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Legenda
Si calcola che alla morte di Gesù, verso l’anno 30, i cristiani fossero circa un centinaio.
Ma nel 59 d.C. i cristiani erano già presenti in molti centri del bacino mediterraneo; e ciò grazie alla predicazione degli apostoli. Un ruolo eccezionale venne ricoperto da Paolo di Tarso, che a partire dal 44 d.C. si dedicò a lunghi viaggi in tutto il Mediterraneo orientale, durante i quali fondò numerose nuove comunità cristiane.
Con la loro diffusione, i cristiani diventarono ben presto vittime dei pregiudizi, già diffusi nei confronti degli Ebrei. Era dunque frequente che, nei periodi difficili, i cristiani diventassero un bersaglio sociale, un capro espiatorio per ogni male della città, come nel caso dell’incendio che nel 64 d.C. distrusse il centro di Roma e che Nerone attribuì ai cristiani.
Le persecuzioni più gravi nei confronti dei cristiani avvennero sotto gli imperatori Decio (249-251) e Valeriano (253-260). L’ultima persecuzione fu ordinata nel 303 dall’imperatore Diocleziano, ma, come le precedenti, non riuscì a fermare la diffusione della nuova religione.
Descrizione
La carta dimostra che la diffusione del cristianesimo seguiva soprattutto le zone costiere del Mediterraneo, più facilmente raggiungibili dalla predicazione dei primi cristiani, in particolare l’area dell’Anatolia, la Turchia, fu la zona più frequentata da Paolo durante i suoi viaggi.