Per il cristianesimo ortodosso l’edificio del culto è la chiesa. In essa i fedeli si trovano a pregare, ad assistere alle liturgie e a venerare le icone (raffigurazioni sacre dipinte a mano su tavole di legno). A differenza degli edifici cattolici, che hanno visto molti cambiamenti nei secoli a seconda del gusto artistico dell’epoca, le chiese ortodosse sono facilmente identificabili perché molto simili tra loro, riconoscibili all’esterno per le cupole “a cipolla”. Nella chiesa ortodossa ogni particolare ha un significato simbolico.
All’interno della chiesa, lo spazio è diviso in due parti divise da una iconostasi.
È una struttura architettonica tipica delle basiliche dei primi secoli del cristianesimo, che le chiese ortodosse mantengono ancora oggi. È uno spazio posto prima della navata centrale, come atrio di ingresso, che era destinato ai catecumeni, cioè coloro che aspettavano di ricevere il battesimo. Da qui i catecumeni assistevano alla Messa, non potendo ancora accedere alla navata perché non battezzati.
È il luogo riservato ai fedeli e al coro. Nella chiesa ortodossa non ci sono banchi: i fedeli assistono al culto in piedi e vi partecipano cantando e facendosi più volte il segno della croce con le prime tre dita congiunte a simboleggiare la Trinità. Il coro è un elemento fondamentale della liturgia: la Messa è interamente cantata in un continuo dialogo tra i sacerdoti e il coro, che risponde per tutta l’assemblea.
Nella navata si celebrano anche tutti i sacramenti, a eccezione di quello dell’ordine (che avviene dentro il Santuario) e di quello dell’unzione dei malati (che si può impartire pure in una casa o in un ospedale).
Le colonne che sorreggono la cupola centrale sono spesso riccamente affrescate con immagini di santi e martiri, per indicare che santità e martirio sono a fondamento della Chiesa.
L’interno di una chiesa ortodossa è interamente dominato dalla presenza di icone raffiguranti il Cristo, la Madre di Dio e i santi. Oltre all’iconostasi, le icone sono disposte lungo tutto il perimetro della chiesa e si possono trovare anche al centro della navata. Di fronte alle porte regali, proprio al centro della navata, si trova sempre un’icona “mobile”, che viene sostituita periodicamente a seconda del periodo liturgico corrente. Le icone hanno un valore molto profondo per il cristianesimo ortodosso: esse accompagnano la vita dell’uomo come segno della presenza del divino e della realtà trasfigurata in Cristo.
La grande venerazione che i cristiani ortodossi attribuiscono alle icone è simboleggiata anche dalle candele, che riempiono di luce lo spazio della chiesa. I fedeli le accendono e le collocano in speciali candelabri rotondi disposti di fronte a ogni icona. Dopo aver acceso la candela, il fedele si segna più volte guardando l’icona, poi la bacia e vi appoggia la fronte per qualche secondo, in segno di supplica e di richiesta di protezione.
È una porta a due battenti collocata al centro dell’iconostasi. Il sacerdote passa attraverso di essa in momenti definiti della liturgia. Prima dell’acclamazione del Vangelo, il sacerdote esce da essa con il Libro in mano perché i fedeli possano adorarlo, e ugualmente, dopo la consacrazione, esce con il calice per distribuire l’eucaristia. Sulle porte regali è sempre rappresentata l’annunciazione e i quattro evangelisti.
È una parete coperta interamente da icone, che ha la funzione di separare il Santuario dalla navata, riservata ai fedeli. Le icone che formano l’iconostasi costituiscono il punto visivo centrale di tutta la chiesa. I fedeli, guardandole, sono chiamati a stare al cospetto dei santi e di tutta la storia della salvezza. Le icone sono disposte secondo un canone definito che si ripete uguale in ogni chiesa: al centro è il Cristo Pantocratore (dal greco pan “tutto” e kratéo “dominare con forza”: è la raffigurazione di Cristo Re dell’Universo); alla sua sinistra Maria, Madre di Dio, e alla sua destra Giovanni Battista; poi i santi, i profeti, i patriarchi.
È la parte della chiesa che non è visibile ai fedeli, perché coperta dall’iconostasi. È lo spazio divino per eccellenza, ed è accessibile solo ai sacerdoti o agli officianti del culto. All’interno del Santuario è contenuto l’altare, sul quale il sacerdote consacra il pane e il vino, celebrando l’eucaristia. Sempre all’interno del Santuario sono contenuti gli oggetti sacri che i sacerdoti usano per il culto. Anche se i fedeli non lo vedono, è uno spazio estremamente bello, spesso finemente decorato e affrescato: tutto è simbolico come segno della presenza del divino.
Nella cupola centrale che sovrasta la navata centrale delle chiese ortodosse si trova sempre raffigurata l’immagine del Cristo Pantocratore nell’atto di benedire l’Universo con le tre dita della mano destra, secondo l’uso bizantino. L’immagine è spesso inscritta in un fondale dorato che rappresenta la gloria celeste. Il numero delle cupole è simbolico: se troviamo una sola cupola, essa simbolizza l'Unico Dio; se le cupole sono tre, la Santissima Trinità; se cinque, Cristo e i quattro evangelisti. Anche la forma della cupola ha il suo significato simbolico: la forma “a cipolla” tipica delle chiese ortodosse simboleggia la fiamma di una candela a ricordare che i cristiani sono la “luce del mondo".