496
BATTESIMO DI CLODOVEO
Battesimo di Clodoveo
Nel 496 Clodoveo, re dei Franchi e conquistatore di tutta la Gallia, si fece battezzare. Questa decisione fu molto importante da un punto di vista politico e non solo personale: favorì l’integrazione tra il suo popolo e i gallo-romani di fede cattolica, e inoltre avvicinò il regno al papato. Clodoveo, poi, si adoperò per la conversione dei Franchi al cattolicesimo, in un momento storico in cui la maggior parte delle popolazioni barbare erano di religione ariana.
732
CARLO MARTELLO SCONFIGGE GLI ARABI A POITIERS
Carlo Martello sconfigge gli Arabi a Poitiers
Carlo Martello (714-741), maggiordomo dei regni di Austrasia e Neustria, respinse gli invasori arabi oltre la catena dei monti Pirenei nel 732, durante la battaglia di Poitiers. Questi popoli di fede musulmana si stavano espandendo ben oltre la penisola iberica, e tra i sovrani franchi c’era chi voleva o provava a trovare un accordo pacifico con gli arabi. Carlo Martello invece, decise di combattere e li sconfisse in una serie di battaglie, la più famosa delle quali è quella di Poitiers. Così, oltre a difendere la cristianità dall’invasione islamica, Carlo Martello riuscì a comprendere nella sua zona di influenza anche la Gallia meridionale.
754
PIPINO IL BREVE VIENE INCORONATO RE DEI FRANCHI (DINASTIA DEI PIPINIDI)
Pipino il Breve viene incoronato re dei Franchi (dinastia dei Pipinidi)
Pipino il Breve nel 751 depose Childerico III, ossia l’ultimo re della dinastia merovingia. Nel 754 poi, Pipino chiese a papa Stefano II di incoronarlo re con un nuovo rito: l’unzione. Inizialmente venne unto con l’olio santo dai vescovi della Gallia e, tre anni dopo, dal papa, arrivato appositamente da Roma. Fino a quel momento, i re franchi diventavano sovrani per acclamazione, mentre, con questo rito, Pipino riprendeva una consuetudine propria degli antichi Ebrei. L’unzione di un sovrano significò da allora l’acquisizione di un potere non solo istituzionale, ma sacro, poiché era generalmente riservata a vescovi e sacerdoti. Con Pipino il Breve ebbe inizio la dinastia dei Pipinidi, più tardi chiamata dei Carolingi.
756
NASCE LO STATO DELLA CHIESA SUI TERRITORI SOTTRATTI AI LONGOBARDI DA PIPINO IL BREVE
Nasce lo Stato della Chiesa sui territori sottratti ai Longobardi da Pipino il Breve
Il papa, con l’unzione di Pipino il Breve, ebbe un proprio tornaconto: si assicurò infatti l’appoggio del re dei Franchi, un forte alleato in grado di proteggerlo dalla minaccia longobarda che minava l’indipendenza del papato. Nel 756 toccò a Pipino scendere in Italia per volere di Stefano II. Così, dopo aver sconfitto Astolfo, re dei Longobardi, impose di consegnare al pontefice i territori bizantini occupati dai Longobardi: l’Esarcato (Ravenna), la Pentapoli (Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona) e gran parte del Lazio. Questo fatto segnò la nascita dello Stato della Chiesa.
772-796
CAMPAGNE DI CARLO MAGNO CONTRO SASSONI, FRISONI, ARABI, AVARI
Campagne di Carlo Magno contro Sassoni, Frisoni, Arabi, Avari
Dopo una lunga serie di campagne militari vittoriose, Carlo divenne Magno, cioè «grande». Tra il 772 e il 785 Carlo Magno si scontrò con i Sassoni. Dopo molti interventi militari e altrettante leggi per colpire chi praticava riti pagani, i Franchi riuscirono infine a piegare questo popolo bellicoso, che pagò caro la propria irriverenza: a Verdun, nel 782. Anche i Frisoni si erano rivoltati di fronte alle imposizioni dei Franchi e anch’essi furono attaccati e sconfitti nel 784. Contro gli Arabi di Spagna, diverse furono le spedizioni, finché Carlo riuscì ad assicurare la frontiera dei Pirenei e a conquistare parte della penisola iberica. Infine toccò agli Àvari: nel 795-796 Carlo Magno si impossessò delle loro ricchezze e impose il cattolicesimo.
774
CARLO MAGNO SCONFIGGE I LONGOBARDI
Carlo Magno sconfigge i Longobardi
I Longobardi cercarono di arrivare a un compromesso con i Franchi: re Desiderio diede in moglie al primogenito di Pipino, Carlo, la propria figlia (Ermengarda). Il tentativo di avvicinamento però fallì dopo la morte di Pipino il Breve, Carlo infatti ripudiò la moglie e la rispedì a Pavia (771). Volendo metter fine alla questione longobarda, Carlo armò un esercito e nel 774 penetrò in Italia, ufficialmente per prestare aiuto a papa Adriano I, attaccato da re Desiderio. La vittoria dei Franchi avvenne vicino a Torino e, dopo aver occupato Pavia, Carlo fece rinchiudere Desiderio in convento. Infine si prese i territori longobardi per annetterli al proprio regno. Carlo divenne così re dei Franchi e dei Longobardi.
800
LEONE III INCORONA CARLO MAGNO IMPERATORE
Leone III incorona Carlo Magno imperatore
Dopo tutte queste conquiste, il regno di Carlo Magno si estendeva per gran parte del continente europeo ed era unificato non solo dal punto di vista politico, ma anche religioso. Il pontefice, capo della cristianità, riconobbe le vittorie e la missione cristiana di Carlo Magno in una cerimonia solenne, celebrata nella notte di Natale dell’800 a San Pietro, a Roma. Papa Leone III incoronò Carlo imperatore del Sacro Romano Impero e dei Romani. Allora tutto il popolo e i guerrieri franchi lo acclamarono quale nuovo imperatore. Carlo Magno, non si riferì mai al suo impero con la formula di “impero romano”, ma sempre con quella di “impero franco e cristiano”.
814
LUDOVICO IL PIO SUCCEDE A CARLO MAGNO
Ludovico il Pio succede a Carlo Magno
Con la morte dell’imperatore, nell’814, il regno rimase un dominio immenso senza una guida carismatica e con una serie di problemi da risolvere come, ad esempio, la questione dell’unità dell’impero e la struttura amministrativa estremamente fragile. Conti, marchesi e duchi tendevano a regnare come dei signorotti che imponevano la propria autorità e non quella dell’imperatore: governavano i propri territori come piccoli regni svincolati dall’impero. Al successore di Carlo Magno, il figlio Ludovico detto il Pio (814-840) sarebbe toccato far fronte a tutti questi problemi se non che era più dedito alle pratiche religiose che alle imprese militari o agli aspetti amministrativi.
817
SUDDIVISIONE DELL’IMPERO CAROLINGIO FRA I SUOI EREDI
Suddivisione dell’impero carolingio fra i suoi eredi
Seguendo la tradizione franca per la successione, Ludovico il Pio nell’817 emanò l’Ordinatio imperii, che prevedeva la spartizione delle terre tra i suoi tre figli maschi, sebbene non in parti uguali: a Lotario, il primogenito, sarebbe spettata la maggioranza dei territori e la carica imperiale, agli altri due figli, Pipino e Ludovico il Germanico, andarono in eredità porzioni più ridotte del regno; a Pipino toccò l’Aquitania, a Ludovico la Baviera. La suddivisione non venne accettata dai due fratelli che si rivoltarono contro Lotario. A peggiorare le cose, Ludovico il Pio decise di lasciare una porzione dell’impero anche a un figlio nato da un’altra moglie: Carlo il Calvo.
843
TRATTATO DI VERDUN
Trattato di Verdun
Nell’842 a Strasburgo, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo decisero di fare un giuramento che segnasse la fine delle ostilità reciproche. Nell’843 ampliarono la loro alleanza a Lotario e firmarono il trattato di Verdun che stabilì che, oltre al titolo di imperatore, il regno d’Italia e una regione a ovest del fiume Reno (la Lotaringia) andassero a Lotario; il regno di Germania a Ludovico il Germanico; il regno di Francia a Carlo il Calvo. In tal modo, ognuno dei tre fratelli era sovrano nei propri territori senza riconoscere alcuna autorità superiore: il titolo imperiale divenne più una carica onorifica che altro e i tre regni erano del tutto indipendenti.
IX-X secolo
DIFFUSIONE DEL FEUDALESIMO
Diffusione del feudalesimo
Tra IX e X secolo si diffuse il feudalesimo, una forma di organizzazione della società incentrata sul rapporto vassallatico. È un legame tra uomini liberi dove il più debole si mette volontariamente sotto la protezione del forte, a cui giura fedeltà, obbedienza e aiuto militare in caso di attacco, diventando suo vassallo. Col tempo i sovrani iniziarono a premiare i cavalieri che dimostrano più coraggio con un feudo da governare, assegnato durante la cerimonia di investitura. Il feudatario, a sua volta, poteva suddividere il feudo in porzioni più piccole, assegnandole a persone di sua fiducia: i valvassori, e questi, a loro volta, ai valvassini.