476
CADUTA DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE
Caduta dell’Impero Romano d’Occidente
Nel 476 fu deposto l’ultimo imperatore: un bambino chiamato Romolo Augustolo. Furono le truppe barbariche stanziatesi in Italia a deporre Romolo e a proclamare re il proprio generale, Odoacre.
Quest’ultimo si accaparrò il diritto a regnare in Italia dopo essersi posto al servizio dell’imperatore d’Oriente Zenone. Al 476, anno simbolico della caduta dell’Impero Romano d’Occidente, gli storici hanno fatto risalire la fine dell’età antica e datano l’inizio del Medioevo.
527-565
REGNO DI GIUSTINIANO
Regno di Giustiniano
Giustiniano divenne imperatore nel 527 e fu probabilmente il più importante sovrano bizantino. Ciò che lo distinse fu una politica chiamata renovatio imperii: cioè la decisione di restaurare l’impero romano-cristiano nelle sue basi istituzionali, territoriali e religiose. Per portare a compimento questa grandiosa idea era necessario: rafforzare l’organizzazione amministrativa, garantendo ovunque, nel vasto territorio, il rispetto delle medesime norme; assicurare l’unità religiosa: con la difesa dell’ortodossia cristiana; riappropriarsi delle terre che erano diventate i regni romano-barbarici.
532
RIVOLTA DI NIKA
Rivolta di Nika
Nell’ippodromo di Costantinopoli, nel 532, scoppiò la cosiddetta rivolta di Nika (dalla parola greca che significa “Vinci!”). Tutto incominciò quando i Verdi, tifosi della corsa delle bighe e fazione politica antimperiale, si ribellarono contro Giustiniano, assediandolo nel suo palazzo e dando alle fiamme circa metà della capitale imperiale.
Il generale Belisario riuscì a riportare l’ordine non senza decimare i ribelli; entrò nell’ippodromo con i suoi soldati e fece sbarrare le porte: tremila Verdi furono massacrati e la struttura sportiva fu pressoché rasa al suolo.
533-534
GUERRA CONTRO I VANDALI
Guerra contro i Vandali
L’imperatore voleva riconquistare i territori appartenuti all’impero d’Occidente. I sovrani barbari non erano considerati re dei romani, ma solo re dei rispettivi popoli; erano dunque semplici usurpatori di troni. Giustiniano era certo di vincere per la fragilità interna dei regni barbarici. All’arrivo dei bizantini, nel 533, i popoli Germani erano divisi in due gruppi etnici: cattolici e ariani, che appartenevano alla casta dominante vandala. Il generale Belisario in pochissimo tempo riuscì quindi a occupare tutto il regno dei Vandali, che comprendeva: l’Africa settentrionale, la Sardegna e la Corsica. Il rapido successo ottenuto, incoraggiò Giustiniano a nuovi attacchi per la riconquista dell’Occidente.
534
PUBBLICAZIONE DEL CORPUS IURIS CIVILIS
Pubblicazione del Corpus iuris civilis
Nel 534 Giustiniano pubblicò il Corpus iuris civilis, un testo completo e dal valore universale che unificava tutte le leggi, le sentenze e i pareri giuridici esistenti. Nominò una commissione di esperti per esaminarle e unificarle. I giuristi della commissione, non si limitarono semplicemente a raccogliere le leggi del passato ma adeguarono il diritto romano all’organizzazione di stampo assolutistico dell’impero bizantino e ai principi della religione cristiana. L’importanza del Corpus iuris civilis, conosciuto anche come Codice di Giustiniano, non consistette solo nel tramandare il diritto romano, fu infatti la fonte primaria di riferimento per la legislazione dei paesi d’Europa fino all’età moderna.
535-553
GUERRA CONTRO GLI OSTROGOTI
Guerra contro gli Ostrogoti
La facile vittoria di Belisario contro i Vandali incoraggiò i Bizantini a dirigersi in Italia contro il Regno degli Ostrogoti. Nel 535 iniziò, così, la campagna dell’enorme e potente esercito bizantino contro i barbari (guerra greco-gotica). I Goti opposero una lunga resistenza che non riuscì tuttavia a fermare la conquista dell’Italia. Molte furono le città devastate dalle guerre, la popolazione fu decimata dalle carestie e dalle epidemie che condussero anche a una drastica diminuzione delle attività agricole e commerciali. Alla fine, il generale bizantino Narsete risolse il conflitto sconfiggendo i Goti nella battaglia di Gualdo Tadino del 552 e un anno dopo con l’uccisione dell’ultimo re ostrogoto.
553-554
GUERRA CONTRO I VISIGOTI
Guerra contro i Visigoti
Il progetto di riconquista iniziato da Giustiniano prevedeva, come ultima campagna militare quella contro il regno dei Visigoti, stanziati nella penisola iberica. Il popolo barbaro fu preso di mira dal mare e costretto a ripiegare verso le aree più interne (553-554). L’esercito bizantino prese quindi la costa mediterranea ma non riuscì a spingersi oltre, limitandosi alla Spagna meridionale.
Con l’ultima spedizione di conquista dei regni barbarici intrapresa da Giustiniano, il Mediterraneo tornò a essere un’altra volta un “lago romano”.
554
EMANAZIONE DELLA PRAMMATICA SANZIONE
Emanazione della Prammatica Sanzione
Con la Prammatica Sanzione, emessa nel 554, subito dopo la conquista dell’Italia occupata dai Goti, la Penisola divenne ufficialmente una provincia dell’impero d’Oriente. Il decreto prevedeva la riorganizzazione del governo e dell’amministrazione italiana sotto il controllo di un rappresentante dell’imperatore bizantino, l’esarca, che aveva la propria sede a Ravenna.
610-641
REGNO DI ERACLIO
Regno di Eraclio
Dalla seconda metà del VI secolo, si aprì per l’impero bizantino una fase di grave crisi economica e demografica. I territori riconquistati da Giustiniano non durarono a lungo nelle mani dell’impero d’Oriente, anzi, furono ben presto perduti.
Con il regno di Eraclio (610-641) ci fu un timido segnale di ripresa: egli riuscì infatti a rallentare l’avanzata delle popolazioni nemiche e allo stesso tempo si prodigò per riformare lo Stato e la società bizantina. Il successo di Eraclio fu ben presto interrotto dall’espansione degli Arabi che dal 634, nel giro di una quindicina d’anni, strapparono ai Bizantini le province orientali di Palestina, Siria, Egitto e altri territori africani.
730
EDITTO DELL’IMPERATORE LEONE III ISAURICO SULL’ICONOCLASTIA
Editto dell’imperatore Leone III Isaurico sull’iconoclastia
Tra VIII e IX secolo l’impero bizantino fu lacerato internamente da una disputa religiosa che riguardava il culto delle rappresentazioni sacre (di Gesù Cristo, della Madonna e dei santi). La devozione delle immagini era molto diffusa nelle tradizioni popolari ma era considerata ai limiti dell’idolatria da una parte dei membri della Chiesa e dai militari. Il culmine della contesa venne raggiunto nel 730, quando l’imperatore Leone III Isaurico decise con un editto di vietare il culto delle immagini sacre imponendone la distruzione totale (iconoclastia). Esso causò una serie di accesi conflitti che portarono papa Leone III a intervenire convocando un concilio durante il quale condannò l’iconoclastia e scomunicò l’imperatore bizantino.
1453
CADUTA DELL’IMPERO ROMANO D’ORIENTE
Caduta dell’Impero Romano d’Oriente
Al termine dei conflitti iconoclasti l’impero d’Oriente visse un ultimo barlume di splendore. Con la dinastia macedone, in particolare sotto il regno di Costantino VII (945-959), Bisanzio si risollevò per un momento, vivendo un breve rinnovamento politico e culturale. In seguito fu molto importante l’opera di cristianizzazione dei territori slavi svolta dall’imperatore Basilio II (976-1025) e che riguardò perfino la Russia. Dopo la morte di Basilio iniziò un periodo di inarrestabile decadenza che culminò con la presa di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453) e coincise con la fine dell’Impero Romano d’Oriente.