IL TEMPO, NOI E LA STORIA - DIDATTICA INCLUSIVA 1
UNITÀ 3. L'EUROPA DEI SERVI DEI SIGNORI E DEI CASTELLI
  
             

TESTO BES
CAPITOLO 5 - RINASCE L’IMPERO E SI RINNOVA LA CHIESA

1. Il Sacro Romano Impero diventa Germanico
Il feudo era dato per tutta la vita e dopo la morte del vassallo tornava al signore; nell’877, con il Capitolare di Quierzy, Carlo il Calvo diede ai feudatari il potere di lasciare i feudi in eredità ai propri figli, che si rafforzarono.
Ottone I, figlio di Enrico di Sassonia, fu incoronato imperatore da papa Giovanni XII e questo evento portò alla rinascita del Sacro Romano Impero Germanico.
Ottone cercò di limitare il potere di conti, duchi e signori e affidò alcuni feudi ai vescovi che, non avendo figli, non potevano lasciarli in eredità e così il feudo tornava al re.
Questi vescovi vennero chiamati vescovi-conti.

2. Il Privilegio di Ottone
Ottone I, con la nomina dei vescovi-conti, controllava l’elezione del papa e in un documento, chiamato il Privilegio di Ottone, stabiliva che il papa non poteva essere scelto senza il permesso dell’imperatore e che il suo potere era superiore.

3. Il rinnovamento della Chiesa
Nella Chiesa era molto diffusa la simonìa, cioè la vendita delle cariche di sacerdote o di vescovo.
Il clero non rispettava il celibato, ovvero l’obbligo dei sacerdoti di non sposarsi, e molti sacerdoti avevano anche dei figli.
La corruzione portò alla nascita di nuovi ordini religiosi.
Nel 910 in Francia i monaci dell’abbazia di Cluny divennero esempio di serietà e l’ordine cluniacense si diffuse in Europa.
Nel 1084, in Francia, venne fondato l’ordine certosino, e i monaci si ritirarono in un monastero per pregare.
Nel 1098, a Citeaux, venne fondata l’ordine cistercense che dava importanza al lavoro manuale.

4. La vita nel monastero di Cluny
Con i nuovi ordini religiosi, la vita spirituale della Chiesa rifiorì.
I cluniacensi rispettavano la regola di san Benedetto, Ora et labora, prega e lavora, si dedicavano allo studio, alla preghiera e alla musica sacra.
Coltivavano le terre dell’abbazia donate al monastero dai signori feudali in cambio delle preghiere dei monaci.
Il monastero di Cluny raccolse grandi ricchezze.

5. Il Dictatus papae di Gregorio VII
Ildebrando di Soana era un monaco di Cluny che per anni fu consigliere dei papi e nel 1059 consigliò a papa Niccolò II di convocare il Concilio Lateranense per stabilire che l’elezione del papa spettava ai cardinali e non alla nobiltà romana.
Nel 1073 Ildebrando fu eletto papa con il nome di Gregorio VII, proibì all’imperatore di nominare i vescovi e ai vescovi di accettare i feudi; combatté contro la simonìa e ordinò ai sacerdoti di rispettare il celibato.
Nel 1075 pubblicò la Dichiarazione del papa, in cui affermava la superiorità del papa sull’imperatore; così scoppiò lo scontro fra i due poteri universali, la Chiesa e l’Impero.

6. La lotta per le investiture
La Dichiarazione del papa non venne accettata dall’imperatore Enrico IV e scoppiò la lotta per le investiture, cioè lo scontro tra Papato e Impero riguardo a chi dovesse dare il titolo di vescovo ai membri della Chiesa, che durò anni.
Enrico IV, per liberarsi di Gregorio VII, ordinò ai vescovi di dichiarare che l’elezione del papa non era valida ma Gregorio VII lo scomunicò. L’imperatore non faceva più parte della comunità di fedeli e i sudditi non dovevano più obbedirgli; così i feudatari tedeschi si ribellarono all’imperatore.

7. Un compromesso accettabile
Nel 1077 Enrico IV chiese al papa di perdonarlo e Gregorio VII ritirò la scomunica. L’imperatore tornò in Germania, ristabilì l’ordine tra i feudatari e poi occupò Roma e costrinse Gregorio VII all’esilio nell’Italia meridionale, dove morì nel 1085.
Nel 1122 venne firmato il Concordato di Worms, un accordo tra lo Stato e la Chiesa che mise fine alla lotta per le investiture, stabilendo che il papa poteva nominare ed eleggere i vescovi e l’imperatore poteva assistere all’elezione, affidargli un feudo ed eleggerli come conti.


             


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