PRIMA: Il fallimento politico dei due grandi poteri universali: impero e papato
Dopo secoli di contrasti per la supremazia, fra il papato e l’impero nessuno uscì vincitore: le ambizioni politiche di Federico II di Svevia, di restituire autorità all’impero, fallirono sia in Germania per la forza dei feudatari, sia in Italia per l’affermazione dei Comuni. Anche il progetto papale di costruire un sistema teocratico non raggiunse l’obiettivo né con Innocenzo III (1160-1216) né con Bonifacio VIII e si concluse con una crisi e con il trasferimento della sede papale ad Avignone.
DOPO: La rinascita dello Stato e l’indebolimento del papato
Lo sviluppo dei poteri signorili e l’aff ermazione dei Comuni avevano frammentato in Italia il territorio in diverse entità politiche autonome. Ma in un contesto di crisi economica e di continui scontri, la nobiltà e i cittadini si sottoposero all’autorità del re. La monarchia quindi si rafforzò, ma come una magistratura garante dei privilegi dei tre ordini della società. Il papato, invece, uscì indebolito dopo l’esperienza della cattività avignonese e dei successivi scismi e gli Stati approfittarono della crisi per strappare concessioni ai vari papi che si contendevano il controllo della Santa Sede.
DOPO: La rinascita dello Stato e l’indebolimento del papato
Lo sviluppo dei poteri signorili e l’aff ermazione dei Comuni avevano frammentato in Italia il territorio in diverse entità politiche autonome. Ma in un contesto di crisi economica e di continui scontri, la nobiltà e i cittadini si sottoposero all’autorità del re. La monarchia quindi si rafforzò, ma come una magistratura garante dei privilegi dei tre ordini della società. Il papato, invece, uscì indebolito dopo l’esperienza della cattività avignonese e dei successivi scismi e gli Stati approfittarono della crisi per strappare concessioni ai vari papi che si contendevano il controllo della Santa Sede.
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V.4.0