IL TEMPO, NOI E LA STORIA - DIDATTICA INCLUSIVA 1
UNITÀ 2. OCCIDENTE E ORIENTE
  
             

TESTO BES
CAPITOLO 2 - LA CRISI DELL’OCCIDENTE E IL MONACHESIMO

1. Spopolamento e arretratezza delle campagne
Tra il VI e l’VIII secolo la popolazione europea diminuì per le carestie e le epidemie; ci fu una grave crisi economica, le migrazioni barbariche, il crollo dell’Impero romano e cominciò l’abbandono delle città.
I commerci e l’agricoltura crollarono e molti nobili abbandonarono le città.
La produzione agricola era ostacolata dall’arretratezza tecnologica, gli attrezzi in metallo erano scarsi e gli aratri non erano più adatti.
La vita nelle campagne era dura e la poca manodopera causò la schiavitù.
Nel 541 la Chiesa proibì agli ecclesiastici di partecipare alla cattura di uomini liberi per farli schiavi.

2. L’origine orientale del monachesimo
La crisi europea fu anche culturale e gli unici luoghi in cui la cultura sopravvisse furono i monasteri.
Il monachesimo nacque in Oriente alla fine del terzo secolo, alcuni cristiani del Medio Oriente e dell’Egitto si allontanarono dalle città per seguire gli insegnamenti di Gesù e furono chiamati monaci che si divisero in eremiti e cenobiti.
I monaci eremiti vivevano in luoghi inospitali, in solitudine, si dedicavano alla preghiera e facevano penitenza.
I monaci cenobiti seguivano gli insegnamenti di Gesù vivendo in una comunità religiosa chiamata monastero.
La vita era regolata da norme che stabilivano orari e attività: l’insieme di queste norme era chiamata regola.

3. Il monachesimo occidentale di san Benedetto
Nel IV secolo il monachesimo fu fondato in Europa da san Benedetto da Norcia.
Benedetto nacque nel 480 a Norcia da una ricca famiglia, e dopo essere stato un monaco eremita, fondò nel 529 un monastero a Montecassino, dove scrisse la Regola adottata in molti monasteri.
A capo del monastero c’era l’abate, eletto dai monaci, che restava in carica tutta la vita.
I monasteri benedettini presero il nome di abbazie.
La Regola benedettina era severa e si fondava sul principio “Ora et labora”, cioè “Prega e lavora”: infatti la giornata era organizzata con orari precisi e il tempo in cui il monaco restava solo era poco perché, insieme agli altri, pregava, studiava, lavorava e mangiava in silenzio o ascoltava un monaco che leggeva libri religiosi.
Si comunicava con uno speciale alfabeto fatto con le dita e l’abbigliamento era una tunica con sopravveste e cappuccio.

4. L’importanza economica e culturale dei monasteri
I monaci coltivavano i campi, allevavano il bestiame, bonificavano terreni, quindi i monasteri erano centri economici e molte persone ricche lasciavano beni e terre ai monasteri.
San Benedetto voleva che i suoi monaci sapessero leggere e scrivere, per conoscere la parola di Dio.
La stampa non esisteva e i libri venivano copiati a mano dagli amanuensi nello scriptorium, una grande stanza.
Nei mesi invernali gli amanuensi non pregavano, perché sfruttavano le ore di luce per copiare i testi sacri e le opere latine e greche: i monasteri furono veri centri di cultura.


             


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