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    Legenda

    La rivoluzione industriale si diffuse molto rapidamente nella parte centrale dell’Inghilterra, tra le città di Liverpool, Manchester e Birmingham. Ciò fu dovuto alla presenza delle materie prime, ma anche alla posizione rispetto all’Oceano Atlantico: dal porto di Liverpool, infatti, transitava la maggior parte delle navi dirette in Europa e nelle colonie.

    Il barbiere Richard Arkwright (1733-1792) inventò un particolare filatoio che funzionava ad acqua: il water frame. Stabilì la sua fabbrica nei pressi di Cromford, nell’Inghilterra centrale: si tratta di un modesto borgo situato sulle rive di un canale ricco d’acqua.

    James Watt (1736-1819), l’uomo che passò alla storia come l’inventore della macchina a vapore, era scozzese. Ma scelse Birmingham per fondare con Matthew Boulton (1728-1809) l’impresa Boulton & Watt, che produceva macchine a vapore per usi diversi.

    John Wilkinson (1728-1808) era figlio di un inventore ed era nato nel minuscolo villaggio di Clifton, quasi ai confini con la Scozia. Si trasferì in un sobborgo di Birmingham, dove fondò le officine Bradley. Qui mise a punto diversi metodi per produrre leghe metalliche e inventò alcuni importanti strumenti per lavorarle.

    John Kay (1704-1780) proveniva da Bury, vicino a Manchester. La sua geniale invenzione, la «spoletta volante», non fu molto apprezzata prima della sua morte. Perciò si trasferì in Francia, ma anche lì ebbe parecchie difficoltà e morì in miseria.

    Samuel Crompton (1753-1827) realizzò il mule, un diverso tipo di filatoio ad acqua. Era un tessitore e agricoltore originario di Bolton, villaggio di contadini non lontano da Manchester.

    George Stephenson (1781-1848) è considerato il padre delle ferrovie ed è l’inventore della famosa locomotiva Rocket, funzionante a vapore. Anch’egli proveniva dal Nord dell’Inghilterra.

    Note

    Scoperte e invenzioni in Inghilterra

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