IL TEMPO, NOI E LA STORIA - DIDATTICA INCLUSIVA 1
UNITÀ 1. INTRECCI DI CIVILTÀ: ROMANI, CRISTIANI E BARBARI
  
             

TESTO BES
CAPITOLO 3 - LO SPLENDORE DELL'IMPERO ROMANO

1. Le caratteristiche del secolo d’oro
Ottaviano Augusto assicurò la pace all’Impero romano.
Si svilupparono l’agricoltura, l’allevamento e l’artigianato di vasi, metallo, vetro e tessuti dando vita al commercio; la popolazione aumentò e si arricchirono le arti e la cultura.
Mecenate, consigliere dell’imperatore, aiutò artisti e letterati come Virgilio, Orazio e Tito Livio ed ancora oggi la parola mecenatismo indica chi finanzia le arti e la cultura.
Vespasiano, imperatore dal 69 al 79 d.C., fece costruire l’anfiteatro Flavio, il Colosseo, dove si assisteva a spettacoli.
Il II secolo d.C. fu chiamato secolo d’oro perché Roma raggiunse il suo massimo splendore.
L’imperatore Traiano favorì i giochi e conquistò la Dacia.

2. La romanizzazione dell’Impero
I popoli conquistati acquisirono la cultura, le leggi e la lingua di Roma, il latino. Questo fenomeno fu detto romanizzazione.
I Romani erano grandi architetti e fecero molte opere pubbliche come acquedotti, terme, fontane e fognature.
Tra le opere romane più importanti ci sono le strade e il vallo di Adriano, una lunga fortificazione costruita in Britannia.

3. La crisi del terzo secolo
Marco Aurelio, imperatore dal 161 al 180 d.C., affrontò i Parti e le tribù germaniche. Nel 180 d.C. la popolazione fu colpita dalla peste, l’imperatore morì e iniziò la crisi dell’Impero.
Dopo Marco Aurelio ci fu il figlio Commodo, un imperatore debole che fu assassinato nel 192 e questo portò alla guerra civile.
Dal 193 al 235 regnò la dinastia dei Severi, che riportò l’ordine, ma alla morte di Alessandro Severo, l’ultimo imperatore, l’esercito prese il comando dell’Impero.
Dal 235 al 284 i Persiani e i Germani avanzarono e iniziò l’anarchia militare, in cui le legioni sceglievano gli imperatori.
I prodotti agricoli diminuirono e le tasse aumentarono perché gli imperatori chiedevano denaro per l’esercito.
La religione romana entrò in crisi e si diffusero le religioni orientali.

4. Perché il cristianesimo sconfisse i culti orientali?
Le religioni orientali a Roma erano il culto di Iside e di Mitra.
La dea Iside veniva dall’Egitto e aveva fatto rivivere il dio Osiride, quindi i fedeli credevano di poter rinascere dopo la morte.
Il dio Mitra veniva dall’India e aveva ucciso un toro da cui erano nate piante; per questo i suoi seguaci credevano che dopo la morte li avrebbe fatti rinascere.
Il mitraismo, cioè il culto di Mitra, predicava l’umiltà e l’amore, ma escludeva le donne.
Il cristianesimo invece trasmetteva un messaggio chiaro e tutti potevano fare parte della comunità, comprese le donne.

5. Il superamento momentaneo della crisi
Dopo il 250 d.C. Roma uscì dalla crisi grazie agli imperatori illirici.
L’ultimo fu Diocleziano, che conquistò un potere assoluto e fu divinizzato. Egli fece riforme nell’economia, nell’esercito e nell’amministrazione e la più importante fu la tetrarchia, cioè un governo formato da 4 sovrani, 2 Augusti e 2 Cesari.
Gli Augusti furono Diocleziano per la parte orientale dell’Impero e Massimiano per la parte occidentale.
I Cesari, gli aiutanti degli Augusti, furono Galerio per l’Oriente e Costanzo Cloro per l’Occidente.
I due Cesari diventavano Augusti alla morte dei predecessori.
C’erano 4 eserciti e 4 capitali, Milano e Treviri in Occidente; Nicomedia e Sirmio in Oriente.
Roma non fu più il centro dell’Impero.


             


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