PRIMA: Le rivoluzioni borghesi e liberali.
Le insurrezioni in Italia e nel resto d’Europa negli anni Venti e Trenta furono ispirate dal pensiero liberale e costituzionalista: avevano come obiettivo la lotta all’assolutismo, la limitazione del potere sovrano con una costituzione, l’affermazione dei diritti civili. Per questo i moti trovarono appoggio nella classe borghese, influente a livello economico con il suo spirito d’intrapresa e a livello morale e culturale attraverso l’opinione pubblica.
DOPO: Le rivoluzioni popolari, l’industrializzazione e il socialismo.
Durante l’estate del 1849 furono soffocati gli ultimi focolai rivoluzionari che nel 1848 sconvolsero l’Europa. Dal punto di vista territoriale non cambiò nulla rispetto al 1815; ma era ormai chiaro che all’Europa dei re si stava sostituendo l’Europa delle nazioni. Nelle rivoluzioni del 1848, nonostante le peculiarità di ogni singola nazione, si possono cogliere tre tendenze: democratico-sociale, liberalcostituzionale e patriottico-nazionale.
DOPO: Le rivoluzioni popolari, l’industrializzazione e il socialismo.
Durante l’estate del 1849 furono soffocati gli ultimi focolai rivoluzionari che nel 1848 sconvolsero l’Europa. Dal punto di vista territoriale non cambiò nulla rispetto al 1815; ma era ormai chiaro che all’Europa dei re si stava sostituendo l’Europa delle nazioni. Nelle rivoluzioni del 1848, nonostante le peculiarità di ogni singola nazione, si possono cogliere tre tendenze: democratico-sociale, liberalcostituzionale e patriottico-nazionale.
Cause
Eventi
Conseguenze
V.4.0