IL TEMPO, NOI E LA STORIA - DIDATTICA INCLUSIVA 1
UNITÀ 7. IL TRAMONTO DEL MEDIOEVO
  
             

TESTO BES
CAPITOLO 4 - IL CASO ITALIANO

1. Due Italie, nel complesso due civiltà
In Francia, Inghilterra e Spagna nascevano le monarchie nazionali mentre l’Italia restava divisa in molti Stati.
La situazione dell’Italia centro-nord era diversa da quella del sud, infatti nelle città del Nord c’erano ricche attività commerciali e artigianali; l’agricoltura era in mano ai mezzadri e la borghesia era potente; al Sud l’attività principale era l’agricoltura del latifondo e la borghesia era debole.
L’Italia centro-nord era formata dalla civiltà urbana, mentre il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa dalla civiltà feudale.

2. Dalle Signorie ai Principati
I Comuni dell’Italia centro-nord erano città-Stato.
Le famiglie aristocratiche litigavano per il governo e durante il 1300 i cittadini affidavano i poteri a un signore, scelto tra i borghesi o i nobili: nacque la Signoria.
Le Signorie più antiche furono la famiglia degli Estensi a Ferrara, gli Scaligeri a Verona e i Visconti a Milano.
Alla fine del 1300, i signori rafforzarono il loro potere con il titolo di duca o marchese e le Signorie si trasformarono in Principati, dove i signori divennero piccoli re.
I Principati erano come piccole monarchie avevano una corte e una burocrazia come gli Stati europei.
Gli Stati più forti allargarono il proprio territorio, raggiungendo la grandezza di una regione, infatti si chiamarono Stati regionali.
Molti signori chiamarono degli artisti per realizzare statue e palazzi, che decorassero le città e parlassero della loro grandezza.
A Firenze i Medici si circondarono di intellettuali e di artisti come Sandro Botticelli, Pico della Mirandola, Angelo Poliziano: nasceva il mecenatismo.

3. Gli Stati regionali
Alla metà del 1400 l’Italia era dominata da 5 Stati regionali:
Ducato di Milano: governato dai Visconti ma nel 1447 il controllo passò a Francesco Sforza;
Repubblica di Firenze: governata da famiglie ricche, tra queste ci furono i Medici, una famiglia di proprietari terrieri, artigiani della lana e ricchissimi banchieri;
Repubblica di Venezia: la sua potenza dipendeva dai traffici mediterranei con l’Oriente e l’Europa;
Stato della Chiesa: comprendeva il Lazio fino alla Romagna e le Signorie più importanti erano i Malatesta a Rimini e i Montefeltro a Urbino;
Regno di Napoli: era il più grande della Penisola, ma non c’era sviluppo economico e un’organizzazione politico-amministrativa.
I centri urbani erano pochi e la campagna era guidata dai baroni.
Intorno ai 5 Stati regionali ruotavano Stati minori, il più importante fu il Piemonte, controllato dai Savoia.
Nel 1416 Amedeo VIII di Savoia ottenne il titolo di duca e iniziò la costruzione dello Stato e nel 1861 unificò l’Italia.

4. Dalle guerre all’equilibrio
Gli Stati regionali si affrontarono in molte guerre.
Il Ducato di Milano voleva il Veneto e il centro Italia mentre i Francesi e gli Spagnoli volevano il Regno di Napoli.
Le guerre consentirono ai 5 Stati regionali di estendere il loro dominio sui Comuni e sulle Signorie.
Nel 1454 i 5 Stati italiani firmarono la pace di Lodi, dove si impegnarono a conservare la pace, che durò fino al 1494, grazie a Lorenzo de’ Medici che fece una politica di equilibrio.
Si svilupparono le diplomazie come strumenti della politica estera, nacquero le ambasciate cioè uffici che rappresentavano una città o uno Stato in uno Stato straniero e furono nominati diplomatici coloro che rappresentavano i principi in altri Paesi.
La pace favorì lo sviluppo economico e culturale, si diffuse la civiltà del Rinascimento.

5. Le compagnie di ventura
Le compagnie di ventura erano eserciti formati da mercenari, ex soldati, contadini, guidate da un condottiero assunto con un contratto detto condotta.
In Italia furono impiegati mercenari stranieri e il più grande dei capitani inglesi fu John Hawkwood, mentre nel 1400 i più famosi condottieri italiani erano il Gattamelata, il conte di Carmagnola e Bartolomeo Colleoni.
La condotta comprendeva il denaro con cui il capitano armava e pagava i suoi soldati, che erano obbligati a essergli fedeli.
In Italia l’attività di militare divenne un lavoro sicuro, e i condottieri acquistarono le terre e assunsero un ruolo anche nella politica diventando signori.


             


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