Guarda e rispondi

    Legenda

    La Polonia separava, con il «corridoio» di Danzica, le due parti della Prussia: questa situazione rendeva la Polonia preda degli interessi espansionistici di Federico II di Prussia.

    Per la sua debolezza la Polonia, stretta fra vicini potenti, non si poté opporre al progetto di spartizione organizzato da Federico II, il quale riuscì a unificare il territorio prussiano, mentre la Russia si impadroniva di Smolensk e dei territori limitrofi, e l’Austria otteneva la Galizia.

    Nel corso della prima coalizione contro la Francia rivoluzionaria, Prussia e Russia si accordarono per rafforzarsi a spese della Polonia: la prima ottenne vari territori e la città di Poznan, la seconda la Rutenia Bianca (oggi Bielorussia) e l’Ucraina.
    Da notare come nel frattempo la Russia avesse occupato anche la Crimea strappandola alla Turchia.

    Sconfitta dai Francesi, la prima coalizione antinapoleonica si sfaldò: la Prussia firmò la pace con la Francia per poter spartire definitivamente la Polonia e conquistò Varsavia; intanto l’Austria ampliava i suoi domini fino a Brest-Litovsk e la Russia si spingeva ancor più a Occidente.
    La Polonia non esisteva più.

    Descrizione

    Il destino della Polonia fu pesantemente condizionato dal fatto di essere circondata da Stati potenti che cercarono di farne un loro protettorato se non di impadronirsene direttamente come avvenne nel Settecento.

    Le carte illustrano le fasi della suddivisione forzata della Polonia, voluta da Austria, Prussia e Russia.

    Note

    Le spartizioni della Polonia

    1/1