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Dove si collocava il Foro nell'Urbe?
Legenda
Anni 45-48.
Nel suo primo viaggio missionario Paolo è accompagnato da Barnaba e, per il primo tratto, anche da Marco che a Roma scriverà il secondo Vangelo.
Nel 45 Paolo parte da Antiochia per il suo primo viaggio missionario attraverso Cipro e l’Asia Minore.
[1] C'erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo.
[2] Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati».
[3] Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono. (At 13, 1-3)
Nel 45, la prima tappa è sull’isola di Cipro, terra natale di Barnaba. Sbarcato a Salamina, inizia la predicazione nelle sinagoghe. Quindi, attraversa l’isola e arriva a Pafo.
[4] Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. [5]Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con sé anche Giovanni come aiutante.
[6] Attraversata tutta l'isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome BarIesus,
[7] al seguito del proconsole Sergio Paolo, uomo saggio, che aveva fatto chiamare a sé Bàrnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. (At 13, 4-7)
Da Pafo Paolo prende il mare per l’Asia Minore e, approdato vicino a Perge, nel 46 visita la regione della Galazia, dove fonda varie comunità, per le quali più avanti scrive la lettera ai Galati.
[49] La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. [50]Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio.
[51] Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio.
[52] I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo. (At 13, 49-52)
Dopo il suo primo viaggio missionario, nel 49 Paolo partecipa al Concilio di Gerusalemme, per affrontare alcune questioni riguardanti i pagani convertiti, estranei alla tradizione ebraica.
[1] Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati».
[2] Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
[3] Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli.
[4] Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro.
[5] Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: «È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè».
[6] Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. (At 15, 1-5)
Anni 49-52.
Nel secondo viaggio missionario, Paolo è accompagnato da Sila e poi anche da Timoteo; visita la Galazia del sud, quindi evangelizza in Macedonia e in Grecia.
Nel 50 Paolo si ferma alcuni giorni a Filippi, colonia romana e città della Macedonia.
[11] Salpati da Troade, facemmo vela verso Samotracia e il giorno dopo verso Neapoli e
[12] di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni;
[13] il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. (...)
[40] Usciti dalla prigione, si recarono a casa di Lidia dove, incontrati i fratelli, li esortarono e poi partirono. (At 16, 11-40)
Quindi Paolo procede per Tessalonica dove, per tre sabati, parla nella sinagoga della resurrezione di Gesù.
[1] Seguendo la via di Anfipoli e Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c'era una sinagoga dei Giudei.
[2] Come era sua consuetudine Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture,
[3] spiegandole e dimostrando che il Cristo doveva morire e risuscitare dai morti; il Cristo, diceva, è quel Gesù che io vi annunzio. (At 17, 1-3)
Nel 51 ad Atene Paolo annuncia Gesù risorto, ma quando gli Ateniesi sentono parlare di resurrezione dai morti, gli dicono: «Su questo, ti sentiremo un'altra volta».
[16] Mentre Paolo li attendeva ad Atene, fremeva nel suo spirito al vedere la città piena di idoli.
[17] Discuteva frattanto nella sinagoga con i Giudei e i pagani credenti in Dio e ogni giorno sulla piazza principale con quelli che incontrava.
[18] Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui e alcuni dicevano: «Che cosa vorrà mai insegnare questo ciarlatano?». E altri: «Sembra essere un annnunziatore di divinità straniere»; poiché annunziava Gesù e la risurrezione.
[19] Presolo con sé, lo condussero sull'Areòpago e dissero: «Possiamo dunque sapere qual è questa nuova dottrina predicata da te? [20] Cose strane per vero ci metti negli orecchi; desideriamo dunque conoscere di che cosa si tratta».
[21] Tutti gli Ateniesi infatti e gli stranieri colà residenti non avevano passatempo più gradito che parlare e sentir parlare. (...)
[32] Quando sentirono parlare di risurrezione di morti, alcuni lo deridevano, altri dissero: «Ti sentiremo su questo un'altra volta».
[33] Così Paolo uscì da quella riunione.
[34] Ma alcuni aderirono a lui e divennero credenti, fra questi anche Dionigi membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro. (At 17, 16-34)
A Corinto, dove nel 51 si ferma un anno e mezzo, Paolo annuncia il Vangelo ai pagani: molti Corinzi si fanno battezzare, compreso il capo della sinagoga con tutta la sua famiglia.
[1] Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto.
[2] Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro
[3] e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatori di tende.
[4] Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.
[5] Quando giunsero dalla Macedonia Sila e Timòteo, Paolo si dedicò tutto alla predicazione, affermando davanti ai Giudei che Gesù era il Cristo.
[6] Ma poiché essi gli si opponevano e bestemmiavano, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente; da ora in poi io andrò dai pagani».
[7] E andatosene di là, entrò nella casa di un tale chiamato Tizio Giusto, che onorava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga.
[8] Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e anche molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano e si facevano battezzare.
[9] E una notte in visione il Signore disse a Paolo: «Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere,
[10] perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in questa città».
[11] Così Paolo si fermò un anno e mezzo, insegnando fra loro la parola di Dio. (At 18,1-18)
Anni 53-58.
Paolo parte per un terzo viaggio missionario, probabilmente accompagnato da qualche discepolo, in cui visita le regioni già da lui evangelizzate dell’Asia Minore e della Grecia.
Paolo si reca a Efeso nel 53, dove rimane per oltre due anni; da qui scrive ai Corinzi, ai Filippesi e ai Galati. Ma la rivolta degli “argentieri" contro i cristiani costringe Paolo alla fuga.
[21] Dopo questi fatti, Paolo si mise in animo di attraversare la Macedonia e l'Acaia e di recarsi a Gerusalemme dicendo: «Dopo essere stato là devo vedere anche Roma».
[22] Inviati allora in Macedonia due dei suoi aiutanti, Timòteo ed Erasto, si trattenne ancora un pò di tempo nella provincia di Asia.
[23] Verso quel tempo scoppiò un gran tumulto riguardo alla nuova dottrina.
[24] Un tale, chiamato Demetrio, argentiere, che fabbricava tempietti di Artèmide in argento e procurava in tal modo non poco guadagno agli artigiani,
[25] li radunò insieme agli altri che si occupavano di cose del genere e disse: «Cittadini, voi sapete che da questa industria proviene il nostro benessere;
[26] ora potete osservare e sentire come questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente, non solo di Efeso, ma si può dire di tutta l'Asia, affermando che non sono dei quelli fabbricati da mani d'uomo.
[27] Non soltanto c'è il pericolo che la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande dea Artèmide non venga stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di colei che l'Asia e il mondo intero adorano».
[28] All'udire ciò s'infiammarono d'ira e si misero a gridare: «Grande è l'Artèmide degli Efesini!».
[29] Tutta la città fu in subbuglio e tutti si precipitarono in massa nel teatro, trascinando con sé Gaio e Aristarco macèdoni, compagni di viaggio di Paolo.
[30] Paolo voleva presentarsi alla folla, ma i discepoli non glielo permisero. (At 19, 21-30)
A Corinto, dove nel 56 rimane qualche mese, Paolo scrive la Lettera ai Romani. La comunità dei Corinzi, molto amata da Paolo, lamenta talvolta la durezza dell’apostolo nei loro confronti.
Anni 60-61.
Paolo viene arrestato a Gerusalemme, ma poiché è cittadino Romano, il procuratore Festo lo invia a Roma per essere processato. Inizia così il viaggio della prigionia.
Salpata da Cesarea Marittima, a causa dei venti invernali, la nave di Paolo fa naufragio sull’isola di Malta nel 60, dove gli abitanti del luogo lo trattano con “rara” umanità.
[1] Una volta in salvo, venimmo a sapere che l'isola si chiamava Malta.
[2] Gli indigeni ci trattarono con rara umanità; (...)
[11] Dopo tre mesi salpammo su una nave di Alessandria che aveva svernato nell'isola, recante l'insegna dei Diòscuri. (At 28, 1,11)
Giunto a Roma nel 61 - passando per Siracusa, Reggio e Pozzuoli - Paolo vive per due anni agli arresti domiciliari in una casa dove incontra molte persone. In comunione con Pietro, capo della comunità romana, Paolo annuncia il Vangelo e probabilmente, prima della morte, compie un altro viaggio missionario in Spagna.
[12] Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni
[13] e di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani arrivammo a Pozzuoli. [14]Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Partimmo quindi alla volta di Roma.
[15] I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese grazie a Dio e prese coraggio.
[16] Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per suo conto con un soldato di guardia. (...)
[30] Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso a pigione e accoglieva tutti quelli che venivano a lui,
[31] annunziando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento. (At 28, 1-31)
Descrizione
I viaggi paolini solo le missioni compiute da San Paolo e descritte negli Atti degli apostoli e nelle proprie lettere. Per queste missioni, Paolo viene definito dalla Chiesa cattolica come il primo missionario, nonché apostolo delle genti.
Secondo gli storici, nei suoi viaggi Paolo ha percorso in tutto circa 20.000 km.