17: il comandante Neil Armstrong, che è disceso a una velocità di cinque chilometri all'ora, annuncia con la consueta voce impassibile: “Siamo a duecento metri. Veniamo giù bene. Ecco fatto. Motore fermo. Qui Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrato”. 19Un viaggio durato esattamente 102 ore, 45 minuti e 42 secondi. 20Il Mare della Tranquillità, irto di crateri e spuntoni di roccia, sembra davvero un quieto rifugio per i due eroi giunti da 400.000 chilometri di distanza. 21Armstrong dirige la serie di controlli: inclinazione del ragno adatta a consentire la partenza; strumenti e congegni non hanno subito danni; ancora una volta tutto ok.
22Il comandante apre il portello, scende lentamente i pochi gradini della scaletta; un po' goffo, carico com'è, in un ambiente innaturale in cui la forza di gravità è appena un sesto rispetto a quella della Terra. 23Dapprima esitando, poi sicuro, poggia il piede sinistro sulla superficie lunare. 24Pronuncia poche parole che saranno immortalate nei libri di ogni scuola: “Per un uomo questo è un piccolo passo avanti, ma per l'umanità è un balzo gigantesco.” 25Dopo il primo, altri passi. 26Cauto, calmissimo.Un controllo da fuori del LEM, le cui zampe sono parzialmente coperte dalla polvere sollevata durante l'arrivo.
27Ancora passi.28 Infine l'invito a Aldrin: “Buzz, che cosa aspetti? Scendi e porta la telecamera”. 29Aldrin scende quasi veloce: la Luna, per lui che ha vissuto da pochi metri l'esperienza del compagno, sembra già più familiare. 30Armstrong infigge l'asta sopra la quale è la bandiera a stelle e strisce degli Stati Uniti. 31C'è poco tempo per la commozione, l'entusiasmo. 32Bisogna lavorare. 33Raccogliere campioni di materiale (circa 30 chili), depositare vari strumenti tra cui un sismografo e uno speciale specchio su cui far rimbalzare raggi laser. 34Alle 7,11, dopo poco più di due ore di permanenza all'esterno, Armstrong e Aldrin tornano nel LEM. 35La missione è stata compiuta.
(ridotto da: AAVV, La Luna è nostra, Rizzoli 1969)
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Il primo uomo sulla Luna