Due popoli in una sola terra

I due documenti che seguono permettono di confrontare gli argomenti usati dagli israeliani e dagli arabi per giustificare il loro diritto al possesso della Palestina. Il primo passo è tratto dal discorso pronunciato da David Ben Gurion in occasione della proclamazione dello Stato d’Israele (14 maggio 1948). Il secondo testo, scritto nel 1959, presenta il punto di vista degli arabi di Palestina.

Il punto di vista degli israeliani
La terra di Israele fu la culla del popolo ebraico. Qui si formò la sua entità spirituale, religiosa e nazionale. Qui esso conquistò l’indipendenza e creò una civiltà di significato nazionale e universale. Qui esso scrisse e dette al mondo la Bibbia. Esiliato dalla Palestina, il popolo ebraico rimase a essa fedele in tutti i paesi della sua dispersione, non cessando mai di pregare e di sperare per il ritorno e la restaurazione della propria libertà nazionale. […] In decenni recenti [gli ebrei] sono ritornati in massa. Essi hanno bonificato il deserto, fatto rivivere la loro lingua, costruito città e villaggi e stabilito una comunità vigorosa e in continua espansione, con una propria vita economica e culturale. […] Il 29 novembre 1947 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una decisione a favore della fondazione di uno Stato Ebreo indipendente in Palestina. […] Questo riconoscimento […] non può essere annullato.

Il punto di vista degli arabi palestinesi
La Palestina era una terra araba. Il diritto arabo alla Palestina riposa su tre distinti motivi: il primo è il diritto naturale del popolo a rimanere in possesso della terra ereditata dai padri; il secondo è che gli Arabi palestinesi vi hanno vissuto per più di 1300 anni; e il terzo è che essi sono tuttora i legittimi proprietari della maggior parte delle dimore e dei campi nei quali gli Israeliani attualmente vivono e lavorano. Quarant’anni fa la Palestina era un paese arabo nella stessa misura di altre parti del mondo arabo. Essa aveva una popolazione di circa 700 000 abitanti, dei quali 674 000 erano arabi musulmani e cristiani e 56 000 erano ebrei – “arabi di religione giudaica” – che vivevano col resto degli abitanti del paese in pace e armonia e godevano di uguali diritti e privilegi. […] Oggi il 77 per cento del territorio della Palestina è occupato dagli Israeliani. Invece dei 56 000 arabi di religione giudaica ci sono circa 2 000 000 di ebrei stranieri introdotti nel paese da tutte le parti del mondo. Gli arabi musulmani e cristiani, che nel 1948 costituivano il 67 per cento della popolazione totale, sono ridotti soltanto al 10 per cento. Il resto è stato espulso e spogliato e ora circa un milione di essi sono in campi per profughi e vivono dell’elemosina delle Nazioni Unite. […] Gli arabi sono decisi a respingere qualsiasi sistemazione che non riconosca il loro pieno diritto alle loro dimore e alla loro patria.

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