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    Legenda

    Dal 1869 la Baia di Assab era diventata uno scalo carbonifero per le navi della Compagnia Rubattino.
    Nel 1882 venne acquistata dallo Stato italiano: tale acquisto può essere considerato il punto di partenza del colonialismo italiano.

    Nel 1885 le truppe italiane occuparono Massaua, come risposta a un eccidio di esploratori italiani. Quell’area era formalmente sotto il controllo turco. Quando gli Italiani cercarono di penetrare all’interno del Paese suscitarono le proteste del negus, l’imperatore dell’Abissinia (Etiopia).

    Nel 1887 presso Dogali un piccolo reparto delle truppe italiane venne massacrato da migliaia di guerrieri etiopi.

    Nel 1889 venne firmato il Trattato di Uccialli con il nuovo negus etiope Menelik II, che riconosceva il possesso italiano dei territori sul Mar Rosso, una colonia che prese il nome di Eritrea.
    Successivamente i rapporti fra Italia e Etiopia si deteriorarono anche a causa di una controversa interpretazione del trattato. Crispi riprese allora la penetrazione in Etiopia entrando in conflitto con Menelik II, ma subì una disastrosa sconfitta ad Adua (1 marzo 1896).

    Un accordo con i sultani locali stipulato nel 1889-90 stabilì il protettorato italiano su una parte della Somalia.
    L’Italia così affiancava la Gran Bretagna e la Francia nel controllo di questa area.

    Note

    La colonizzazione italiana in Africa orientale

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