1294-1303
PONTIFICATO DI BONIFACIO VIII
PONTIFICATO DI BONIFACIO VIII
Nel Trecento vennero meno le due grandi istituzioni su cui si era retto il Medioevo: l’Impero e il papato. Nel 1294 fu eletto papa Celestino V, sorta di eremita lontanissimo dagli intrighi della politica che abdicò dopo soli 6 mesi. Al suo posto salì Bonifacio VIII (1294-1303), abile uomo di governo, che voleva affermare la propria autorità sopra ogni altra. Si scontrò con il re Filippo IV detto il Bello, che aveva deciso di tassare anche il clero francese e sosteneva che il potere del re derivava direttamente da Dio. Filippo rinchiuse Bonifacio VIII nel palazzo di Anagni, nel Lazio; fu poi liberato ma morì nel giro di un mese.
1300
PRIMO GIUBILEO
PRIMO GIUBILEO
Il 1300 fu il primo anno giubilare. Il pontefice Bonifacio VIII proclamò infatti in quell’anno il primo Giubileo della Chiesa cattolica. L’indizione dell’anno santo prevedeva, per coloro che si fossero recati in pellegrinaggio a Roma durante l’anno, l’ottenimento dell’indulgenza plenaria. In pratica la Chiesa avrebbe rimesso loro tutti i peccati commessi nel corso della vita, in seguito a un sincero pentimento. Migliaia furono i pellegrini che accorsero a Roma da tutti i Paesi dell’Europa cristiana, segnando il momento di massimo prestigio per il pontificato di Bonifacio VIII.
1337-1453
GUERRA DEI CENT'ANNI
GUERRA DEI CENT'ANNI
Sebbene la monarchia in Francia nacque fin dal 987 con Ugo Capeto, molti appezzamenti agricoli e città del Sud della Francia erano controllati dalla Corona inglese. Quando, nel 1328, Filippo VI divenne re dei francesi, decise di appropriarsi dei vasti territori occupati dagli inglesi. Iniziò così la guerra dei Cent’anni (1337-1453) e alla fine del conflitto la Francia divenne lo Stato più forte dell’epoca. Nel corso di questo sanguinoso e lungo conflitto si ricorda la vicenda di Giovanna d’Arco, la santa guerriera che combatté per la Corona francese ma che bruciò sul rogo per mano degli stessi francesi, condannata per eresia nel 1431.
1347
PESTE NERA
PESTE NERA
In Europa, agli inizi del Trecento, la popolazione smise di crescere perché fu provata da carestie, guerre ed epidemie, che portarono a una vera e propria crisi demografica. La più terribile tra queste sciagure fu certamente l’epidemia di peste nera. La «peggiore malattia», questo il significato del nome peste, iniziò a diffondersi in Europa intorno al 1347 e durò fino al 1351. Negli anni di poco successivi alla fine dell’epidemia, nel Vecchio Continente si contavano circa 55 milioni di abitanti: 25 milioni in meno dall’inizio della peste. Quasi 1/3 della popolazione europea era morto a causa di questo flagello.
1356
BOLLA D'ORO
BOLLA D'ORO
Dopo Federico II, il potere e l’autorità degli imperatori “tedeschi” finirono per restringersi alla sola Germania; ma anche in questo territorio era debole. Anche il papa sosteneva che toccasse al pontefice l’elezione dell’imperatore. Per sottrarsi al controllo del papato, l’imperatore Ludovico di Baviera (detto il Bavaro), nel 1338 fece approvare una dichiarazione nella quale si affermava che l’imperatore, eletto dai nobili tedeschi, non aveva bisogno dell’approvazione del pontefice.
Nel 1356, con l’emanazione della Bolla d’oro da parte dell’imperatore Carlo IV, si indicarono i 7 principi (grandi elettori), ossia i più importanti feudatari tedeschi, cui spettava il diritto di scegliere l’imperatore.
1378
TUMULTO DEI CIOMPI A FIRENZE
TUMULTO DEI CIOMPI A FIRENZE
La crisi del Trecento portò povertà che, a sua volta, provocò violente rivolte sociali. Queste ribellioni avvenivano indistintamente in città e in campagna, in Francia come in Italia; avevano tutte in comune il fatto di riguardare gli esclusi dal governo e dalla partecipazione politica. A Firenze, nel 1378, i bottegai erano stati duramente colpiti dalla crisi economica e reclamavano il diritto di riunirsi in associazione e di partecipare al governo della città. La situazione era particolarmente dura per i lavoratori della lana, detti Ciompi, che si sollevarono e ottennero alcuni seggi nel governo della città. Ma ben presto si crearono profonde spaccature interne ai ribelli e il tumulto si risolse in un (quasi) nulla di fatto.
1453
CROLLO DELL'IMPERO BIZANTINO
CROLLO DELL'IMPERO BIZANTINO
I Turchi conquistarono Costantinopoli nel 1453 e così ebbe fine l’Impero bizantino. In seguito, si rivolsero verso l’Occidente. Gli stati occidentali di fede cristiana dovettero allearsi, per fronteggiare l’avanzata dei temibili avversari Ottomani fino alla fine del Seicento.
Sebbene nel 1453 crollò l’Impero bizantino, il cristianesimo ortodosso non terminò di essere professato. L’eredità spirituale di Costantinopoli fu raccolta da Mosca, capitale del primo nucleo in formazione della Russia: il Principato di Mosca. Quest’ultimo si espanse sotto la guida di Ivan III il Grande, che si proclamò zar di tutte le Russie. La Chiesa russa riconobbe allo zar il compito di difendere il cristianesimo ortodosso.
1469
NASCITA DEL REGNO DI SPAGNA
NASCITA DEL REGNO DI SPAGNA
Se nel 1212 era già nato il Regno del Portogallo, il Regno di Spagna non era ancora unito.
La Corona spagnola era divisa nei Regni di Castiglia e di Aragona e lo sarebbe stata per altri due secoli. Solo nel 1469 il matrimonio tra il re di Aragona, Ferdinando II, e Isabella I di Castiglia, portò all’unificazione del Paese. I cosiddetti “re cattolici” dovettero combattere gli Arabi per allontanarli dai territori della Corona ma li sconfissero definitivamente solo nel 1492, con la conquista spagnola del Regno di Granada.
1493-1519
MASSIMILIANO I IMPERATORE
MASSIMILIANO I IMPERATORE
Tra le varie famiglie che gareggiavano in potenza nel Sacro Romano Impero finì per imporsi quella degli Asburgo che, dal 1437, riuscì a gestire al proprio interno e ininterrottamente il titolo imperiale. Ma, nonostante fossero “ufficialmente” riconosciuti, gli Asburgo non furono mai abbastanza forti da privare la nobiltà tedesca del suo potere. Tra il 1493 e il 1519 ci tentò, senza successo, l’imperatore Massimiliano I, che ampliò ulteriormente i possedimenti asburgici ai Paesi Bassi e alla Franca Contea.