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L'EUROPA DEI PELLEGRINAGGI
 

San Francesco e la Terra Santa, Tommaso da Celano



Molte fonti attestano la presenza di Francesco d’Assisi in Terra Santa. Tra queste, le due vite scritte da Tommaso da Celano, che ci illustrano due episodi della visita del fondatore dei frati minori.
Il primo episodio, forse il più noto, è riportato nella Vita prima. “Nel tredicesimo anno della sua conversione – scrive Tommaso da Celano – partì per la Siria, e mentre si combattevano ogni giorno aspre e dure battaglie tra cristiani e pagani, preso con sé un compagno, non esitò a presentarsi al cospetto del sultano dei saraceni”. Si trattava, con ogni probabilità, di Malik al Kamil sultano del Cairo e Francesco si trovava nel campo dei Crociati durante un assedio.
Attorno a questo episodio e ai miracoli compiuti da Francesco durante l’incontro sono sorte molte leggende. Di certo si sa che avvenne durante una tregua tra la fine d’agosto e la fine di settembre del 1219.
Il santo, ci informa ancora Tommaso, dovette passare prima attraverso i sicari del sultano, che non ebbero alcun riguardo per il pellegrino giunto da Assisi. Ma “egli non si atterrì: né minacce, né torture, né morte; e sebbene investito dall’animo ostile e da sentimenti di odio di molti, eccolo accolto dal sultano con grande onore!” Evidentemente al sultano era giunta notizia di quest’uomo, o forse sembrava strano che un cristiano gli chiedesse udienza. Tanto che, scrive ancora il Celano, “ne rimase profondamente stupito, e lo guardava come un uomo diverso da tutti gli altri. Era molto commosso dalle sue parole e lo ascoltava assai volentieri”.
Alcune fonti raccontano che lo stesso Malik al Kamil si sarebbe convertito: forse sarebbe stato questo il desiderio di Francesco, ma non fu così. Di sicuro, secondo altre testimonianze, come il Libro delle cronache o delle tribolazioni dell’ordine dei frati minori di Angelo Clareno, “lo invitò con insistenza a fermarsi nella sua terra e diede ordine che lui e i suoi frati, liberamente, senza pagare pedaggio, potessero accedere al Santo Sepolcro”.
Fin dalla nascita dell’ordine dei frati minori, Francesco ebbe una particolare attenzione per i luoghi santi: nel 1217, quando l’Ordine fu suddiviso in varie giurisdizioni, nacque anche la Provincia di Terra Santa, che si estendeva a tutte le regioni del bacino sud-orientale del Mediterraneo, dall’Egitto fino alla Grecia e oltre. Nel 1263 la provincia fu suddivisa in parti più piccole.
Sappiamo per certo che una rappresentanza di francescani fu al servizio della basilica del Santo Sepolcro dal 1322 al 1327.
Dal 1333 i frati minori entrarono in possesso del Cenacolo e del diritto di celebrare nella basilica del Santo Sepolcro e ancora oggi la Custodia di Terra Santa opera in Israele, Palestina, Giordania, Siria, Libano, Egitto e le isole di Cipro e Rodi. I cristiani sono stati presenti presso il Santo Sepolcro anche nei momenti più tesi: dal 2 aprile al 10 maggio 2002 la basilica della Natività di Betlemme, dove alcuni militanti palestinesi ricercati avevano chiesto asilo, venne assediata dall’esercito israeliano. Il francescano padre Ibrahim Falthas riuscì, dopo trentanove drammatici giorni, a negoziare una soluzione tra le parti senza spargimento di sangue.

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