Risurrezione di Lazzaro
Il fatto
La risurrezione di Lazzaro, ultimo «segno» compiuto da Gesù prima della sua stessa risurrezione, si ricollega al significato della Pasqua. Prima di recarsi a Betania, chiamato da Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, Gesù paragona se stesso a un «buon pastore» pronto a dare la vita per il proprio gregge, e allude alla risurrezione: «Io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo» (Giovanni 10,17). Di fronte a Marta, dice: «Io sono la risurrezione e la vita. […] Credi tu questo?». La risposta di Maria: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo» rimanda all’annuncio di Dio per bocca del profeta Ezechiele: «Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri» (Ezechiele 37,13).
La parola
«Gesù […] si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: “Togliete la pietra!”. Gli rispose Marta, la sorella del morto: “Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni”. Le disse Gesù: “Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?”. Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: “Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato […]”. E, detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”. Molti dei giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui».
Dal Vangelo di Giovanni (11,38-45)
L'immagine
Gesù viene mandato a chiamare da Marta e Maria di Betania per curare il loro fratello Lazzaro, gravemente malato. Questi però muore prima dell’arrivo del Cristo; le sorelle lo implorano quindi di riportare il fratello defunto in vita.
L'episodio, ambientato in un paesaggio montuoso, è descritto con attenzione: a sinistra Gesù con Marta e Maria prostrate dinanzi a lui; un personaggio in abito verde, con il braccio a mezz'aria, unisce visivamente il gruppo di Cristo a quello di Lazzaro grazie all’avvicinarsi delle due mani.
Lazzaro, avvolto dalle bende e sorretto da due discepoli, ha sul volto un pallore cadaverico che lentamente riprende vita. Tra i dettagli naturalistici, oltre al gesto delle figure sulla destra che portano i mantelli al naso per difendersi dall'odore, si notano anche i giovani che poggiano a terra la lastra tombale.