IL TEMPO, NOI E LA STORIA - DIDATTICA INCLUSIVA 1
UNITÀ 7. IL TRAMONTO DEL MEDIOEVO
  
             

TESTO BES
CAPITOLO 2 - LA CRISI DELLE ISTITUZIONI UNIVERSALI

1. Il programma teocratico di Bonifacio VIII
Nel 1300 ci fu la crisi del Papato e dell’Impero.
Nel 1294 fu eletto papa Celestino V e i sostenitori della riforma della Chiesa e i fedeli erano felici di questa elezione perché il papa era un uomo di preghiera, ma Celestino aveva 80 anni e dopo 6 mesi decise di rinunciare al suo incarico.
Il suo successore fu papa Bonifacio VIII che favorì la sua famiglia, quella dei Caetani, per farla diventare la più potente di Roma e combatté contro la famiglia romana dei Colonna.
L’obiettivo era affermare la superiorità del Papato su tutte le autorità.
Nel 1300 proclamò il primo Giubileo e chi fosse stato in pellegrinaggio a Roma avrebbe ottenuto il perdono dei peccati.

2. Dante Alighieri contro Bonifacio VIII
Bonifacio VIII intervenne nella vita politica e dopo la sconfitta di Manfredi, a Firenze vinsero i guelfi, il partito che sosteneva il Papato, che si divise in due gruppi, i Bianchi e i Neri.
Il papa si alleò con i Neri e il 1 novembre 1301 le truppe francesi di Carlo di Valois, inviate dal papa, entrarono in città, misero al potere i Neri e mandarono in esilio i Bianchi.
Uno dei capi dei Bianchi era il poeta Dante Alighieri.
La sua opera più famosa è la Divina Commedia, in cui descrisse il viaggio nei tre regni dell’aldilà: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Dante affermava che il papa aveva il potere religioso e l’imperatore quello politico.

3. Lo scontro tra Bonifacio VIII e il re di Francia
Bonifacio VIII si scontrò con il re di Francia Filippo IV il Bello, che decise di far pagare le tasse anche al clero.
Nel 1302 Filippo convocò per la prima volta gli Stati Generali,
un’assemblea formata dai rappresentanti del:
Primo stato, cioè il clero;
Secondo stato, cioè la nobiltà;
Terzo stato, cioè la borghesia.
Gli Stati Generali affermarono che il potere del re veniva da Dio e che il papa non aveva superiorità sul re.
Bonifacio VIII voleva scomunicare Filippo, ma il re di Francia imprigionò in Italia ad Anagni il papa, che fu liberato poi dai cittadini e rientrò a Roma dove morì un mese dopo.

4. Il momento più grave della crisi del Papato
Dopo Bonifacio divenne papa il francese Clemente V, che fece trasferire la sede papale da Roma ad Avignone.
Questo periodo è detto cattività avignonese, perché in quegli anni tutti i papi furono francesi e sottomessi al re di Francia.
Nel Palazzo di Avignone si viveva nel lusso e questo provocò la collera di molti cattolici.
Quando la sede papale fu riportata a Roma, molti vescovi non accettarono il trasferimento ed elessero un antipapa; si arrivò ad avere tre papi insieme.
Questo periodo è chiamato Scisma d’Occidente e si concluse con il Concilio di Costanza, che elesse un papa accettato da tutti.

5. La crisi dell’Impero
Nel 1338 l’imperatore Ludovico di Baviera detto il Bavaro, stabilì che l’imperatore eletto dai nobili tedeschi non aveva bisogno dell’approvazione del papa.
Nel 1356 l’imperatore Carlo IV emanò una Bolla d’Oro, cioè una legge che indicava i 7 feudatari tedeschi detti grandi elettori, che avevano il diritto di scegliere l’imperatore:
il re di Boemia, il duca di Sassonia, il conte del Palatinato,
il marchese di Brandeburgo, gli arcivescovi di Colonia, Treviri e Magonza.
Così nacque l’Impero germanico.


             


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