390 a.C.
I GALLI SENONI SACCHEGGIANO ROMA
I GALLI SENONI SACCHEGGIANO ROMA
Nel 390 a.C. Roma fu messa a ferro e fuoco dai Galli Senoni. Questi ultimi attraversarono prima l’Etruria e poi il Lazio, sconfissero l’esercito della Lega latina che aveva cercato di fermarli presso il fiume Allia e infine saccheggiarono Roma.
I Galli Senoni dimostrarono di non avere pietà di nulla e nessuno; arrivarono persino a distruggere le XII Tavole. Si ritirarono solo dopo aver ottenuto dai Romani un significativo riscatto.
343-290 a.C.
GUERRE SANNITICHE
GUERRE SANNITICHE
Roma era interessata a espandersi in Campania, zona occupata dai Sanniti. Da questa contesa ebbero origine le tre guerre (343-290 a.C.), che Roma dovette combattere per ottenere quei territori.
I Sanniti erano una popolazione di origine indoeuropea che abitava nelle zone appenniniche dell’Abruzzo e del Molise. A partire dal V secolo a.C. questo popolo aveva invaso le fertili pianure della Campania.
Le guerre sannitiche furono caratterizzate da scontri durissimi che obbligarono Roma a riorganizzare l’esercito; tutta l’Italia centrale e la Campania finirono sotto il dominio di Roma.
275 a.C.
I ROMANI SCONFIGGONO PIRRO A MALEVENTUM
I ROMANI SCONFIGGONO PIRRO A MALEVENTUM
Temendo di finire sotto il dominio romano, Taranto chiese aiuto a Pirro, re dell’Epiro, che mirava a fondare un regno nella Magna Grecia. Fu così che Pirro sbarcò in Italia con un esercito composto anche da una ventina di elefanti, animali mai visti dai Romani, che durante la prima battaglia fuggirono terrorizzati alla loro vista.
Tuttavia, la guerra fu vinta dai Romani nel 275 a Maleventum, ribattezzata da allora in Beneventum: Taranto e le altre colonie greche si arresero infine nel 272 a.C. a Roma, che ormai controllava la Penisola da Rimini allo stretto di Messina.
264-241 a.C.
PRIMA GUERRA PUNICA
PRIMA GUERRA PUNICA
Le guerre puniche, combattute tra i Romani e i Cartaginesi per il controllo del Mediterraneo, sono suddivise dagli storici in tre momenti. La prima guerra punica (264-241 a.C.) ebbe inizio con i primi scontri avvenuti in Sicilia, dove Cartagine aveva sottomesso varie colonie greche.
Nonostante le battaglie combattute in Africa, lo scontro decisivo ebbe luogo nuovamente in Sicilia, dove, nelle acque delle isole Egadi, Cartagine venne sconfitta e fu obbligata a consegnare la Sicilia ai Romani. Questi ultimi ne approfittarono per impadronirsi anche della Sardegna e della Corsica
218-202 a.C.
SECONDA GUERRA PUNICA
SECONDA GUERRA PUNICA
Mentre Roma rafforzava il suo controllo sui mari (sconfitta degli Illiri, stanziati sulle coste orientali dell’Adriatico) e consolidava la sua presenza nell’Italia settentrionale (sottomissione di quasi tutte le tribù celtiche), Cartagine conquistò un’ampia porzione del Sud della Spagna.
Il casus belli (pretesto per un nuovo scontro) venne fornito dall’assedio cartaginese della città di Sagunto. Sotto la guida di Annibale, i Cartaginesi varcarono le Alpi, giunsero nella Pianura Padana e batterono in diversi scontri i Romani, fino al lago Trasimeno.
216 a.C.
BATTAGLIA DI CANNE
BATTAGLIA DI CANNE
Nel 216 a.C. ci fu una battuta di arresto per i Romani, che subirono una grave sconfitta a Canne, in Puglia. Tuttavia seppero immediatamente risollevarsi, riorganizzarono l’esercito arruolando anche i nullatenenti e gli schiavi e passarono al contrattacco, sconfiggendo Siracusa e Capua, città alleate di Annibale. Poi Roma inviò in Spagna l’esercito di Scipione, che costrinse Cartagine a lasciare la penisola iberica.
202 a.C.
BATTAGLIA DI ZAMA
BATTAGLIA DI ZAMA
Dopo essersi ammantato di gloria nelle imprese compiute nella penisola iberica e dopo essere stato eletto console, Scipione sbarcò in Africa, provocando il rientro in patria di Annibale.
Nel 202 a.C. i Cartaginesi furono nuovamente sconfitti a Zama e dovettero accettare il dominio di Roma.
149-146 a.C.
TERZA GUERRA PUNICA
TERZA GUERRA PUNICA
Dopo le tante vittorie, Roma aveva ormai consolidato la sua posizione nel Mediterraneo orientale. Tuttavia Cartagine stava vivendo un momento di ripresa economica e questo mise in allarme Roma, che cercò un pretesto per riprendere la guerra. Quando il re di Numidia si impadronì di alcuni territori punici, i Cartaginesi si difesero, violando le condizioni di pace stabilite dai Romani. Così Roma intervenne sul suolo africano, assediando Cartagine per tre lunghi anni. Infine, nel 146 a.C., distrusse la città e ridusse in schiavitù i suoi abitanti.
148 a.C.
I ROMANI CONQUISTANO LA MACEDONIA
I ROMANI CONQUISTANO LA MACEDONIA
In seguito alla sconfitta della Siria, i rapporti tra Macedoni e Romani si guastarono, ancor di più perché la Macedonia stava diventando il punto di riferimento di tutti i malumori che serpeggiavano in Grecia nei confronti dei Romani. Così, ebbe inizio la terza guerra macedonica (171-168 a.C.), che si concluse con la vittoria romana di Pidna (168 a.C.) e la fine del regno di Macedonia: nel 148 a.C. il territorio macedone divenne definitivamente un dominio romano.
133 a.C.
I ROMANI DISTRUGGONO NUMANZIA E CONQUISTANO LA SPAGNA
I ROMANI DISTRUGGONO NUMANZIA E CONQUISTANO LA SPAGNA
Eliminato in maniera definitiva l’antico nemico cartaginese, i Romani rivolsero le loro attenzioni militari verso la Spagna, dove era scoppiata la rivolta dei Celtiberi. A sedare la rivolta fu inviato Scipione Emiliano, il generale romano che aveva distrutto Cartagine; egli guidò l’esercito nell’assedio alla capitale di questo popolo, Numanzia, i cui cittadini si suicidarono pur di non consegnarsi ai Romani nel 133 a.C.
La Spagna fu divisa in due province romane: la Spagna Citeriore e la Spagna Ulteriore. Ora Roma dominava l’intera area del Mediterraneo.