70 a.C.
CONSOLATO DI POMPEO E CRASSO
CONSOLATO DI POMPEO E CRASSO
Ritiratosi Silla nel 79 a.C., ricominciarono gli scontri tra fazioni. Furono favoriti coloro che controllavano l’esercito.
Il Senato affidò al giovane generale Gneo Pompeo il compito di reprimere la rivolta dei seguaci di Mario (esplosa nella penisola iberica) e a Marco Licinio Crasso l’incarico di sedare una ribellione di schiavi guidata dal gladiatore Spartaco in Italia. Grazie al successo militare e al sostegno delle loro legioni, Pompeo e Crasso ottennero il consolato, nel 70 a.C., pur non avendo i requisiti previsti dalla legge sulla carriera politica.
63 a.C.
CONGIURA DI CATILINA
CONGIURA DI CATILINA
Terminato l’anno di consolato, Pompeo rafforzò il proprio prestigio con importanti campagne militari. Tuttavia, al rientro a Roma nel 62 a.C., si trovò in contrasto con il Senato.
Un anno prima (63 a.C.), mentre Pompeo era impegnato in Oriente, la Repubblica visse un momento di crisi: il patrizio Catilina organizzò una congiura per impadronirsi del potere. Denunciato al Senato di Roma da Cicerone (avvocato di gran fama e console nel 63 a.C.), egli fu costretto a rifugiarsi con le proprie truppe in Etruria, dove fu sconfitto e ucciso con i suoi sostenitori.
60 a.C.
PRIMO TRIUMVIRATO CON CESARE, POMPEO E CRASSO
PRIMO TRIUMVIRATO CON CESARE, POMPEO E CRASSO
Il primo triumvirato fu un accordo stabilito in privato nel 60 a.C. tra Gaio Giulio Cesare, un giovane esponente dei popolari che aspirava a diventare console, Gneo Pompeo e Marco Licinio Crasso.
Dopo l’elezione al consolato, Cesare favorì inizialmente Pompeo, imponendo al Senato il riconoscimento della sistemazione dell’Oriente; poi tese la mano a Crasso, facendo approvare una legge che favoriva i pubblicani.
Quanto a sé, Cesare si affidò il governo delle Gallie per i cinque anni successivi al consolato.
58-52 a.C.
CAMPAGNA MILITARE DI CESARE CONTRO I GALLI
CAMPAGNA MILITARE DI CESARE CONTRO I GALLI
Per raggiungere il prestigio di Pompeo, a Cesare serviva compiere una grande campagna militare. Voleva diventare governatore delle Gallie proprio perché quei territori erano abitati da tribù spesso impegnate in lotte intestine.
Il casus belli fu fornito dagli Elvezi, che volevano stabilirsi in Gallia per sfuggire alla pressione dei Germani; per arrivarci, dovettero attraversare il territorio degli Edui, vecchi alleati di Roma.
Così Cesare, con il pretesto di difendere gli Edui, attaccò gli Elvezi e li sconfisse a Bibracte nel 58 a.C. Seguirono altri anni di guerre fino al 52 a.C., quando tutta la Gallia finì sotto il dominio romano.
49 a.C.
INIZIA LA GUERRA CIVILE TRA CESARE E POMPEO
INIZIA LA GUERRA CIVILE TRA CESARE E POMPEO
Dopo che Crasso venne ucciso (53 a.C.) nella campagna contro i Parti, in Persia, divenne inevitabile lo scontro per il potere tra Cesare e Pompeo. Il Senato scelse di schierarsi con Pompeo e lo nominò console senza collega.
Nel frattempo Cesare si dichiarò disponibile a sciogliere il suo esercito e a rientrare a Roma come privato cittadino, solo se Pompeo avesse fatto la stessa cosa con le sue legioni in Spagna.
Il Senato si oppose e diede pieni poteri a Pompeo. Cesare, senza alternative, si mise in marcia verso Roma con il suo esercito nel 49 a.C., dando inizio a una guerra civile.
48 a.C.
BATTAGLIA DI FARSALO
BATTAGLIA DI FARSALO
Pompeo fuggì in Epiro, mentre Cesare sconfisse le sue truppe spagnole e se ne assicurò l’appoggio.
Cesare si recò poi in Grecia, dove sbaragliò i sostenitori di Pompeo nella battaglia di Farsalo del 48 a.C. Pompeo allora cercò rifugio in Egitto, ma venne assassinato dal re Tolomeo, per guadagnarsi la riconoscenza del vincitore.
Cesare si trattenne in Egitto per nove lunghi mesi, sia per la situazione politica sia per la storia d’amore con Cleopatra, dopodiché sconfisse il re del Ponto Farnace, e piegò definitivamente i pompeiani, prima in Africa settentrionale e poi in Spagna, diventando padrone assoluto di Roma.
44 a.C.
CESARE DITTATORE A VITA; LA CONGIURA DELLE IDI DI MARZO
CESARE DITTATORE A VITA; LA CONGIURA DELLE IDI DI MARZO
Roma mantenne la forma politica di una Repubblica, nonostante Cesare avesse concentrato nelle sue mani tutti i poteri. Dopo che fu dichiarato dittatore e padre della patria, ottenne come privilegi: l’inviolabilità e il diritto di veto (opposizione) nei confronti del Senato; con questi poteri, Cesare si dedicò a limitare l’autorità dei senatori.
All’inizio del 44 a.C. divenne dittatore a vita, ma la preoccupazione che il suo potere diventasse illimitato spinse due tra i suoi più stretti collaboratori, Bruto e Cassio, a organizzare una congiura. Fu così che il 15 (idi) di marzo Cesare venne pugnalato a morte.
43 a.C.
SECONDO TRIUMVIRATO CON OTTAVIANO, LEPIDO E ANTONIO
SECONDO TRIUMVIRATO CON OTTAVIANO, LEPIDO E ANTONIO
Marco Antonio si impose come continuatore dell’opera di Cesare. Tuttavia, quest’ultimo aveva indicato come proprio erede il pronipote Ottaviano, che riuscì a conquistare la fiducia del Senato e dei veterani legati a Cesare.
A Modena, Ottaviano sconfisse Marco Antonio, ma poi decise di accordarsi con lui e con Lepido per dare vita a un nuovo triumvirato.
Il secondo triumvirato (43 a.C.) fu una vera e propria magistratura. Lepido ricoprì la carica di pontefice massimo; Marco Antonio riconobbe a Ottaviano il governo dell’Occidente mentre pretese il governo dell’Oriente; si stabilì quindi in Egitto, legandosi alla regina Cleopatra.
42 a.C.
BATTAGLIA DI FILIPPI
BATTAGLIA DI FILIPPI
Con nuove liste di proscrizione, i triumviri eliminarono i congiurati e tutti coloro che consideravano nemici.
Restavano perciò solo le basi militari dei congiurati da attaccare, che però si trovavano lontano da Roma; erano soprattutto in Oriente, dove si erano rifugiati Bruto e Cassio. Questi ultimi avevano messo in piedi un esercito di circa 80.000 soldati.
Lo scontro tra l’esercito di Ottaviano e Marco Antonio con quello dei congiurati avvenne in Macedonia, a Filippi, nel 42 a.C. Bruto e Cassio, dopo la sconfitta del loro esercito, si tolsero la vita.
31 a.C.
BATTAGLIA DI AZIO
BATTAGLIA DI AZIO
I territori d’Oriente erano governati da Marco Antonio come fossero una sua proprietà personale. Inoltre, il legame affettivo con Cleopatra lo mise in cattiva luce a Roma e offrì a Ottaviano lo spunto per presentarsi come difensore delle tradizioni romane e della libertà.
La battaglia che vide scontrarsi Marco Antonio e Ottaviano fu combattuta ad Azio, in Epiro, nel 31 a.C.
Incapace di accettare la sconfitta, Marco Antonio si suicidò insieme a Cleopatra. Fu l’ultima guerra civile e Ottaviano restò così il padrone assoluto dello Stato romano.
Azio segnò la fine della Repubblica e l’inizio dell’Impero.